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Adozioni: come potrebbero cambiare

Allo studio un nuovo ddl, che include coppie di fatto, single e gay. Ma per la discussione ci sarà da aspettare

A pochi giorni dal via libera del Senato alle unioni civili, senza stepchild adoption, la nascita negli Stati Uniti del piccolo Tobia Antonio ha riacceso le polemiche. Tobia è il figlio di Nichi Vendola. Il padre naturale è Ed Testa, il compagno dell'ex governatore pugliese.

I due sono potuti diventare genitori grazie al procedimento della maternità surrogata. A portare il piccolo in grembo per 9 mesi è stata una donna californiana che in cambio ha percepito un compenso di diverse migliaia di dollari.

Contro la scelta della coppia si sono scagliati in molti. A cominciare dal leader della Lega Matteo Salvini che su twitter ha parlato di “disgustoso egoismo”. Pioggia d'insulti sul web. “No ai figli considerati come beni di lusso per ricchi” il pensiero dell'esponente di Forza Italia Daniela Santanché.

In Italia Vendola non potrà comunque adottare il figlio biologico del compagno. Non sarà riconosciuto padre a meno che non intervenga, come è già successo in passato e succede ogni giorno per altri casi analoghi, una sentenza del giudice. Affinché ciò possa avvenire per legge serve appunto che il Parlamento metta in campo, dopo lo stralcio dell'articolo 5 della Cirinnà, una nuova proposta in materia.

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Se ne sta già discutendo e il progetto avanzato appare molto più ambizioso del piano bocciato la scorsa settimana. L'idea infatti sarebbe quella di non limitare al solo partner del genitore biologico del minore la possibilità di adottare, ma di estenderla a tutti: single e coppie di fatto, sia etero che omosessuali.

L'iter per modificare la legge
La legge in vigore in materia è la 184 del 1983. Il primo passo per rivederla consiste dell'indagine conoscitiva chiesta dal Pd e deliberata dall'ufficio di presidenza della commissione Giustizia della Camera.

Il passaggio successivo consisterà nel presentare un ddl alla Camera dove i numeri della maggioranza sono più alti e da dove uscirebbe blindato per l'approdo al Senato. Secondo Monica Cirinnà, madrina delle unioni civili che si è data un sei e mezzo per il lavoro svolto finora, la stesura del testo sarebbe in dirittura d'arrivo. A occuparsene sono, stavolta, la responsabile diritti del Pd Micaela Campana, la vicepresidente dell'assemblea nazionale dei dem Sandra Zampa, e la responsabile infanzia e adolescenza Vanna Iori.

I punti da rivedere
I punti da rivedere sono molti: dai tempi per adottare in bambino (che ad oggi possono raggiungere anche i tre anni e oltre), ai costi troppo alti per molte famiglie, ai requisiti per essere considerati idonei ai criteri di valutazione. Oltre che l'allargamento della platea degli aventi diritto.

Le complessità
È chiaro anche da questi accenni preliminari che si tratterà di una legge complessa. E complesso sarà l'iter che l'accompagnerà anche se dal Pd promettono tempi brevi. Se le resistenze contro il riconoscimento di unioni nate fuori dal matrimonio sono state forti e trasversali (basti pensare alla battaglia condotta all'interno del Pd dai 30 senatori di area cattolica, sostenuti, anche se da posizioni più defilate anche da vecchi esponenti del Pci come lo stesso Napolitano o lo storico tesoriere Ugo Sposetti), c'è da scommettere che sulle adozioni si vedranno barricate ancora più alte.

L'ipotesi più probabile che non se ne riparli prima di un anno. Intanto perché per i prossimi mesi Matteo Renzi ha già fissate altre priorità, elezioni amministrative e referendum costituzionale, e cavalcare un tema divisivo come questo rischia di rivelarsi fatale.

Anche perché dai sondaggi è emerso che 7 italiani su 10 approvano le unioni civili ma non le adozioni gay. Meglio aspettare.

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Claudia Daconto