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Economia

Come comprare Bitcoin alla Borsa di Chicago

Dall'11 dicembre è possibile puntare sull’ormai celebre moneta virtuale acquistando i contratti future. Ma sono prodotti molto rischiosi

Alla fine, i tanto discussi Bitcoin sono riusciti ad arrivare ai piani alti della finanza. Dall’11 dicembre, alla borsa di Chicago, è infatti possibile negoziare i future sull’ormai stranota moneta virtuale (o criptovaluta) che stuzzica gli appetiti di tanti investitori in tutto il mondo, soprattutto quelli che vanno a caccia di guadagni facili.

Come funzionano i future

I future sono degli strumenti finanziari derivati, dei contratti con cui due parti si impegnano ad acquistare o vendere a una certa scadenza e a un prezzo prestabilito un’attività finanziaria sottostante. Ci sono i future sul petrolio, sulle materie prime, sul dollaro e sulle altre valute. E adesso ci sono pure i future sui Bitcoin.

Se le quotazioni del future sulla nota criptovaluta salgono, significa che gli investitori si aspettano un suo apprezzamento nei mesi a venire. Viceversa, se le quotazioni del future scendono, significa che gli investitori si aspettano un ribasso sulle quotazioni, con la stessa logica con cui scommettono sui trend del prezzo del petrolio.  

Le Borse di Chicago

A consentire le negoziazioni sulla popolarissima criptovaluta è stato per primo il Chicago Board Option Exchange (Cboe). Il 18 dicembre i future sui Bitcoin saranno acquistabili anche su un altro listino di Chicago dove si negoziano i prodotti finanziari derivati.

Si tratta del Chicago Mercantile Exchange (Cme), specializzato nelle materie prime e frequentato anche da molti investitori italiani, soprattutto dagli appassionati di trading online che comprano e vendono  strumenti finanziarivia internet. Accedere alle contrattazioni sul Cme è possibile attraverso molte banche o sim. Si tratta però di una scelta rischiosa e ben poco indicata per chi non ha molta dimestichezza con la finanza.

Investimento rischioso

I future, come tutti gli altri contratti derivati, sono infatti strumenti da maneggiare con cura che, prima delle negoziazioni, richiedono il versamento di una determinata somma di denaro (il margine iniziale) per coprire eventuali perdite. Ed è proprio il rischio di perdite che deve spingere gli investitori poco esperti a stare in guardia, visto che i future incorporano il cosiddetto effetto leva: consentono cioè di esporsi sul mercato per somme di denaro superiori a quelle effettivamente disponibili, amplificando così i potenziali guadagni ma anche, appunto, le potenziali perdite.

Nel primo giorno di contrattazioni, i future sui Bitcoin hanno avuto un vero e proprio exploit, con alcuni contratti in scadenza nei prossimi mesi  che hanno fissato il prezzo della criptovaluta ampiamente sopra i 18mila dollari. Il giorno dopo, però, la musica è cambiata: i volumi di scambio dei future sono crollati di oltre il 90% e il prezzo di alcuni contratti sono scesi attorno a quota 17mila dollari. In due giorni, si è visto come saranno probabilmente nei prossimi mesi le quotazioni dei Bitcoin: oscillanti in alto e in basso come su un'altalena.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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