Armi chimiche, quando e dove sono state usate
News

Armi chimiche, quando e dove sono state usate

Dalla prima guerra mondiale alla Siria, dove e chi ha utilizzato queste armi di distruzione di massa - Il Nobel all'Opac - Siria, le foto -

1915, aprile – A Ypres, in Belgio, le truppe tedesche rilasciano, lungo un fronte di circa sei chilometri, ben 168 tonnellate di cloro contenuto in migliaia di bombole (posizionate appositamente controvento) sulle truppe francesi, canadesi e algerine. I morti sul campo sono almeno cinquemila. Il gas Iprite prende il nome da questo episodio.
 
1918 – Alla fine della Prima Guerra Mondiale, il bilancio stimato per l’uso di cloro, fosgene e iprite (operato da entrambe le parti in lotta) è di circa novantamila decessi.
 
1935-1936 – L’Italia, ignorando il Protocollo di Ginevra che aveva firmato nel 1925 (e relativo proprio alla proibizione dell’uso di gas asfissianti e della guerra batteriologica negli eventi bellici) scatena attacchi all’Iprite durante l’invasione dell’Etiopia. Una stima sovietica stabilisce che, delle cinquantamila vittime etiopi totali cadute durante la guerra, circa quindicimila sono decedute a causa di gas velenoso.

1980-1988 - Durante il conflitto Iran-Iraq, il leader iracheno Saddam Hussein usa gas nervino e gas Senape contro le forze di terra iraniane, causando oltre un milione di vittime. Nel marzo del 1988, inoltre, aerei da guerra iracheni bombardano la città curda di Halabja con gas Senape e razzi nervo-agenti, uccidendo fino a cinquemila persone, per lo più civili.
 
1994-1995 – La setta religiosa giapponese Aum Shinrikyo perpetra due attacchi con il gas nervino Sarin in quello che i suoi adepti dichiarano essere “il giorno del giudizio” per il Giappone: vengono colpite la città di Matsumoto e la metropolitana di Tokyo. In totale, muoiono venti persone mentre migliaia restano intossicate.
 
2013, 21 agosto – I ribelli siriani accusano le forze armate del regime di aver ucciso centinaia di persone con l’attacco al gas nervino avvenuto nel distretto di Goutha, periferia di Damasco. Il governo del presidente Bashar Assad replica che quelle accuse sono state fabbricate ad hoc dall’Occidente e che, semmai, sono i ribelli ad aver fatto uso di agenti chimici.

I più letti

avatar-icon

Luciano Tirinnanzi