Samir Bougana
Foto da video/Youtube
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Chi è Samir Bougana, il primo jihadista italiano

E' stato preso in Siria mentre cercava di rientrare in Italia dopo due anni di addestramento con l'Isis

Una trentina d'anni, pelle ambrata, occhi scuri e barba lunga. Parla perfettamente in italiano e ammette di aver trascorso gli ultimi tre anni della sua vita in Siria in un campo di addestramento e reclutamento dell'Isis.

Chi è Samir Bougana

Lui è Samir Bougana, il primo presunto jihadista italiano ed è stato catturato delle unità di protezione popolare curde, le Ypg, lo scorso 27 agosto a pochi chilometri da Raqqa mentre cercava di raggiungere il confine con la Turchia per chiedere protezione e rimpatrio al consolato italiano.

Nel breve video diffuso dallo Ypg Samir spiega la sua storia e dice: "Mi chiamo Samir Bougana, sono arrivato in Siria dall’Italia. Ero un membro dell’Isis. Sono stato in Siria per due o tre anni".

Dopo la dissoluzione dello Stato Islamico con la presa di Raqqa l'uomo è rimasto nascosto in quella sacca di resistenza che si trova al confine con l'Iraq attorno all'ultimo caposaldo di Hajin.

Vista la situazione in cui versava il Califfato ha pensato di andarsene come raccontato ancora nella clip: "Ho deciso di andarmene. Ho preso mia moglie e le mie figlie per riportarle in Italia". 

La sua idea era quella di attraversare il confine turco e cercare protezione presso il consolato italiano chiedendo il rimpatrio per se stesso e la famiglia. Dalla Farnesina, al momento, non è ancora arrivata nessuna conferma circa la nazionalità di Bougana. 

Il ruolo all'interno dell'organizzazione

Le notizie che arrivano dalla Siria sono quelle comunicate dalle Ypg. Secondo l'antiterrorismo curdo l'uomo, che si faceva chiamare con i nomi di battaglia di Abu Hureyre al Muhajir o Abu Abdullah al Muhajir aveva un ruolo centrale nell'organizzazione terroristica.

In particolare pare che fosse tra i coordinatori dei foreign fighter dell'Isis, i mercenari stranieri al servizio del Califfo. Quello di Al Mijahir, infatti, è un nome di battaglia spesso usato dai foreign fighters.

Inoltre Bougada sarebbe anche stato il responsabile del traffico d'armi verso la Turchia (e da lì per l'Europa). Un personaggio, dunque, radicato nel nord della Siria con ruoli importanti all'interno dell'organizzazione

Pare, tra l'altro, che dopo l'arresto Samir si sia mostrato piuttosto collaborativo con le Ypg fornendo dettagli circa il funzionamento dell'Isis e il suo rapporto con l'estero.

Perché voleva tornare in Italia?

Quel che resta da capire è se Samir sia davvero il primo jihadista italiano riconosciuto in maniera ufficiale e soprattutto perché e per fare cosa voleva tornare nel nostro Paese. 

Quando e se la Farnesina confermerà la notizia l'antiterrorismo italiano cercherà anche di capire se in Italia c'era già una cellula combattente pronta a accogliere il jihadista al suo ritorno a casa e che cosa stava progettando.

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Barbara Massaro