
François Hollande

Il presidente francese Francois Hollande

Gerusalemme, Israele, 30 settembre 2016. Il presidente francese, François Hollande saluta il principe Carlo d’Inghilterra durante i funerali dell’ex Presidente israeliano Shimon Peres.

Matteo Renzi (sx), Francois Hollande e Angela Merkel durante la confefenza stampa sulla nave “Garibaldi” davanti a Ventotene , 22 agosto 2016

Francois Hollande durante la conferenza stampa con Matteo Renzi e Angela Merkel sulla nave “Garibaldi” davanti a Ventotene , 22 agosto 2016

Da sinistra: il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande

L’arcivescovo di Rouen Dominique Lebrun con il Presidente francese Francois Hollande

Il Presidente francese Francois Hollande (a destra) e il Ministro degli Interni Bernard Cazeneuve durante il minuto di silenzio per vittime della strage a Nizza – 18 luglio 2016

Il Presidente francese Francois Hollande (a destra) e il Ministro degli Interni Bernard Cazeneuve durante il minuto di silenzio per vittime della strage a Nizza – 18 luglio 2016

Il presidente francese Francois Hollande a Saint-Etienne-du-Rouvray dopo l’attacco di due terroristi in chiesa

Francoise Hollande e il suo omologo iraniano Rohani a Parigi

3 marzo 2016. 34° Vertice franco-britannico a AmiensFrench President Francois Hollande (L) and British Prime Minister David Cameron (R) speak as they pay their respects at the Pozieres British Memorial as part of the 34th Franco-British summit, in Pozieres, near Amiens, France, 03 March 2016. The centenary of the Battle of the Somme will be commemorated in 2016. The migrant crisis in Calais will be discussed at the 34th Franco-British summit.

Matteo Renzi e il presidente francese Francois Hollande durante l’incontro a Venezia, 8 marzo 2016

Le Bourget, Parigi, 30 novembre 2015: alla conferenza sul clima il ministro francese dell’Ambiente Segolene Royal, il presidente francese Francois Hollande e il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon

Il primo ministro italiano Matteo Renzi con il presidente francese François Hollande a Parigi – 26 Novembre 2015

Le Bourget, Parigi, 30 novembre 2015: alla conferenza sul clima il presidente della Svizzera Simonetta Sommaruga con il presidente francese Francois Hollande


Matteo Renzi con il presidente francese Hollande

Parigi, Francia, 19 novembre 2015. Da sinistra; Aldiouma Yattara, direttore del Museo del Sahel di Gao (Mali), Bernadette Chirac, il Presidente François Hollande e Latifa Ibn Ziaten partecipano all’evento della Fondazione Chirac.

Parigi, Francia, 19 novembre 2015. Il Presidente francese François Hollande pronuncia il suo commosso intervento durante la cerimonia di consegna dei Premi della Fondazione Chirac.

Al centro, il presidente francese Francois Hollande

Parigi, 11 gennaio 2015. Il presidente francese François Hollande dà il benvenuto alla Cancelliera tedesca Angela Merkel all’Eliseo.

Il presidente francese Francois Hollande con il primo ministro Manuel Valls

Francois Hollande in conferenza stampa all’Eliseo
Francois Hollande, a sorpresa, rinuncia a correre per un secondo mandato all’Eliseo, annunciando quello che mai nessun presidente della Quinta repubblica aveva fatto prima di lui. Non ricandidarsi.
Un mandato difficile, il suo, tutto in salita ma del quale si è detto orgoglioso in un toccante testamento politico in diretta tv. Intestardirsi “sarebbe stato rischioso”, ha detto. Di fronte al Front National di Marine Le Pen e alla destra di Francois Fillon, la sinistra francese è totalmente scompaginata. Il primo ministro, Manuel Valls, è pronto a scendere in campo.
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Non aveva avvertito nessuno, soltanto qualche strettissimo collaboratore, poi Segolene Royal e i loro quattro figli. Troppo compromessa la situazione, troppo bassa la popolarità, che ha toccato il 4%, per poter sperare in una rimonta. Soprattutto, presentandosi a gennaio alle primarie della gauche, avrebbe corso il rischio di essere battuto. E come fermare Manuel Valls, il premier che non voleva tradirlo ma che non poteva continuare ad assistere impotente alla sconfitta annunciata. Prima dei 20 secondi più difficili, quelli della rinuncia, Hollande ha parlato per 10 minuti. Ma dal suo volto, soprattutto dalla sua voce, bassa, non rassegnata ma quasi rivolta più verso l’interno che verso gli ascoltatori, si capiva che l’Hollande deciso a non mollare non c’era più. Ha difeso a spada tratta le scelte economiche, “dall’inizio dell’anno la disoccupazione diminuisce”, ha detto.
La stagione del terrorismo
E infatti non è stata la famosa scommessa sull’”inversione della curva della disoccupazione” a farlo desistere. Anche se ha ammesso di aver vinto questa battaglia “troppo tardi”, praticamente soltanto nell’ultimo mese. Ha parlato del capitolo più terribile del suo mandato, il terrorismo: “abbiamo tenuto duro, ho preso i provvedimenti necessari, senza mai rimettere in discussione le nostre libertà”. Un solo mea culpa, un’ammissione di responsabilità, “la scelta della legge sulla revoca della nazionalità” agli accusati di terrorismo. Doveva garantire “la coesione nazionale”, e invece, ha riconosciuto, non ha fatto che spaccare la società.
La dispersione della sinistra
“Non mi rassegno alla dispersione della gauche – ha detto dopo aver elencato quelli che ha interpretato come successi del suo mandato – alla sua esplosione. Sono animato soltanto dall’interesse superiore del paese. Un paese che da quattro anni e mezzo ho servito con onestà. Oggi sono cosciente dei rischi che correremmo con una decisione, la mia che non convincerebbe abbastanza”. Voce quasi irriconoscibile per l’annuncio di questa decisione “lungamente maturata”, come l’ha definita. Ma Francois Hollande è apparso sereno, quasi sollevato da un passo difficilissimo, doloroso, ma che ormai appariva inevitabile.
Un salto nel vuoto
Adesso il presidente si è fatto da parte, la sinistra fa un balzo nell’ignoto ma per provare a non farsi schiacciare da destra ed estrema destra, bisognerà ricostruire in poco tempo un consenso. Probabilmente attorno a Manuel Valls, che si candiderà nelle prossime ore ma che sa di portare sulle spalle un fardello: era nei giovani della comunicazione di Lionel Jospin quando, nel 2002, l’allora premier socialista che decise di candidarsi e rimanere in carica. Si sa come finì quell’avventura. E Valls, probabilmente, non seguirà le sue orme. Si dimetterà e si dedicherà alla campagna elettorale, rischiando tutto. La strada percorsa insieme, fra mille difficoltà, con Francois Hollande, si è interrotta definitivamente. (ANSA)