Lavinia Biancalani: La moda è un fenomeno sociale, rappresenta la nostra storia, quindi ci siamo tutti dentro

Lavinia Biancalani: La moda è un fenomeno sociale, rappresenta la nostra storia, quindi ci siamo tutti dentro

E adesso cerchiamo di capire come funziona tutto questo mondo della moda in rete, fashion blogger più famose di attrici cinematografiche e di abiti costosi o meno o meglio regalati. Due chiacchiere con Lavinia Biancalani a partire da qui: Stai …Leggi tutto

E adesso cerchiamo di capire come funziona tutto questo mondo della moda in rete, fashion blogger più famose di attrici cinematografiche e di abiti costosi o meno o meglio regalati. Due chiacchiere con Lavinia Biancalani a partire da qui:

Stai parlando con una che è assolutamente affascinata dal mondo Fashion Blogger ma non ci capisce assolutamente nulla. Iniziamo dalla base: chi sei, di cosa ti occupi e come sei arrivata nel mondo della moda unito alla rete?

In un modo o nell’altro siamo tutti affascinati dal mondo dei fashion blogger e della moda in generale, partiamo da questo. La moda è un fenomeno sociale, rappresenta la nostra storia, quindi ci siamo tutti dentro, anche l’anticonformista più anticonformista degli anticonformisti.

Io sono nata a Prato, città conosciuta come eccellenza nella produzione di tessuti per abbigliamento e questo già dice molto di me. Nascere in un distretto di questo tipo, ti permette di “respirare moda” fin da subito, ti mostra ciò che sta dietro al mondo glamour e patinato delle campagne pubblicitarie, ti lascia vedere la sua realtà “industriale” fatta di piccole, medie e grandi imprese, tanti professionisti che lavorano sodo per regalarti “quel sogno”. Prato mi ha offerto un punto di vista sicuramente più umano e realistico di questo mondo e vedere la crisi economica che la divora, lo ammetto, fa un gran male.

Mi sono specializzata all’Istituto Marangoni di Milano, frequentando un corso di Fashion Business (Marketing e Comunicazione del settore moda) e vivendo uno dei periodi più belli della mia vita, una Milano creativa e piena di cose da dire. Ormai questa città mi ha conquistato, vivo qui da cinque anni e credo che sia la mia scelta definitiva, per questo non smetterò mai di ringraziare la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto con orgoglio, anche nei colpi di testa. Dopo la specializzazione, mi sono ritrovata all’interno di quel meccanismo che si chiama “prospettiva stage a vita”, così dopo una serie di esperienze anche all’estero, ho avuto l’opportunità di provarci davvero e l’ho presa al volo. Sono figlia di una generazione che finisce l’università e si scontra con la crisi economica, così: faccio mille cose contemporaneamente, sono molto versatile e in pratica un lavoro me lo sono inventato.

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Di base, sono un agente di commercio nel campo tessile e abbigliamento, il mio ufficio sono la casa e la macchina, viaggio molto, è un lavoro che mi piace fare e gli dedico molto impegno. Inoltre, mi occupo di consulenze e ricerca, quando capita poso ancora come modella per progetti di amici in cui credo e, talvolta, ho anche l’occasione di scrivere e cantare. Ultimamente seguo con grande amore il progetto web CCT-SeeCity ( https://www.cct-seecity.com/ ). All’inizio dovevo curarne solo la rubrica moda, ma poi è scoppiata la scintilla e ci sono dentro fino al collo. SeeCity è una “Guidezine”, una guida alternativa alle città del mondo, sito web promotore di realtà emergenti o ancora invisibili al grande pubblico. Una network community, fatta di tanti blogger e reporter che vivono nelle varie città del globo e grazie ai loro spunti e contenuti originali, creano una guida davvero interessante. L’espressione massima del termine “glocale”.

Perché anche le grandi marche per poter funzionare hanno bisogno di appoggiarsi alla rete? Ormai non esiste un marchio che non cerchi il sostegno di qualche star internettiana o che non cerchi di rendere sempre più virale il loro prodotto.

