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Come sarebbe un mondo dominato dalla Cina (a partire dal 2024)

Perché gli esperti sono convinti che Pechino riuscirà presto a controllare tutto il mondo

Un grande fratello cinese. Pechino in grado di controllare tutto. In patria e all'estero. Economia, politica, società, scuole, cinema, qualsiasi cosa. Tutto dipenderà dalla Repubblica popolare. Le campagne "patriottiche" che vengono lanciate oggi all'interno della Repubblica popolare per "rimettere in riga la popolazione e i suoi pensieri", nel 2024 saranno diventate popolari anche nel resto del mondo. Viaggiando attraverso una Via della Seta che dopo essere stata presentata come progetto economico nato per diffondere benessere e prosperità su scala globale, non ha fatto altro che creare sempre maggiore dipendenza tra i paesi raggiunti e Pechino, dipendenza di cui la Cina ha subito approfittato per creare "ordine sotto il cielo". Il suo cielo. Quello sotto cui continuerà a lungo a regnare incontrastato il Presidente Xi Jinping.

Il mondo fra dieci anni

Le variabili che condizionano le relazioni internazionali sono moltissime e la stagione che stiamo attraversando sembra aver sparigliato le carte, così the Economist ha deciso di lanciare una nuova rubrica chiamata "if, "se", per provare a fare delle previsioni su come potrebbe evolvere lo scenario globale nell'arco di dieci anni.

Cina: un'ascesa inarrestabile

Per The Economist quella della Cina si prospetta come un'ascesa davvero inarrestabile, che si accompagnerà all'inevitabile declino americano. In un immaginario anno 2024, dunque, Washington pagherebbe le conseguenze dell'atteggiamento tenuto dall'Amministrazione Donald Trump negli anni precedenti e, in particolare, si troverebbe con le mani legate di fronte alla rete di alleanze costruita da Pechino e sarebbe isolata dopo aver distrutto il sistema multilateralista che è stato uno dei fondamenti del proprio soft power nei decenni precedenti.

Unione Europea vicina alla Cina

L'Unione Europea, infatti, nel 2024 sembrerebbe essere rimasta l'unico grande attore internazionale a credere nel Wto e nelle altre strutture create per regolare i rapporti tra Stati e si sarebbe per questo allontanata dagli Stati Uniti. Il Regno Unito, completata una dolorosa Brexit, sarebbe sempre più vicino alla Cina, nella speranza di avere un ruolo come centro di smistamento dei crescenti flussi finanziari cinesi.

Il sostegno dei Paesi autoritari

I Paesi autoritari sarebbero legati a Pechino da affinità di sistema e dall'allergia per ogni forma di controllo condiviso. Infine, anche in Asia gli Stati Uniti troverebbero poco supporto, visto che lì il timore di infastidire la superpotenza vicina pesa più di ogni altra considerazione. Così la Cina potrebbe facilmente invadere lo spazio lasciato dalla sistematica delegittimazione delle regole internazionali per imporre la propria linea sottilmente egemonica, anche giocando sporco quando serve. In altre parole, nel 2024 dell'Economist il sovranismo Usa verrebbe ripagato con la sua stessa moneta e finirebbe per sostenere un prezzo enorme per aver abbandonato la via del dialogo, del confronto, della conciliazione.

Come evitare il dominio cinese

Per evitare che questo scenario tanto pessimista quanto realista si concretizzi non si può fare altro che cercare di aprire gli occhi a chi oggi trascura una visione globale di medio periodo e più o meno inconsapevolmente lascia campo libero a Xi Jinping per realizzare il suo disegno di egemonia globale. I cinesi hanno già capito a loro spese che il Presidente non si fermerà di fronte a nulla. Resta da vedere quando questa consapevolezza verrà fatta propria dai leder del resto del mondo inducendoli a reagire. 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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