La vostra prossima fotocamera? Arriverà dal cielo
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La vostra prossima fotocamera? Arriverà dal cielo

Sempre più piccoli, intelligenti, facili da guidare: ecco perché i droni rappresentano la nuova frontiera della fotografia

La scorsa settimana DJI ha presentato Mavic Air, evoluzione ipercompatta del suo celebre drone pieghevole. Si tratta della sfida più ambiziosa mai affrontata dalla società cinese, che non ha mai nascosto il suo desiderio di ampliare gli orizzonti di un oggetto rimasto finora confinato in una nicchia abbastanza ristretta.

Il nuovo Mavic Air, infatti, non è solo un oggetto davvero tascabile - le sue dimensioni, da chiuso, sono più o meno equivalenti a quelle di due smartphone messi uno sopra l’altro - ma è anche il primo vero tentativo di realizzare un drone fotografico adatto a tutti, anche a chi non si è mai cimentato con mezzi di questo genere.

Intelligenza da vendere

Merito di tutta una serie di sensori e sistemi intelligenti pensati per la guida autonoma: il drone costruisce in automatico una mappa tridimensionale del suo ambiente, riconosce i comandi gestuali del padrone, rileva ostacoli fino a 20 metri di distanza (e li evita), ma soprattutto dispone al suo interno di alcuni programmi predefiniti che permettono di girare video di grande impatto senza bisogno di particolari competenze.

Basta un tap sullo schermo dello smartphone abbinato al radiocomando: al resto ci penserà il software del drone, programmato fin dalla nascita per individuare il soggetto (o i soggetti) da inquadrare e seguirli in automatico per tutto il tracciato del volo.

Mavic Air, il video del nuovo drone "pieghevole" di DJI

Verso nuovi orizzonti

Insomma, siamo di fronte a un oggetto che al costo di un cellulare di buona fattura (849 euro, Iva inclusa è il prezzo di lancio) permette di realizzare e condividere foto e video che fino a qualche tempo fa avrebbero richiesto il noleggio di una troupe aerea.

Se con lo smartphone siamo diventati tutti fotografi, sembra volerci suggerire DJI, con i droni di nuova generazione potremo superare i limiti dell’inquadratura “terrestre”. E senza per questo portarci appresso un bagaglio.

Scacco (matto?) alla fotografia tradizionale

È la mossa che porterà alla morte delle fotocamere tradizionali? Non è detto. Per quanto sempre più snelli e democratici, i droni presentano ancora delle controindicazioni: pensiamo alle limitazioni di legge per quanto riguarda l'area di volo o ai problemi connessi alla privacy.

Guai però a sottovalutare il fenomeno. Droni come il nuovo Mavic Air segnano un spartiacque molto netto col passato. La tecnologia sembra ormai matura per offrirci una nuova generazione di macchine fotografiche. Sempre più compatte, facili da usare e soprattutto volanti.

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Roberto Catania

Faccio a pezzi il Web e le nuove tecnologie. Ma coi guanti di velluto

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