Kim Jong-un e Donald Trump
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A Singapore Trump ha ottenuto quasi niente da Kim Jong-Un

Secondo i critici il tycoon ha concesso lo stop delle esercitazioni militari congiunte in Corea del Sud, senza garanzie in cambio

Al vertice di Singapore Donald Trump e Kim Jong-Un si sono stretti la mano, hanno camminato lungo i colonnati dell'Hotel Capella Hotel sull'isola di Sentosa, si sono messi reciprocamente la mano sulla spalla, hanno pranzato con cetrioli ripieno alla coreana e confit di costolette di manzo, si sono scambiati sorrisi e ottimismo. E hanno firmato una dichiarazione congiunta.

Ma dietro al grande ottimismo del presidente americano, che ha parlato di "un evento molto importante nella storia del mondo", molti analisti vedono in verità scarni risultati per i colori a stelle e strisce. Trump non avrebbe ricevuto altro che dichiarazioni vaghe, in cambio di una grande concessione: sospendere le esercitazioni militari in Corea del Sud.

Ha concesso, senza avere in cambio alcuna garanzia. 

Cosa ha detto Trump sulle esercitazioni

Gli Usa sospenderanno le esercitazioni militari congiunte, i "war games", con la Corea del Sud. Questa la dichiarazione clou di Trump, nella conferenza stampa seguita al summit con il leader nordcoreano Kim Jong-un.

"Sono molto costose e Seul contribuisce, ma non al 100%", ha osservato il tycoon. Sui 32.500 soldati di stanza in Corea del Sud invece "non c'è alcun piano" per portarli via. "A un certo punto, ad essere onesto, volevo portare via i soldati dalla Corea del Sud, ma questo non è parte dell'equazione in questo momento".

Le forze armate Usa in Corea del Sud (Usfk) hanno affermato di "non aver ricevuto istruzioni aggiornate" sullo stop alle manovre militari ("war game") con i militari di Seul. Anche il governo sudcoreano, stupito dalla dichiarazione di Trump, ha fatto sapere di non conoscere i termini della sospensione riservandosi di acquisire più informazioni.

Qual è stato l'impegno Kim

Nella dichiarazione congiunta, la Corea del Nord non si è impegnata allo smantellamento completo, verificabile e irreversibile del suo programma di armi nucleari, richiesta da lungo tempo dall'amministrazione Trump.

Kim ha semplicemente riaffermato ciò che aveva già accettato durante il suo summit di aprile con il presidente della Corea del Sud, Moon Jae In: "lavorare verso una completa denuclearizzazione della penisola coreana".

In altre parole, la Corea del Nord non si sarebbe impegnata alla denuclearizzazione ma all'obiettivo della denuclearizzazione. Per di più, l'obiettivo è la "denuclearizzazione della penisola coreana". Questa frase è stata usata per anni dal Nord in modo furbo e ambizioso, per riferirsi a uno scenario più ampio in cui rinuncerebbe alle sue armi nucleari, sì, purché gli Stati Uniti in cambio non proteggano più la Corea del Sud con l'arsenale nucleare americano e nell'ottica di una fine dell'alleanza militare tra Usa e Corea del Sud.

Kim e Trump, inoltre, non hanno specificato alcun calendario per la denuclearizzazione della penisola coreana.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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