iPhone, l'NSA potrebbe usarlo come spia
Secondo nuova serie di documenti l'NSA manometterebbe gli iPhone già confezionati in modo da poterli poi usare come spie nelle tasche degli utenti
Questo pomeriggio, incitato dal sole generoso e dall’avvicinarsi della notte di Capodanno, scenderai in strada e andrai a fare una passeggiata per le strade della tua città. Magari, mentre starai controllando per l’ennesima volta le notifiche sul tuo iPhone, passerai davanti al solito folle, vestito di giubbotti sbrindellati e sporcizia, che ti mitraglierà addosso quelli che ancora una volta ti sembreranno sproloqui di un avvinazzato: dirà che gli smartphone sono cavalli di troia che le spie americane ti infilano in tasca per poterti sorvegliare meglio. Gli allungherai il solito spicciolo e tornerai sulla tua strada, senza lontamanente immaginare che, una volta tanto, ha ragione lui.
In queste ore Jacob Applebaum, attivista per la privacy e ricercatore indipendente, ha reso pubblici dei supposti documenti ufficiali secretati che rivelano come l’NSA sia in grado di utilizzare gli iPhone come vere e proprie spie nelle tasche degli utenti. Secondo il materiale pubblicato da Der Spiegel, per fare ciò l’NSA introdurrebbe malware direttamente nei dispositivi Apple, e poi attiverebbe un generatore di onde radar che consentirebbe di ottenere informazioni dai computer nelle vicinanze, il tutto senza bisogno di una tradizionale connessione internet. Una tecnologia chiamata Nightstand consentirebbe infatti di allacciarsi a un punto wireless situato anche a 13 chilometri di distanza.
Ieri, alla Chaos Communications Conference di Amburgo, davanti a una platea sconcertata, Applebaum ha spiegato che, sfruttando un software chiamato Dropoutjeep , l’NSA sarebbe in grado di intercettare SMS, accedere alle liste di contatti, localizzare un cellulare e, per non farsi mancare nulla, persino attivare il microfono e la fotocamera del telefonino. Insomma, se quanto rivelato da Applebaum corrispondesse alla pura e inequivocabile verità, esiste una buona possibilità che l’iPhone che hai in tasca sia in realtà la più tecnologicamente avanzata e la più insidiosa delle spie.
La cosa curiosa, è che stando alle slide mostrate da Applebaum, l’NSA avrebbe introdotto fisicamente questa tecnologia in ogni singolo iPhone compromesso, il che andrebbe a corroborare l’ipotesi secondo cui l’NSA avrebbe intercettato dispositivi elettronici spediti via posta per sottoporli di nascosto al proprio trattamento.
“O [l’NSA] ha una sconfinata collezione di exploit adatti per i prodotti Apple, il che significherebbe che stanno accumulando informazioni sui sistemi delle compagnie americane per sabotarle” ha spiegato alla conferenza “Oppure Apple si sta sabotando da sé.”
Per il momento Apple non ha rilasciato commenti sulla cosa. Voi nel frattempo potete seguire l’intera conferenza su YouTube, magari premurandovi di mettere un po’ di nastro adesivo sulla fotocamera del vostro melafonino.
Passate un Buon Capodanno.
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