La rete è -fondamentale- per la promozione di un brand, i marchi di moda in questo sono sempre stati precursori, non c’è dubbio. I tempi cambiano e il settore moda, per definizione, sa stare al passo, e anche bene. La parola chiave è “interazione”, la possibilità di poter comunicare con il  consumatore finale in modo diretto, semplice, immediato, così da poter analizzare velocemente e costantemente il suo feedback e potergli offrire un servizio ogni volta migliore. Il brand, grazie alla rete, ha la possibilità di parlare di sé in modo chiaro, vendere un po’ del suo sogno e della sua storia, rendersi appetibile, magari far parlare di sé con qualche azione di marketing e comunicazione davvero innovativa. La comunicazione di un marchio deve essere sempre coerente. Le “star internettiane” e blogger ormai sono tantissime, l’importante è sceglierle bene, non devono avere solo un gran seguito online ma devono rispecchiare davvero i valori del marchio, altrimenti rischiano di dare un’immagine contrastante e destabilizzante. Io personalmente divido il mondo dei fashion blogger in due macro categorie: Professionisti/Non professionisti.

Nei non professionisti rientrano tutte quelle/quei fashion blogger, spesso studenti o semplici appassionati, che postando foto e consigli sul proprio blog, sono arrivati al grande pubblico. Ragazzi e ragazze da premiare anche per aver capito, in tempi ancora non sospetti, la potenzialità della rete abbinata al mondo della moda. Hanno sicuramente molto gusto e molto stile, spesso però, arriva un momento in cui non sono più completamente liberi di scegliere cosa indossare e cosa mostrare perché quando il “dare consigli di stile” diventa un lavoro, l’aspetto economico rischia di prendere il sopravvento e se le aziende ti pagano per indossare qualcosa, il resto viene meno.

Nei professionisti invece, rientrano tutti quei fashion blogger che nel mondo della moda lavorano e vivono da anni, la respirano, la sperimentano, la creano, e sono quindi in grado di dare uno spunto più professionale nel loro modo di fare fashion blogging. Nessuna delle due categorie è criticabile negativamente, anzi! Per avere una visione completa della cosa, io cerco di seguire entrambe le tipologie di blogger, la moda nasce dalla strada ricordiamocelo, però in qualche modo ci viene anche imposta, sempre. Giusto per buttare giù due nomi, le aziende che nel 2012 sono state più influenti sui social  sono state: Converse, Victoria Secret, Adidas, Levi’s e Burberry. In particolare mi sento di spendere due parole a favore di Burberry, dove ho avuto anche la possibilità di fare uno stage nella sede di Londra. Sono geniali, sempre sul pezzo, in occasione della ultima fashion week per esempio, hanno portato il chip RFID, approfondite qua https://www.techeconomy.it/2013/02/18/burberry-chip-a-nei-capi-e-accessori/

 

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Come vedi la moda tu? Come la “vivi”?

La moda è una cosa bella, non è solo glamour. Lo stile in particolare, è qualcosa che va oltre: una luce, una creatività innata che irradia le persone da dentro ed è un qualcosa di molto raro. La moda, come dicevo prima, è un fenomeno sociale, racconta la nostra storia, ci aiuta a capire i tempi, a interpretare i cambiamenti. Spesso si dà a essa una connotazione frivola e leggera, ma ricordiamoci che quei 10 minuti di sfilata racchiudono un lavoro impressionante di persone, con tanta passione e tanti sacrifici.

L’ Italia può vantare molte eccellenze nel campo della moda, un patrimonio da salvaguardare e ammirare, di cui essere fieri sempre.

Ti capita mai di rimanere abbagliata da una persona, magari oggettivamente non bellissima ma che ha un atteggiamento, un modo di fare, di parlare, di porsi, così incredibilmente affascinanti da pensare che “cavolo starebbe bene anche con indosso un sacco di juta”? ecco, lì si riassume lo stile, in quel momento può nascere una tendenza perché quella persona è capace di regalarti quella magia e influenzare il tuo pensiero.

Il personaggio più stiloso che tu conosca e perché?

Uh che domanda, ce ne sono tanti! Mi ricollego alla risposta di prima, tutti quelli che starebbero bene anche con un sacco di juta indosso!

E’ vero che per essere alla moda bisogna investire molto economicamente? Insomma è più facile essere fighi se si possono spendere soldi.

Assolutamente NO.

