Gli affari e i mestieri dei «presentabili» di Mario Monti
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Gli affari e i mestieri dei «presentabili» di Mario Monti

Nelle liste il Professore ha inserito persone del mondo bancario e delle grandi industrie (con tanti interessi da difendere in Parlamento) - Lo Speciale Elezioni 2013 -

In Campania, Mario Monti ha riservato un posto in prima fila a Luciano Cimmino. L’imprenditore napoletano, meglio noto come mister Yamamay, è il patron della holding Pianoforte, partecipata al 10 per cento dall’Intesa Sanpaolo e proprietaria, oltre che del celebre marchio di biancheria intima, di Carpisa e Jacked.

In Sicilia c’è Ettore Artioli. Ha appena lasciato la municipalizzata Amat, l’azienda dei trasporti di Palermo, alla guida della quale era stato nominato la scorsa estate. Contro la sua nomina si era scagliata a suo tempo l’associazione Addiopizzo. Risulta a capo di società attive nel ramo immobiliare.

In Piemonte risalta Giulio Baresani Varini, lunga esperienza nel settore bancario. Già consigliere di Leonardo spa, responsabile wealth management di Banca Mb e direttore dei fondi Royal & Sun Alliance, nel 2012 Baresani Varini lascia la Millennium sim per dirigere la filiale bresciana della spagnola Santander nel private banking.

Gregorio Gitti, Lombardia 2, docente e avvocato d’affari, ha un suocero ingombrante come Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza dell’Intesa Sanpaolo. Ricopre incarichi in numerose società: Edison, Flos, Ubi finance, Metalcam, Librerie Feltrinelli. Fino al 2011 è stato consigliere di Ansaldo Sts spa e Tethys spa.

Monaci, l’uomo del monte
Su Mps e Antonveneta «ognuno si deve assumere le sue responsabilità politiche». Parola di Alfredo Monaci, candidato alla Camera in Toscana. E che conosce bene Mps: entrato nel 2005 come procuratore speciale, dal 2009 al 2012 è stato nel cda. Procuratore di Banca toscana e Banca agricola mantovana (incorporate dal Monte), presidente di Biverbanca (gruppo Mps), Paschi Gestioni Immobiliari, Mps Immobiliare e Fabrica Immobiliare sgr (a metà tra Mps e Caltagirone). Nel 2012 Monaci puntava alla vicepresidenza del Monte: stoppato. Così è caduto il sindaco Franco Ceccuzzi, pd, contro il quale ha votato Anna Gioia, cognata di Alfredo e moglie di Alberto Monaci, presidente pd del consiglio regionale e sponsor del presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini. Una banca, una famiglia. (L.M.)

Alberto Bombassei, candidato in Lombardia 2, sconfitto da Giorgio Squinzi nella corsa alla presidenza della Confindustria, è il patron della Brembo, che produce freni per autovetture ed è uno dei principali fornitori della Fiat. Bombassei siede nei cda di Fiat Industrial, Italcementi, Ntv (proprietaria del treno ad alta velocità Italo), Pirelli.

Blindato al terzo posto della lista Lombardia 1 c’è Gianfranco Librandi, patron della Tci, azienda leader nei sistemi elettronici di illuminazione, esportati soprattutto in Germania. Ex consigliere pdl di Saronno e fondatore del movimento Unione italiana, Librandi ha creato la web tv Satelios e il quotidiano online Satelios News.

Nel Lazio posizione blindata per l’imprenditore Carlo Calenda, cofondatore di Italia Futura. Fino a poco tempo fa era direttore generale di Interporto Campano, di cui oggi è consulente. Il gruppo di Gianni Punzo (amico anche di Cimmino e socio con Diego Della Valle di Ntv) vede tra i suoi azionisti importanti istituti di credito.

In Puglia il gradino più alto della lista spetta al costruttore Salvatore Matarrese, classe 1962, figlio di Michele, patriarca della famiglia di imprenditori baresi legata a Punta Perotti e al Bari calcio. Presidente dell’Ance Puglia, si è autosospeso, ma l’associazione non ha diramato comunicazioni.

Terzo in Veneto corre Domenico Menorello, consigliere provinciale pdl di Padova fino allo scorso gennaio, quando annuncia il passaggio al gruppo misto. Folgorato dalla Scelta civica, Menorello si consacra all’avventura montiana e taglia col passato, tranne che per la carica di vicepresidente vicario di Veneto Strade.

Borletti e le dimissioni «dimenticate»
«Contestualmente alla mia candidatura ho comunicato l’autosospensione dall’incarico al quale rinuncerò dando immediate dimissioni nel caso dovessi essere eletta». Così Ilaria Borletti Buitoni, ex presidente del Fai e in corsa alla Camera per la lista Scelta civica con Monti, risponde a Panorama che sul numero 7 aveva rivelato la sua presenza nel Consiglio superiore della Banca d’Italia. Della lettera di autosospensione, che risulta effettivamente inviata l’11 gennaio, nessuno sembrava sapere nulla fino alla rettifica di Borletti Buitoni. In occasione della candidatura aveva comunicato ai quattro venti le sue dimissioni dal Fai per non creare equivoci, però forse troppo presa dalla campagna elettorale aveva dimenticato di fare lo stesso rispetto a una carica ben più ingombrante, ma evidentemente giudicata di secondo piano.

In Sicilia sarà Gea Schirò Planeta a partire in pole position. La moglie dell’imprenditore vinicolo Alessio Planeta ha fondato una casa editrice nel 2008, ma continua a lavorare all’interno dell’azienda del marito: si occupa di organizzare iniziative culturali di vario tipo e delle sponsorizzazioni in generale.

Nella lista Piemonte 1 troneggia il nome di Paolo Vitelli, presidente e ad di Azimut Benetti, leader mondiale nella nautica a motore. Vitelli, fino al 2006 presidente Ucina, Unione nazionale cantieri e industrie nautiche, presiede il cda di Paravia e dell’alberghiera Breithorn ed è ad di Marina di Varazze.

In Piemonte è candidato Giovanni Zanetti, che presiede il cda della Selfid e della Family Advisory sim, emanazione del gruppo Banca Sella. Zanetti è consigliere della Sella Holding e di La Ringhiera (compravendita immobiliare). Consigliere scientifico della fondazione Edison.

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