New York, grande successo per il primo "Pop Up Cat Cafè"
Fino a due ore di fila per entrare nel locale a sorseggiare un caffè, accarezzare un micetto, e magari, adottarlo. A fine maggio si replica
Non poteva godere di più attenzione mediatica “l’esperimento felino” più apprezzato degli ultimi tempi: a New York il Pop Up Cat Cafè, bar-caffetteria dove prendere un cappuccino accarezzando amorevolmente un micio, ha attirato così tanti visitatori in quattro giorni che gli sponsor, il colosso di alimenti per animali Purina One e l’Associazione Animalista "North Shore Animal League", hanno deciso di replicare l’iniziativa a fine maggio.
File di due ore si sono formate fuori dal locale di Bowery Street che ha ospitato sedici randagi della zona offrendo agli avventori la possibilità di adottarli. Nel locale infatti, oltre alle poltrone per rilassarsi, ai tavolini e al bancone sono stati piazzati cuscini, tiragraffi e coperte per permettere ai mici di mettersi a proprio agio e di entrare in confidenza con gli “umani”. Che li hanno accarezzati, coccolati, li hanno fatti divertire e, alla fine, se ne sono innamorati.
Questo tipo di locale dedicato ad animali e animalisti è nato anni fa in Giappone, dove i gatti sono molto amati. Negli Stati Uniti aprirne uno ha comportato grandi difficoltà a causa delle pesanti restrizioni imposte dalle norme sull’igiene degli esercizi commerciali alimentari.
Gli organizzatori, prima dell’apertura, hanno tenuto a precisare che i locali “cucina” erano stati separati e ben protetti dalla zona “gioco e relax”. Così, senza paura di germi e batteri, gli avventori si sono potuti godere la bevanda della casa, il “Cat’achino”, un cappuccino con tanta schiuma in superfice e, sulla panna, il disegno stilizzato del muso di un micetto.
Grande la soddisfazione della Peta, che ha approvato l’iniziativa e ha spinto perché, almeno per questi primi quattro giorni, la permanenza dei clienti nel locale fosse gratuita, consumazione a parte. Prossimamente invece la tariffa oraria sarà di 5 dollari per stare in compagnia dei gattini due ore. Il ricavato sarà destinato al mantenimento dei randagi dell’area metropolitana, al cibo e alle cure mediche.
Nel corso dei quattro giorni sono state organizzate sessioni di informatizzazione sulla salute del gatto tenute da un veterinario, un fotografo, un comportamentista, un artista e molti membri dell’associazione animalista che aveva in cura i micetti. Il momento della chiusura è stato triste, ma non troppo: i micetti sono andati via, tutti, verso una nuova casa insieme alla loro nuova famiglia.