Malasanità, continua il dramma dei bambini
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Malasanità, continua il dramma dei bambini

Dal decesso della neonata Nicole a quello del piccolo Daniel. Da Nord a Sud Italia i casi vergognosi che hanno coinvolto i più piccoli

Bufera sulla sanità siciliana

Dopo il caso della piccola Nicol, morta per non aver trovato un posto in terapia intensiva neonatale, non si placa la bufera che sta travolgendo la sanità siciliana. Un bimbo di 23 mesi, Daniel Cesanello, infatti, è morto venerdì notte nel reparto di Pediatria dell'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani, dove si trovava ricoverato da qualche ora. Un altro bambino morto in Sicilia in meno di 48 ore.

Il cuore di Daniel ha smesso di battere dopo un'odissea durata tutta la giornata, quella di venerdì scorso.

Il bambino viene portato come ogni mattina all'asilo. Le insegnati, però, a metà mattinata chiamano i genitori avvertando che Daniel ha la febbre altissima. Il bimbo viene portato in ospedale e ricoverato al reparto di pediatria. Una volta visitato, gli viene diagnosticata una forma influenzale. Prima di essere dimesso i medici gli somministrano una Tachipirina. Il bimbo con i genitori torna a casa. Ma la situazione inizia a precipitare, il bimbo non migliora e attorno alle 20 di sera i genitori chiamano il medico di famiglia al quale dicono che, oltre alla febbre, al bimbo sono comparse delle macchie sul petto.

Secondo il medico potrebbe trattarsi di rosolia. Ma il bimbo viene colto dalle convulsioni e i genitori preoccupati decidono di ritornare in ospedale. Dopo poche ore Daniel muore. La Asl ha aperto un'inchiesta ma potrebbe trattarsi di una caso di meningite.

Il terribile caso di Catania

Da Catania a Ragusa. E il suo cuoricino non ce l’ha fatta e ha smesso di battere. La neonata sarebbe entrata in crisi respiratoria dopo il parto, avvenuto poche ore prima, in un clinica privata di Catania. Le prime ore sono trascorse regolarmente poi, l’improvvisa crisi respiratoria. Così i medici hanno deciso il trasferimento in una struttura pubblica, tentando prima quelle presenti del capoluogo etneo poi presso quella di Ragusa. Ma in tutti i nosocomi catanesi per la piccola Nicole non c’erano posti in terapia intensiva. Così è iniziata la corsa in ambulanza verso Ragusa e proprio in territorio ragusano, prima dell'alba di giovedì, la piccola paziente ha avuto una violenta crisi, l'ultima. I medici a bordo dell'ambulanza hanno tentato di rianimarla, ma la neonata è morta.

Eppure, il caso della piccola neonata di Catania che ha addolorato l’Italia e sul quale è interventuto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non è l’unico caso di malasanità che riguarda un neonato. Purtroppo decine di bambini sono deceduti in pochi anni per diagnosi sbagliate o durante il parto per interventi non adeguati. Ecco quali sono.


Bimba morta a Tor Vergata

11 settembre 2013: Una piccola di 2 anni muore in un ospedale di Roma durante un intervento preparatorio per un trapianto di midollo osseo. Il decesso avviene per l'utilizzo di uno strumento sbagliato che ne avrebbe provocato un'emorragia che ha invaso i suoi piccoli polmoni. Ma la direzione del nosocomio ha sempre smentito. 

La famiglia era arrivata da Gela per il trapianto al midollo osseo che si sarebbe dovuto realizzare a ottobre. La piccola era affetta da una brutta malattia dalla quale la piccina si sarebbe potuta salvare grazie al midollo compatibile del fratello. Un viaggio della speranza, dalla Sicilia alla capitale, dove il nemico da sconfiggere si chiamava anemia drepanocitica e non di certo un catetere.

Quella strana faringite..

ERIC FEFERBERG/AFP/Getty Images)

7 settembre 2012: Rebecca Balzarini muore a soli 8 anni, all'ospedale di Busto Arsizio. Una morte improvvisa che per settimane ha impegnato anche gli stessi medici nel tentativo di comprenderne la causa. La mamma aveva portato la piccola al pronto soccorso: i sintomi erano quelli dell'influenza, nulla che potesse far presagire un epilogo tragico. Aveva la febbre alta e dopo averla visitata i medici l'avevano rimandata a casa, diagnosticando una faringite.

