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Caso Emanuela Orlandi, la magistratura Vaticana riapre il caso dopo 40 anni

La decisione presa dalla magistratura pontificia supporta la volontà di trovare la verità sul caso della quindicenne e la trasparenza voluta da Papa Francesco

A quasi quarant'anni dalla scomparsa, il Vaticano riapre il caso di Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno del 1983. Il promotore della giustizia vaticana Alessandro Diddi insieme alla Gendarmeria hanno deciso di riaprire le indagini sulla scomparsa della ragazza 15enne che ha scosso la Santa Sede.

A quanto apprende l'Adnkronos, l'agenzia di stampa italiana con sede a Roma, l'obiettivo degli inquirenti è quello di scandagliare di nuovo tutti i fascicoli, i documenti, le segnalazioni, le informative, le testimonianze, per cercare di chiarire quanto avvenuto in quel pomeriggio in piazza Sant'Apollinare, seguendo nuove piste e rivedendo quelle già battute in passato.

Negli ultimi tempi, alle informazioni già ottenute in passato, si sono aggiunte nuove rivelazioni, come quelle presenti negli audio inediti risalenti al 2009 e la lettera inviata al fratello di Emanuela, Pietro, da Ali Agca, l'uomo che ha sparato a papa Wojtyla. Anche il parlamento italiano si è mobilitato con l'apertura di una commissione d'inchiesta che, oltre al caso Orlandi, vuole fare luce anche sulla sparizione di Mirella Gregori e sull'omicidio di Simonetta Cesaroni, in via Poma.

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Francesca Catino