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Maturità 2019: come cambia l'esame di Stato

In attesa di saperne di più sugli orali ecco le direttive del Miur per le prove scritte (con polemica)

Addio al saggio breve, all'analisi del testo di giornale e soprattutto al tradizionale tema storico e più spazio per la riflessione personale e l'analisi delle informazioni ricevute in ottica anti-fake news.

La nuova maturità

Sono queste le più importanti novità della prima prova scritta della nuova maturità firmata dal governo dai colori carioca. L'esecutivo giallo-verde, infatti, ha messo a punto le linee guida del nuovo esame di Stato che manda in pensione le vecchie regole che erano in vigore dal 1997 quando la riforma Berlinguer introdusse la formula dell'esame di Stato così come la conosciamo ora con la terza prova, la tesina e la commissione mista. 

Al loro posto arrivano le nuove direttive volute dall'ex Ministro Valeria Fedeli e approvate (con una serie di adeguamenti) dall'attuale titolare del Miur Marco Bussetti.

Il via libera alla nuova formula dell'esame di Stato era arrivato il 14 gennaio 2017, ma solo l'anno scolastico 2018-2019 vedrà la prima applicazione delle novità.

Ora che la scuola è iniziata il Miur sta diffondendo tramite circolare tutti i dettagli della riforma.

Tutte le novità

La prima e più lampante differenza rispetto alla riforma Berlinguer è che il famigerato Quizzone, ovvero la terza prova, andrà in pensione.

Le prove scritte saranno solo due, ovvero quella di italiano e l'esame a indirizzo. Invece dei 15 punti per ciascun scritto (da valutare sulla media dei tre) ora il punteggio massimo sarà di 20 punti ciascuna più 20 per l'orale. 

La terza prova, in qualche maniera, viene sostituita da un Test Invalsi che, però, non verrà valutato in sede d'esame, ma verrà svolto nel corso del terzo trimestre e sarà determinante per l'ammissione o meno all'esame di Stato anche se con farà media con le altre prove. 

La prima prova, il tema di italiano, sarà diverso rispetto al passato. Per la tipologia A, l'analisi del testo, il Miur proporrà due tracce di due autori diversi, scelti a partire dal periodo storico dell'Unità d'Italia. 

La tipologia B consiste, invece, nell'analisi e produzione di un testo argomentativo. La traccia chiederà agli studenti una interpretazione e una riflessione del documento proposto. Per quanto riguarda la tipologia C, invece, il Miur proporrà tracce vicine alle esperienze di studenti e studentesse. 

Cosa succede al tema storico?

In questi giorni si è molto parlato, in particolare, della sparizione del cosiddetto tema storico con il pericolo che questa assenza sia sintomo di una perdita d'importanza dello studio della storia nel sistema scolastico italiano.

Non studiare la storia, ha avvertito in particolare la senatrice a vita Liliana Segre, è pericoloso perché favorisce un processo di oblio dei fatti più o meno recenti con conseguenze disastrose per le nuove generazioni.

In realtà, avvertono dal Miur, la traccia storica non sparisce, ma viene assorbita dal tema argomentativo che potrà anche avere carattere storico concedendo, però, allo studente maggiore libertà espressiva e d'opinione, cosa che fino allo scorso anno, per il tema storico, non era possibile avere. 

La seconda prova, invece, sarà quella a indirizzo, e la circolare del Miur datata 4 ottobre comunica che il ministero ha adottato griglie nazionali di valutazione che saranno fornite alle commissioni per una correzione più omogenea ed equa. Le griglie ci saranno anche per la correzione della prova di italiano.

L'alternanza scuola-lavoro

Per essere ammessi alla maturità non servirà avere il 6 in tutte le materie, ma sarà sufficiente che la media (inclusa del voto di condotta) arrivi alla sufficienza

La valutazione della commissione (che resterà mista con tre membri interni e tre esterni più un presidente di commissione esterno) prenderà in considerazione, nelle valutazioni finali, l'ultimo triennio e sarà determinante, nel voto finale, la relazione circa il percorso d'integrazione scuola-lavoro che andrà assumendo un ruolo centrale per determinare il livello di "maturità" del candidato. 

Per quanto riguarda il colloquio orale - così dice la direttiva emessa dal Miur - sarà funzionale ad "Accertare il conseguimento delle competenze raggiunte, la capacità argomentativa e critica del candidato, l’esposizione delle attività svolte in alternanza scuola lavoro". Ancora, però, le indicazioni circa l'orale non sono state fornite in maniera specifica

Resteranno in vigore i famigerati "crediti scolastici" (anche questi introdotti dalla riforma Berlinguer), ma passeranno dai 25 attuali ai 40.

Lo svolgimento degli esami, inoltre, verrà anticipato visto che il primo scritto dovrebbe essere in calendario per il 19 giugno, circa 10 giorni prima del normale. La scuola, infatti, chiuderà una settimana prima (al massimo il 14 giugno a Bolzano) in maniera tale che entro la fine di giugno studenti e professori si possano godere il meritato riposo. 

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Barbara Massaro