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La storia della moda femminile nel secondo Ottocento

La storia della moda femminile nel secondo Ottocento

Alla Pinacoteca cantonale di Mendrisio la mostra “Divina Creatura” sulla donna e la moda nelle arti del diciannovesimo secolo

La storia della moda femminile nel secondo Ottocento
Collezione privata, courtesy Enrico gallerie d’arte

Domenico Induno, Donna allo specchio, 1870 – olio su tela

La storia della moda femminile nel secondo Ottocento
Collezione privata, Courtesy Enrico gallerie d’arte

Edoardo Tofano, Donna con ventaglio, olio su tavola

La storia della moda femminile nel secondo Ottocento
Collezione privata, courtesy Gallerie Maspes Milano

Federico Zandomeneghi, La parigina, 1878 – olio su tela

La storia della moda femminile nel secondo Ottocento
Collezione privata, courtesy Gallerie Maspes Milano

Federico Zandomeneghi, La parigina, 1878 – olio su tela

La storia della moda femminile nel secondo Ottocento
Musei degli appartamente reali, Castello della Mandria

Giacomo Grosso, Ritratto di Elena d’Orléans di Savoia,Aosta 1898 olio su tela

La storia della moda femminile nel secondo Ottocento
Collezione privata, Torino

Giovanni Battista Carpanetto, Fiore di vita, 19 febbraio 1903 – pastello su carta applicata su tela

La storia della moda femminile nel secondo Ottocento
Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano. Collezione città di Lugano

Giovanni Boldini, Signora con cappello ed ombrellino, 1900-1905 c. olio su tela

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Novara, Galleria d’arte moderna Paolo e Adele Giannoni

Italo Nunes Vais, Ancora un bacio, 1885 c. olio su tela

La storia della moda femminile nel secondo Ottocento
Ines Collection – Riva San Vitale (CH)

Abito a 2 pezzi a strisce e color avorio Cotone e organza, 1905

La storia della moda femminile nel secondo Ottocento
Collezione privata

Vestito verde acqua (2 pezzi), 1890 ca

La storia della moda femminile nel secondo Ottocento
Collezione privata

Vittorio Corcos, Ritratto di Carolina Maraini Sommaruga, 1910 – olio su tela

La storia della moda femminile nel secondo Ottocento
Collezione privata

Vittorio Corcos, Ritratto di Carolina Maraini Sommaruga, 1910 – olio su tela

Con l’obiettivo di ricreare e testimoniare nelle sale espositive della Pinacoteca Züst di Rancate, nel Canton Ticino, quello che è stato un vero e proprio cambio di tendenza nella storia del costume femminile in Europa, un team di studiosi ha selezionato da musei e collezioni private sessanta sculture e dipinti di grande impatto, una sequenza di ventagli d’autore – dipinti cioè da grandi artisti, spesso i medesimi che ritraevano le “belle Signore” – e un nucleo di preziosi abiti d’epoca.

Quando

“Divina Creatura. La donna e la moda nelle arti del secondo Ottocento”, sarà aperta al pubblico dal 15 Ottobre 2017 al 28 Gennaio 2018 nei seguenti giorni e orari:

  • Da martedì a venerdì:  9.00-12.00 / 14.00-18.00
  • Sabato, domenica e festivi: 10.00-12.00 / 14.00-18.00
  • Chiuso: il lunedì e nelle giornate del 24,25 e 31 dicembre 2017
  • Aperto: 8 e 26 dicembre 2017/ 1 e 6 gennaio 2018

Dove

Ad ospitare l’esposizione, gli spazi della Pinacoteca cantonale Giovanni Züst in Via Pinacoteca Züst 2 a Rancate (Mendrisio), Canton Ticino, Svizzera

Perché è interessante

Pur presentando una serie di abiti d’epoca e un nucleo di ventagli firmati da Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Federico Zandomeneghi, Giuseppe De Nittis, Pompeo Mariani e Pietro Fragiacomo, la Pinacoteca Züst sceglie di illustrare la moda femminile nel secondo Ottocento (la data di “partenza” potrebbe essere il 1858, l’anno in cui a Parigi esplose l’Haute Couture di Charles Frederick Worth) ricorrendo alle testimonianze che i grandi artisti ci tramandano attraverso le loro magnifiche opere.

Ed è soprattutto attraverso il ritratto su commissione che è possibile seguire le rapide e sorprendenti evoluzioni dell’abbigliamento femminile: i personaggi effigiati, sia che appartengano all’aristocrazia – ancora assai influente anche come esempio di gusto – o alla borghesia, posano per i pittori e gli scultori vestiti e acconciati secondo i dettami imposti dalla moda e in perfetta sintonia con il proprio preciso ruolo sociale.

Da segnalare, alcuni ritratti di “donne simbolo“, ossia figure appartenenti all’aristocrazia internazionale distintesi grazie alla propria eleganza: la regina d’Italia, Margherita di Savoia, per esempio,o, per restare nel Cantone Ticino, la contessa Carolina Maraini Sommaruga, alla cui emblematica personalità  è dedicata una sezione apposita

Una mostra interessante e originale, che attraverso la storia del costume ci parla dell’universo femminile in un periodo in cui si consolida il ruolo della donna, che comincia a diventare protagonista anche al di fuori delle pareti domestiche, attentissima al proprio ruolo sociale e alla immagine che contribuisce a veicolarlo.

La mostra è a cura di: Mariangela Agliati Ruggia, Sergio Rebora e Marialuisa Rizzini

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