Le frasi storiche di Giovanni XXIII
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Le frasi storiche di Giovanni XXIII

Le parole più famose del Papa "buono" che domenica diventerà Santo assieme a Papa Giovanni Paolo II - Foto - Video 1  - Video 2 - Ritratto

Le frasi dell'uomo che ha cambiato il volto della Chiesa nei cinque anni del suo pontificato. Iniziamo con le parole più famose, quelle dette di fronte alla folla di Piazza San Pietro, l'11 ottobre 1962, giorno di apertura del Concilio Vaticano II. E' il discorso alla Luna

PORTATE UNA CAREZZA AI VOSTRI BAMBINI

„"Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera... Osservatela in alto, a guardare a questo spettacolo.Tornando a casa, troverete i bambini. Date loro una carezza e dite: "Questa è la carezza del Papa". Troverete forse qualche lacrima da asciugare. Fate qualche cosa, dite una parola buona. Il Papa è con noi specialmente nell'ora della tristezza e dell'amarezza."

Saluto ai partecipanti alla fiaccolata in Piazza San Pietro

L'AUTORITA'

"L'autorità non è una forza incontrollata: è invece la facoltà di comandare secondo ragione. Trae quindi la virtù di obbligare dalla virtù morale: il quale si fonda in Dio, il quale ne è il principio e l'ultimo fine."

Enciclica Pacem in Terris, 1963

IL BENE COMUNE 

"Come il bene comune della singole comunità politiche, così il bene comune universale non può essere determinato che avendo riguardo per la persona umana. Per cui anche i poteri pubblici della comunità mondiale devono proporsi come obiettivo fondamentale il riconoscimento, il rispetto, la tutela e la promozione dei diritti della persona"

Enciclica Pacem in Terris, 1963

LE ARMI

...Per cui giustizia, saggezza e umanità domandano che venga arrestata la corsa agli armamenti, si riducano simultaneamente e reciprocamente gli armamenti già esistenti, si mettano al bando le armi nucleari.

Enciclica Pacem in Terris, 1963

IL DIRITTO DI EMIGRARE

"Ogni essere umano ha il diritto alla libertà di movimento e di dimora all'interno della comunità politica di cui è cittadino; ed ha pure il diritto, quando legittimi interessi lo consiglino, di immigrare in altre comunità politiche e stabilirsi in esse. Per il fatto che si è cittadini di una determinata comunità politica, nulla perde di contenuto la propria appartenenza, in qualità di membri, alla stessa famiglia umana; e, quindi, l'appartenenza, in qualità di cittadini, alla comunità mondiale."

Enciclica Pacem in Terris, 1963 

IL COMPITO DELLA CHIESA

"La Chiesa oggi si trova di fronte al compito immane di portare un accento umano e cristiano alla civiltà moderna: accento che la stessa civiltà domanda e quasi invoca per i suoi sviluppi positivi e per la sua stessa esistenza.“

Enciclica Mater et Magistra, 1961

IL VALORE DEL LAVORO

"La retribuzione del lavoro, così come non può essere interamente abbandonata alle leggi di mercato, così non può essere fissata arbitrariamente; va invece determinata secondo giustizia e libertà. Il che esige che ai lavoratori venga corrisposta una retribuzione che loro consenta un tenore di vita veramente umano e di far fronte dignitosamente alle loro responsabilità famigliari."

Enciclica Mater et Magistra, 1961

LA SPIRITUALITA'DELL'ESSERE UMANO

"L'errore più radicale nell'epoca moderna è quello di ritenere l'esigenza religiosa dello spirito umano come espressione del sentimento o della fantasia, oppure un prodotto di una contingenza storica da eliminare quale elemento anacronistico e quale ostacolo al progresso umano."

Enciclica Mater et Magistra, 1961

LA GIUSTIZIA SOCIALE 

"Dovere di ogni uomo, dovere impellente del cristiano è di considerare il superfluo con la misura delle necessità altrui, e di ben vigilare perché l'amministrazione e la distribuzione dei beni creati venga posta a vantaggio di tutti."

Radiomessaggio ai fedeli, settembre 1962

LE ULTIME PAROLE

"Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria."

Le ultime parole rivolte al segretario particolare pochi istanti prima di spirare, citato in Ernesto Balducci, Papa Giovanni, Vallecchi, 1967

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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