Una morte inspiegabile

28 gennaio 2011: Il dramma si consuma all'ospedale di Busto Arsizio, dove una piccola di soli dieci mesi muore a poche ore dal ricovero nel pronto soccorso pediatrico dove è entrata pochi minuti dopo la mezzanotte. Mamma e papà spiegano che la bimba ha vomitato per tre volte, ma i sanitari che la visitano la giudicano in condizioni buone. Trattenuta in osservazione per la nottata la tragedia arriva verso l'alba, con il peggioramento improvviso delle condizioni. Alle 6 la madre comunica ai medici del pronto soccorso che la piccola è pallida e respira a fatica. Nonostante un'ora e dieci minuti di manovre di rianimazione da parte del personale medico, nel disperato tentativo di salvarla, la bambina muore.

Il triste primato dell'ospedale di Bari

(Photo By BSIP/UIG via Getty Images)

22 settembre 2014: Diciassette anni per inaugurare l’Ospedale della Murgia e in pochi mesi tre casi di sospetta malasanità dove a perdere la vita sono stati dei bambini.

Una neonata venuta al mondo senza vita, dopo un lungo travaglio. Era la primogenita di una giovane coppia di Altamura. Il parto era iniziato in modo naturale finché poi, con il trascorrere delle ore, si è deciso di procedere con il taglio cesareo. La bambina nasce morta. Pochi giorni prima, un errore nella diagnosi è stato fatale per un piccolo paziente di Gravina di 18 mesi la cui morte è avvenuta qualche ora dopo il ricovero: tre medici ed un infermiere sono stati iscritti nel registro degli indagati perchè non avrebbero riconosciuto la Seu (malattia a cui era affetto il bambino) scambiandola per gastroenterite. Ad agosto, invece, a perdere la vita è stata una bambina di tre mesi: i genitori l’avevano portata in ospedale perché la piccola aveva una febbre altissima. Ansie placate dai medici. Qualche giorno dopo i genitori hanno riportato la bambina in ospedale, cianotica, non riuscendo ad arrivare in tempo all’ospedale di Bari.


Bambino nato morto all'ospedale di Rivoli

Torino. Il bambino è venuto al mondo ma il suo cuoricino non batteva già più: colpa di una trombosi al cordone ombelicale. La Procura di Torino apre un'inchiesta. A portare a conoscenza il caso alla magistratura sono stati i carabinieri che hanno raccolto la denuncia presentata dalla madre. Una denuncia in cui la donna parla di qualcosa che è andato storto forse per un macchinario guasto. I genitori hanno raccontato di essere arrivati in ospedale alle ore 3.40 e di avere chiesto più volte un parto cesareo, ma i medici hanno fatto nascere il bambino - già deceduto - con il parto naturale.

Neonato morto al San Giovanni

(Photo By BSIP/UIG via Getty Images)

27 giugno 2012: Infermieri e medici continuano a negare che il neonato che avevano in cura al San Giovanni, abbia subito per sbaglio una trasfusione di latte in vena che l’ha ucciso. Ma gli esami istologici sugli organi vitali del piccolo Marcus, infatti, sembrano confermare che il bambino sia stato ucciso dal latte iniettato al posto della soluzione idrolipidica. In particolare, nei polmoni ci sarebbero le tracce di una crisi respiratoria da soffocamento, causata dall’occlusione dei vasi sanguigni polmonari. Contemporaneamente, il passaggio delle goccioline di grasso nel sangue avrebbe causato una emorragia cerebrale.

Tarquinia: bimbo dimesso muore a casa

23 marzo 2014: il piccolo Leonardo di tre anni è morto dopo essere stato dimesso dall'ospedale di Tarquinia. Il bimbo era stato portato al nosocomio con la febbre alta. Dopo la somministrazione di alcuni farmaci per abbassare la temperatura lo avevano fatto uscire, ma una volta a casa è morto. I genitori quando si sono resi conto che il bambino non respirava più, hanno chiamato il 118 ma ormai non c'era più nulla da fare.

La drammatica morte del bimbo di Feltre

30 ottobre 2014. Sedici gli indagati coinvolti tra il personale sanitario (medici ed infermieri) tra i reparti di ostetricia e ginecologia e tra quelli di anestesia e rianimazione per la morte di un neonato in provincia di Belluno. La mamma del bambino aveva già superato l’attesa dei nove mesi ed ha avuto un travaglio durato più giorni che purtroppo non è andato a buon fine. Una volta che il bimbo è nato, i sanitari hanno tentato di rianimarlo, ma senza riuscirci.

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Nadia Francalacci