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Ansa
Calciomercato

Inter, cedere Icardi a 50 milioni (più bonus) è stato un affare?

Finita la storia tra l'ex capitano e il club nerazzurro. I dettagli dell'accordo con il Psg e il dubbio che si sia trattato di una cessione con sconto pur di liberarsi di un problema

La premessa è che lo scenario di un ritorno di Mauro Icardi all'Inter non è mai esistito e mai sarebbe potuto esistere, neanche per il breve volgere di qualche settimana di mercato. A maggior ragione in un'estate compressa, con trattative e partite fatalmente obbligate a sovrapporsi. Ecco perché alla fine l'Inter e il Psg hanno chiuso la telenovela Icardi entro il termine prestabilito del 31 maggio così da evitare pericolosi tempi supplementari. L'argentino passa a titolo definitivo ai parigini per 50 milioni di euro cash più 7/8 di bonus legati al suo rendimento e a quello della squadra. Alcuni molto semplici da raggiungere, altri meno.

La domanda è: Marotta poteva fare di più? Icardi è stato venduto bene, secondo il suo valore, oppure l'Inter si è un po' fatta prendere alla gola dalla situazione e alla fine ha svalutato un giocatore che potrà pure essere discusso per alcuni comportamenti, ma è pur sempre uomo da non meno di 20 gol a campionato (e 9 nelle prime 12 partite di Champions League della sua carriera)?

Il prezzo è indiscutibilmente basso e non solo perché la clausola parlava di 110 milioni di euro. Nell'estate 2018 la Juventus si era accostata al bomber facendo ventilare l'idea di un'offerta da 50 milioni più il cartellino di Higuain, allora a bilancio per altri 54 per un totale potenziale da oltre 100. L'affare non era vantaggioso per l'Inter che, correttamente, lo rispedì al mittente. Un anno fa, in piena crisi post sfasciatura, Marotta immaginava di scambiarlo con Dybala valutandolo tra i 90 e i 100 milioni e il passaggio in extremis al Psg aveva comunque portato a un accordo da 70 in caso di riscatto. La traiettoria è evidente e peraltro inevitabile visto che la messa fuori dal progetto di Icardi era stata annunciata pubblicamente.

Però da allora il mondo è cambiato e aver chiuso l'operazione definitiva in fretta concede all'Inter un vantaggio notevole in un mercato in cui di soldi veri ne gireranno pochi. La liquidità, hanno detto i maggiori dirigenti europei, sarà la vera differenza nei prossimi mesi e in questo Marotta si è preso un buon abbrivio. E poi c'è l'impatto della crisi da Covid sul calciomercato che si ritiene farà da calmiere per i prezzi; nei prossimi mesi capiremo se i 50 per Icardi sono stati uno sconto normale in questi tempi o eccessivo. Ecco, il punto di caduta sta qui: l'Inter è riuscita a far trasformare un problema in un vantaggio potenziale. Se saprà utilizzare questa forza per prendersi (con lo sconto) i campioni che cerca avrà vinto, altrimenti si potrà discutere sul deprezzamento di un talento cui si è aggrappata nelle lunghe stagioni grigie dell'era Thohir.

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Giovanni Capuano