Expo: ecco come potrebbero agire gli antagonisti
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Expo: ecco come potrebbero agire gli antagonisti

Mentre proseguono le perquisizioni della Digos per scovare i violenti, un esperto di sicurezza spiega tattiche e strategie dei duri e puri del movimento

“Sono due le modalità con le quali gli antagonisti potrebbero minare Expo 2015: il sabotaggio e la violenza all’interno delle manifestazioni”. Mentre la società che si occupa di sicurezza, a poche ore dall’inaugurazione, discute ancora con il Viminale per rafforzare la presenza discreta di militari nel sito, la Polizia continua a sequestrare bombe molotov, mazze ferrate e maschere antigas a gruppi anarchici e a esponenti dei movimenti antagonisti No Expo italiani e stranieri.

“La vera minaccia di atti terroristi arriva dall’Italia e non dagli estremisti islamici- ribadisce Gianluca Ansalone, esperto di intelligence e geopolitica che solo pochi giorni fa aveva spiegato a Panorama.it la pericolosità per la manifestazione degli antagonisti No Expo, No Tav e degli anarchici dei centri sociali – l’attenzione dovrà essere concentrata in particolar modo su di loro che in questi ultimi giorni hanno intensificato la campagna di “richiamo” sul web”

Si spieghi meglio..
All’interno dei forum si sono moltiplicati gli inviti, i richiami a partecipare, in particolar modo, alla manifestazione del primo maggio. Ma non solo. L’attenzione degli antagonisti non è concentrata in un unico evento ma sull’Esposizione Universale nella sua interezza a partire dal corteo del giorno dell’inaugurazione. Ma il timore e l’allerta purtroppo durerà per sei mesi. E’ proprio nella durata della manifestazione il vero rischio. Ovviamente è facile intuire quanto fosse molto più semplice un eventuale controllo di sicurezza se l’evento si fosse esaurito nell’arco di una giornata o di una settimana.. In questo caso c’è una durata semestrale ma anche una serie di eventi collaterali che sono tutti a rischio “intrusione” o sabotaggio a firma degli antagonisti o dei gruppi dei centri sociali.

Lei ha individuato la minaccia alla sicurezza Expo negli antagonisti ma solo poche ore fa sono stati rintracciate sul web nuove minacce dell’Isis al nostro Paese. Non è cambiato qualcosa?
Rimango convinto di quanto ho già detto. Certo non occorre abbassare la guardia sulle minacce provenienti dai gruppi estremisti islamici ma sulle fotografie che circolano sul twitter e che raffigurano bigliettini di minacce scritti in arabo sullo sfondo del Colosseo o della stessa città di Milano, nutro profondi dubbi.

Secondo lei non sono autentici?
Secondo me ci sono due aspetti che andrebbero presi in considerazione prima di affermare che sono minacce serie e concrete: quello dell’emulazione e quello del tentativo “pasticciato” di neofiti probabilmente italiani.

Che cosa l’ha indotta a pensare questo?
Se si osservano attentamente le fotografie e si analizza con altrettanta attenzione le scritte sui biglietti è facile accorgersi che l’arabo utilizzato per minacciare il nostro Paese è veramente basico, direi, molto molto scolastico e le frasi presentano anche errori grammaticali. E’ questo sostanzialmente che, comparato agli altri messaggi di minacce diffusi sui forum jiadisti, mi ha indotto a pensare che siano solo dei goffi casi di emulazione o opera di giovani neofiti probabilmente di nazionalità italiana che si sono avvicinati da poco all’Islam e alla lingua araba.

Intanto proseguono senza sosta gli accertamenti della Polizia di Stato nelle abitazioni dell’hinterland di Milano per la sicurezza in vista di possibili manifestazioni violente. Anche questa mattina la Digos ha effettuato una serie di perquisizioni in un appartamento, che però è risultato vuoto. Gli investigatori lo hanno definito un 'covo freddo' ovvero un appartamento popolare occupato abusivamente, con diversi letti in uso appena abbandonati ma senza materiale atto ad offendere. L'Aler ha sigillato l'abitazione.

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Nadia Francalacci