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ANSA/ANGELO CARCONI
Economia

Condono fiscale proposto da Salvini: ecco a chi conviene

Tutti i contribuenti con cartelle esattoriali sotto i 100mila euro potrebbero essere interessati a questa nuova sanatoria

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini si riprende, per l’ennesima volta in questi ultimi giorni, la ribalta della scena politico-mediatica, e lo fa lanciando una proposta di carattere fiscale che interessa quei tanti contribuenti alle prese con debiti verso il fisco.

“Chiudere da subito tutte le cartelle esattoriali di Equitalia per cifre inferiori ai 100 mila euro – ha proposto in maniera molto diretta e chiara il leader della Lega -, per liberare milioni di italiani incolpevoli ostaggi e farli tornare a lavorare, sorridere e pagare le tasse".

In parole povere un vero e proprio condono fiscale, che tra le righe del contratto di governo stipulato tra Lega e M5S viene definito però un programma per la “pace fiscale” ovvero “un efficace aiuto ai cittadini in difficoltà”. Ma quanti contribuenti potrebbero essere effettivamente interessati da questa ennesima sanatoria tributaria e a chi potrebbe convenire aderirvi nel caso diventasse operativa?

Cartelle e numeri

Secondo i dati più aggiornati forniti dalla ex Equitalia e dall’amministrazione della Giustizia tributaria, le cartelle sotto i 100.000 euro sarebbero ben il 94% dei crediti fiscali, ovvero delle iscrizioni a ruolo delle cartelle esattoriali in lavorazione alla fine del 2016, e l'86,4% dei ricorsi incardinati nei vari gradi della giustizia tributaria alla fine del 2017.

Secondo le stime della Lega, ci sarebbero circa mille miliardi di cartelle esattoriali non riscosse, di queste il 50% sono ormai ritenute inesigibili, ma l'altra metà possono invece tradursi in entrate per lo Stato.

La proposta di Salvini

In sostanza dunque l'ipotesi a cui starebbe pensando Matteo Salvini e che come detto in parte è stata messa nero su bianco nel contratto di governo tra Carroccio e pentastellati, sarebbe quella di offrire la possibilità a coloro che hanno cartelle esattoriali sotto quota 100mila euro, di chiudere il contenzioso con il fisco pagando un semplice surplus senza tutti gli arretrati, frutto di sanzioni e more, accumulati finora.

Le aliquote della sanatoria finora ipotizzate sarebbero tre: del 6%, 15% e 20-25%. Quella più bassa servirebbe per quelle situazioni eccezionali e involontarie di dimostrata difficoltà economica.

Gettito atteso

Un nodo importante e non facile da sciogliere riguardante tutta questa vicenda, è legato al gettito che l'operazione 'pace fiscale' potrebbe garantire. Sempre secondo le stime della Lega, potrebbero arrivare da 40 a 60 miliardi di nuove entrate.

Da notare che, sempre a questo proposito, di recente il Consiglio della giustizia tributaria ha reso noto il valore delle liti fiscali al 31 dicembre 2017: 50,4 miliardi di euro per 417mila procedimenti pendenti.

Rottamazione in pericolo

Un elemento decisamente critico connesso a questo nuovo condono fiscale sarebbe però rappresentato dalla rottamazione, che nella sua ultima versione, quella bis, ha raccolto quasi un milione di adesioni. Stiamo parlando di contribuenti che hanno raggiunto un accordo con il fisco e hanno deciso, invogliati da un sostanzioso sconto, di cominciare a pagare a rate quanto dovuto.

ùEbbene, di fronte a questa nuova proposta di Salvini, molti di loro potrebbero essere tentati dal disattendere gli accordi stipulati con l’amministrazione delle entrate, con la speranza di aderire appunto a questa nuova sanatoria.

In questo modo verrebbe messo a rischio un gettito fiscale su cui sostanzialmente le casse dello Stato avevano già fatto conto e che, secondo le stime più autorevoli, sarebbe valutato 1,65 miliardi nel 2018 e altri 414 milioni nel 2019.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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