Trump e Kim Jong-un
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Contrordine: la Corea del Nord non rinuncia alle armi nucleari

Alcuni rapporti dell'intelligence Usa e rivelazioni della stampa sembrano indicare sia il tentativo di nascondere l'arsenale sia l'intenzione di ampliarlo

La Corea del Nord cerca di nascondere l'entità del proprio arsenale e la propria tecnologia nucleare agli Stati Uniti.

È il Washington Post che ha lanciato l’allarme sabato 30 giugno.

Un articolo del quotidiano cita un rapporto dell’intelligence Usa, secondo il quale i nordcoreani stanno cercando in vari modi di ingannare il governo degli Stati Uniti a proposito del numero di testate nucleare e di missili che possiedono, e del numero e del tipo di strutture che hanno a disposizione.

Il punto, secondo questo report, è che gli Stati Uniti non conoscono e non riescono a controllare la portata delle attività dei nordcoreani nel settore militare nucleare.

Venerdì 29 era stata l’Nbc invece a citare gli avvertimenti di funzionari dei servizi Usa che sottolineavano i tentativi di Pyongyang di celare le informazioni sul programma nucleare. Il rapporto si spinge a dire che la Corea del Nord sta addirittura aumentando la produzione di uranio arricchito in alcuni siti clandestini.

Tutto ciò, nonostante - o, potremmo dire, con la copertura delle promesse fatte da Kim Jong Un il 12 giugno a Singapore, durante il summit con Donald Trump, di ridurre le scorte e fermare immediatamente la produzione.

Il 27 giugno era stata la Cnn a pubblicare immagini che mostrano il lavoro che in Corea del Nord prosegue per migliorare il funzionamento delle strutture di produzione nucleare di Yongbyon.


Del resto, lo stesso Mike Pompeo, l’ex boss della Cia diventato Segretario di Stato, aveva mostrato di non essere convinto della buona fede di Kim, a differenza di quanto dichiarato da Trump dopo il summit: la Corea del Nord rimane una minaccia nucleare, aveva detto a una audizione di un comitato del Senato.

Axios comunque riporta lunedì che i funzionari del dipartimento di Stato hanno comunicato che i rappresentanti degli Stati Uniti e della Corea del Nord si sono incontrati il 1 luglio per discutere le modalità di implementazione dell’accordo siglato da Trump e Kim Jong-un a Singapore.

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Luigi Gavazzi