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Polmonite: quel che c'è da sapere sull'epidemia di Brescia

Oltre 200 i ricoveri, si sospetta che la causa dell'infezione sia il batterio della Legionella. La procura indaga per epidemia colposa

Gli accessi ai pronto soccorso degli ospedali della Bassa Bresciana Orientale hanno superato quota 200. Due decessi avvenuti nei giorni scorsi sono sospetti, anche se ancora non si sa se siano direttamente collegati all'epidemia di polmonite, pare batterica, in corso nella provincia di Brescia dall'inizio di settembre.

Che cosa è successo

"A ieri fino alle ore 20 vi sono stati 235 accessi al pronto soccorso, 196 sono le persone attualmente ricoverate, 12 le persone che hanno rifiutato il ricovero o che sono state dimesse, due i decessi, uno con una diagnosi accertata di Legionella". Questo il riassunto aggiornato della situazione fatto dall'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, che ha riferito in Consiglio regionale sull'epidemia di polmonite che sta interessando la zona di Brescia. Il caso più recente ha riguardato un uomo di 29 anni, di Brescia, ricoverato in gravi condizioni in terapia intensiva all'Ospedale San Gerardo di Monza. Di lui si sa per certo che ha contratto la Legionella, un batterio che scatena sintomi respiratori e può degenerare in polmonite.

Quali sono le cause

E' proprio questo il sospetto anche per gli altri casi di polmonite, dal momento che i casi di Legionella sono in aumento, come spiega proprio l'assessore Gallera. E mentre l'Ordine Nazionale dei Biologi mette a disposizione una task force per "gli enti locali, i consorzi idrici e chiunque altro ritenesse necessario avvalersi della gratuita consulenza dei propri esperti", la Procura di Brescia ha aperto un'inchiesta con l'ipotesi di epidemia colposa. E i carabinieri dei Nas si stanno occupando di raccogliere i dati sui contagi, e lavorano in stretto contatto con l'Agenzia di Tutela della Salute della Regione Lombardia.

Cosa si sta facendo

"In accordo con le Linee guida per la prevenzione ed il controllo della Legionellosi, la Regione Lombardia sta procedendo alla coltura delle secrezioni bronchiali o dell'espettorato di tutti i pazienti ricoverati con diagnosi di polmonite di natura da diagnosticare. La ricerca eziologica è indirizzata anche verso altre possibili cause", si legge in un comunicato del Ministero della Salute.

"Fermo restando le inchieste epidemiologiche in corso per identificare eventuali luoghi comuni di possibile esposizione, è stata effettuata una verifica con i gestori degli acquedotti dei comuni bresciani interessati, confermando che non vi sono interconnessioni strutturate fra gli stessi che giustifichino un interessamento dei differenti comuni". "Tuttavia, sono in corso le analisi conoscitive sull’acqua potabile prelevata nei comuni con più casi e sono state fornite alla popolazione le informazioni necessarie nei confronti del rischio legionella".

E il ministero ricorda che "la Legionella è un microrganismo molto diffuso in natura, in ambienti di acqua dolce (laghi e fiumi, sorgenti termali, ambienti umidi in genere). Da qui, la Legionella attraverso le reti di distribuzione dell’acqua potabile nelle città, dove può essere presente in bassa concentrazione, può colonizzare gli ambienti idrici artificiali come gli impianti idrici dei singoli edifici, grandi impianti di climatizzazione (torri evaporative e di raffreddamento), vasche idromassaggio, fontane, e così via. Quando tali sistemi sono scarsamente manutenuti, si possono creare condizioni di proliferazione del batterio, che può raggiungere anche concentrazioni molto elevate".

Danni collaterali

La psicosi da Legionella e i controlli disposti sulla rete di approvvigionamento idrico hanno anche dato l'occasione a qualche malintenzionato per cercare di mettere a segno truffe ai danni dei residenti nella zona colpita. E' il caso di una coppia di anziani di 89 e 91 anni che hanno aperto la porta di casa a due sedicenti tecnici incaricati di verificare l'acqua dei rubinetti che hanno poi realizzato un discreto bottino di oggetti preziosi e contanti.

Contromisure

Non è bevendo acqua eventualmente infetta che si contrae il batterio della Legionella, bensì per inalazione. Principali indiziati sono l'acqua termale, gli impianti di condizionamento, gli aerosol e le docce. L'infezione è pericolosa solo per soggetti molto anziani o fisicamente fragili, perché malati o immunodepressi. Il trattamento prevede la somministrazione di antibiotici.

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Marta Buonadonna