È la Sicilia l'Eldorado della produzione di cannabis
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È la Sicilia l'Eldorado della produzione di cannabis

Secondo l'Onu siamo lo Stato con maggior numero di sequestri al mondo: la gran parte è concentrata sull'isola

Secondo l'Ufficio per la droga e il crimine dell’Onu l’Italia è il primo paese al Mondo per sequestri di piantagioni di cannabis. Nel 2012 la Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri hanno infatti individuato oltre 4 milioni di coltivazioni, un numero superiore persino rispetto agli Stati Uniti dove le piantagioni scoperte e distrutte nel 2012  sono state “solamente”  3.933.959. L'incremento di sequestri in Italia, in due anni, è stato straordinario: + 5700% rispetto al 2010. Alla base dello sviluppo così ‘florido’ della cannabis, c'è un microclima estremamente favorevole ma anche la penetrazione nel territorio della criminalità organizzata. Specie in Sicilia, la regione italiana con la più alta produzione di cannabis, dove si è concentrato il 91% dei sequestri totali del nostro Paese (leggi il nuovo numero diA Sud d'Europa, settimanale del Centro Pio La Torre).  Paradossalmente scendono però le cifre dei consumatori di marijuana: l’Italia non compare infatti nella lista dei primi 10 paesi al mondo per consumo. Leader mondiale è l’insospettabile Islanda, dove il 18.3% della popolazione fa uso di erba, al secondo posto gli Stati Uniti con il 14.8% e al terzo la Nuova Zelanda con il 14.6%. L’Italia si attesta a quota 4%. 

Rosanna Zari, vice presidente del Conaf, Consiglio ordine nazionale agronomi e forestali, in Italia c’è davvero un microclima così favorevole per la coltivazione della cannabis?
L’Italia rispetto anche agli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, ha una grande variabilità sia di clima che di composizione di terreno. Questi fattori permettono uno sviluppo rigoglioso e rapido di questa pianta. In sostanza, le numerose altitudini presenti nei nostri territori, così come la tipicità del terreno, agevolano la coltivazione della "canapa indica". In estate, in particolar modo, si forma un microclima adatto con il giusto mix di sole e umidità che permettere la migliore crescita delle piante.

Ma di che tipo di terreno necessita la pianta di cannabis?
La cannabis non vuole terreni calcarei ovvero terreni alcalini così come non riesce a svilupparsi in quelli acidi. La Cannabis ha bisogno di terreni profondi e freschi dalla composizione neutra che permette alle piante un rapidissimo accrescimento. Per avere risultati ottimali il terreno deve essere preparato ovvero arato in profondità nel mese di novembre, poi devono essere aggiunte delle sostanze organiche per migliorare la composizione e la struttura del terreno stesso e solamente in primavera è pronto per la semina. L’estate o le prime settimane autunnali sono quelle giuste per la raccolta della pianta. L’Italia, in passato ha prodotto moltissima canapa ma della tipologia “sativa” e per la quale gli agricoltori hanno goduto persino di incentivi governativi per la loro coltivazione. Ogni contadino, per decenni, ha avuto la sua coltivazione di canapa e il suo canapaio dove poter essiccare la canapa e utilizzarne, successivamente, le fibre.


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Nadia Francalacci