«Quale allegria», il video dell'ultimo brano di Rosmy
ROSMY presenta oggi il videoclip di “Quale Allegria”, una personale rivisitazione della canzone di Lucio Dalla in occasione dell’anniversario della nascita di uno dei più grandi e amati protagonisti della storia della musica italiana. Il brano sarà poi parte del nuovo album in studio di Rosmy in arrivo il 12 aprile.“Quale Allegria” in versione sinfonica è prodotto e diretto dal maestro Beppe D’Onghia, per anni tra i più importanti produttori dello stesso Lucio Dalla e di Samuele Bersani, e vede la partecipazione della NU-Ork Orchestra, di Anton Berovski al primo violino e Simone Baroncini al corno.
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Nel video le immagini in bianco e nero di Rosmy che canta la splendida canzone diDalla si alternano a quelle dell’orchestra che l’ha accompagnata, in un’atmosfera suggestiva, autentica e piena di sincera nostalgia.L’arrangiamento è tratto da uno spartito di Dalla mai pubblicato, ma che eseguiva durante le esibizioni Live con l’orchestra, e diventerà la bonus track del disco in uscita di Rosmy non solo come speciale omaggio alla poliedricità e allo spessore del cantautore, ma anche per il significato del suo nuovo disco molto vicino al testo e alle parole di Lucio Dalla.
«Ho visto Lucio in un sogno e ho sentito l’importanza della sua presenza. Le parole sempre più attuali di “Quale Allegria” mi hanno contaminata di energia, mi hanno raccontato ciò che vivo intorno, e con quanta più umiltà ed entusiasmo possibile le ho fatte mie: sono un forte paradigma del mio prossimo progetto».
Beppe D’Onghia: «Lucio Dalla amava l'arte in tutte le sue forme. Trasformava la curiosità in passione e il gioco in competenza. Nella riscrittura delle sue canzoni per orchestra sinfonica, individuare un passaggio armonico o melodico citando i compositori del passato diventava una sfida... quasi a cancellare il tempo. “Quale Allegria” è un brano che ha vissuto questa trasformazione e oggi, nell'elegante e talentuosa interpretazione di Rosmy, rivive, creando solo con strumenti d'epoca la sceneggiatura per quelle parole e quei concetti, complicati nella metrica, ma sorprendentemente contemporanei... quasi a cancellare il tempo.»