
Ryanair e il siluro del decreto sviluppo
Il governo approva una norma per cancellare i privilegi fiscali della compagnia irlandese
Di sicuro Michael O'Leary, numero uno di Ryanair, non è rimasto sorpreso. Com'era nell'aria da tempo, il governo Monti ha inserito nel Decreto Sviluppo una norma ad hoc per cancellare i privilegi fiscali di cui gode oggi la compagnia aerea irlandese, che da tempo è accusata dai concorrenti di muoversi con logiche commerciali a dir poco spregiudicate.
L'INCHIESTA DI PANORAMA SU RYANAIR
Una delle accuse rivolte a O'Leary riguarda il trattamento fiscale e contributivo che la società di Dublino riesce a ottenere nel nostro paese, appigliandosi a una direttiva europea. Nello specifico, i dipendenti italiani della Ryanair (pur operando stabilmente nel nostro paese e beneficiando del nostro sistema previdenziale), hanno contratti di lavoro irlandesi, su cui gravano dei contributi pensionistici e assistenziali molto bassi: circa il 12% del salario, contro il 37% applicato normalmente sui contratti italiani
LE RISPOSTE DI MICHAEL O'LEARY ALLE CRITICHE
Ora, però, il governo ha voluto dire basta e, con una norma contenuta nel Decreto Sviluppo, ha deciso di imporre anche a Ryanair il pagamento dei contributi in vigore nella Penisola, come ha già fatto in passato anche la Francia . Si tratta però soltanto di un primo "siluro", perché l'esecutivo di Mario Monti intende affrontare anche la questione dei tanto criticati sussidi che la compagnia irlandese riceve da alcuni aeroporti in cui è presente.