Non voglio banalizzare dicendo “A me piace mischiare, cappotto e borsa del super stilista X all’abitino H&M”. Ci sono i brand così detti “Fast Fashion”, vedi Zara ed H&M in primis, che ripropongono a basso prezzo le stesse tendenze delle grandi case di moda e se ci si vuol vestire con gusto il gioco è fatto. Non si tratta di essere fighi o meno, si tratta di fare una scelta economica e di sacrificare la qualità per la quantità. È un discorso molto complesso, da fare soprattutto in un periodo di crisi economica come questo, dove i consumi calano in maniera preoccupante. La qualità si paga, in generale, ed è bene che chi ha la disponibilità economica “investa” anche nell’abbigliamento, soprattutto perché ogni singola scelta di qualità sostiene le nostre eccellenze, quindi sostiene le nostre aziende. A me personalmente, quando ne ho la possibilità, piace acquistare capi di stilisti emergenti oppure (attenzione perché è una tendenza che sto riscontrando) farmeli fare dalla sarta. È una cosa che ho riscoperto da pochi mesi, mi sono detta “ho tanti tessuti, ho le idee chiare su quello che mi piace e che spesso non riesco a trovare nei negozi…beh quasi quasi vado dalla Cristina (la mia sarta!)” E Insomma, ultimamente mi son fatta una gonna lunga che: CIAO proprio!

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Tacco o Ballerina e perché?

Sono alta 1,69 cm, capisci? Sono alta nella norma dai, ma son sempre rimasta con il complesso di quell’unico cm mancante e quindi: tacco, altissimo. Ovviamente quando la situazione lo richiede, o comunque so di non dover essere necessariamente comoda, in quel caso sneakers tutta la vita (Quelle di Gienchi https://www.gienchi.it/ )! Ho passato il mio momento ballerina intorno ai 16 anni, quando pesavo una decina di kg in più e l’accoppiata era tutt’altro che vincente! Quindi, rivedere le foto del passato mi porta a rifiutare le ballerine a prescindere, ma questo non toglie che ce ne siano di bellissime. Eccoti qualche nome Italianissimo: Martina Tagliaferro per le ballerine https://www.martinatagliaferro.it/ e (costano un po’, ma ne vale la pena) i tacchi altissimi, anche 18cm di Raparo https://www.raparoshoes.it/

Consigliaci tre profili tw da seguire.

@CCTseecity  per i viaggi alternativi.

@flavialarocca un brand emergente che realizza abiti trasformabili.

Per il terzo vi consiglio un account Vine: seguite @MichaelLopriore, risate assicurate!

Consigliaci 3 fashion blogger da seguire ma soprattutto 3 siti dove si possono trovare accessori fighissimi online.

Io seguo tutte le ITgirls di Grazia.it, mai scontate né banali, in particolare Candela Pelizza ed Eleonora Carisi. Poi, il blog LiveStyle di Saturnino Celani proprio qui su Panorama.it.

Di shop online ce ne sono tantissimi, da perdere la testa! Ne consiglio uno che magari non è una gran novità, ma dove trovo sempre accessori interessanti ed economici: https://www.asos.com/Women/. Infine consiglio un accessorio che ho riscoperto: Il cappello con visiera. Quello di MSGM  https://msgm.it/ in fantasia floreale è veramente super!

Ultima cosa, non sottovalutate Pinterest, è l’unico social capace di fare una dettagliata “fotografia” delle tendenze moda e il tutto autogenerato grazie ai contributi del consumatore finale: utilissimo.

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Sei felice?

Si dice che la felicità si concentri in singoli attimi.

La mia vita è piena di quegli attimi, quindi sì… sono felice.

 

 

 

 

 

 

 

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Andrea Delogu

Disgrafica e di sinistra, abbiate pietà.

Nella mia biografia basterebbe scrivere che sono nata a Rimini per farvi capire che volente o nolente sono cresciuta con la musica da club o da discoteca.

Nei giorni in cui non andavo a ballare son riuscita a diventare cintura nera di Karate secondo Dan, scrivere e condurre un programma per Match Music dal titolo "A casa di Andrea", presentare il meglio di Sky, recitare in "Saturday Night Live" su Italia1, far parte di un gruppo musicale e cantare la colonna sonora dello spot Heineken USA, a recitare in alcuni cortometraggi, partecipare a diversi spot pubblicitari, ma soprattutto sono riuscita a convincere Panorama a darmi un Blog.

Chi è il matto tra i due? Prima che mi dimentichi: amante del rock, della buona e abbondante cucina, sostenitrice della piadina della Lella e degli strozzapreti del BarSole, malata di Twitter e tuttologa in pensione

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