Mafia: blitz Palermo; donna a capo del clan
ANSA/ MIKE PALAZZOTTO
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Mariangela Di Trapani: la moglie del boss alla guida di Cosa Nostra

Ritratto della donna arrestata stamane all'alba. La moglie del killer di Libero Grassi era una pedina strategica negli equilibri mafiosi palermitani

In famiglia la chiamavano "'A picciridda", la piccina, perché da bambina, a causa della lunga latitanza del padre, il boss di Cosa Nostra Ciccio Di Trapani, aveva dovuto lasciare la scuola e fare tante rinunce. Ma per tutti gli altri lei era solo "La padrona".

Chi è Mariangela Di Trapani

Si tratta di Mariangela Di Trapani arrestata all'alba nel corso dell'operazione Talea insieme ad altre 24 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, favoreggiamento personale, ricettazione.

L'inchiesta, coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi e dall'aggiunto Salvo De Luca ha ricostruito come i clan stavano riorganizzandosi dopo la morte di Totò Riina nei giochi di potere tra le famiglie mafiose palermitane di San Lorenzo, Partanna Mondello, Tommaso Natale e Pallavicino/Zen (del mandamento di San Lorenzo) e del mandamento di Resuttana al cui cui capo da un paio di generazioni c'è la potente famiglia dei Madonia.

E il Compito (con la C maiuscola) di riportare i Madonia agli antichi splendori era stato dato a una donna, Mariangela Di Trapani, moglie del super-boss Salvino Madonia, il sicario dell'imprenditore Libero Grassi pluriergastolano al 41-bis.

Lei era l'Arianna che filava la tela degli equilibri mafiosi e soprattutto delle comunicazioni tra chi stava dentro e fuori dal carcere che fosse suo marito Salvino o il fratello Nicola o i cognati Antonino e Giuseppe, protagonisti della stagione di sangue dei corleonesi. La moglie del boss, dopo aver scontato 8 anni di carcere (dal 2008 al 2016) era tornata e si era imposta al vertice dei clan. Era brava a fare il suo lavoro e i vecchi capi avevano dimostrato di apprezzarla.

Una donna in un mondo di uomini, ma lei, come emerso nelle intercettazioni, "Ragiona come un uomo" e i capi clan la rispettavano.

"Una donna che ragiona come un uomo"

Spietata, sanguinaria, grande conoscitrice dei codici mafiosi ha trascorso l'intera vita al servizio di Cosa Nostra. Tra le operazioni coordinate dalla Di Trapani anche quella di voler uccidere Giovanni Niosi, fedelissimo del boss Salvatore Lo Piccolo, colpevole di aver voluto patteggiare la pena quando è stato arrestato. Scelta ritenuta gravissima secondo l'etica mafiosa. Di Niosi veniva detto: "E' uno sbirro. Già nei libri di scuola c'è scritto, mai ammettere di fare parte di Cosa nostra, anche i bambini lo sanno. Con in galera devi dimostrare chi sei. No fuori". Niosi è poi stato salvato dall'intervento di altre famiglie mafiose, ma la sua condanna pareva già scritta.

"La padrona"

Tutti chiamavano la Di Trapani "La padrona" perchè era lei a comandare e nessuno poteva replicare ai suoi ordini, era lei a dare il placet dei Madonia a eventuali nuovi affiliati e a imporre il pizzo a commercianti e imprenditori.

Tra le decisioni prese dalla Signora Boss c'è stata anche quella di eliminare l'allora reggente di San Lorenzo Giovanni Bonanno, che, oltre a a fare la cresta sulle casse del clan, avrebbe messo in giro la voce secondo cui il figlio di Mariangela e Salvino Madonia, Francesco, fosse frutto di un tradimento e non di un concepimento in provetta.

Un affronto che non poteva restare impunito. "La risposta che tu devi dare a Salvo è che quello non c’è più", diceva Nino Madonia a Mariangela, che poi avrebbe trasmesso il messaggio al marito. Bonanno scomparve nel gennaio 2006 e un mese dopo il boss Salvatore Lo Piccolo scriveva un pizzino a Bernardo Provenzano, ancora latitante dicendogli: "Purtroppo non c’è stato modo di scegliere altre soluzioni. E a questo punto abbiamo dovuto prendere questa amara decisione".

Non chiamatela "boss in gonnella"

Era una così Mariangela: materna con chi le era fedele, spietata con chi mancava di rispetto alla famiglia, consapevole del ruolo crescente che le donne di Cosa Nostra devono assumere quando i mariti, i padri e fratelli sono in carcere. Donne che non portano la gonna, ma che indossano tute, pantaloni, che non sono "pantere", ma "Iene" perché come diceva la Scianel di Gomorra-La Serie: "Na pantera è bella assai ma nun conta nu cazz, invece miezz' 'e iene a cummannà song 'e femmene".  "Una pantera è molto bella ma non conta niente, invece tra le iene sono le femmine a comandare.

Al momento dell'arresto Mariangela Di Trapani è uscita dal suo covo a testa alta, con i capelli in ordine e l'incedere orgoglioso di una vera Capa: un messaggio arrivato alle orecchie di chi di dovere.

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Barbara Massaro