Roberto Gualtieri: chi è il nuovo Ministro dell'Economia
Da anni in Europa è uomo di fiducia di Moscovici e paladino dell'austerity, insomma, un signor si di Bruxelles
Un politico al posto di un tecnico. E' questa la prima novità che si regista a Via Venti Settembre dove, al Ministero dell'Economia, al posto del tecnico Giovanni Triaora siete Roberto Gualtieri, 53 anni, in forza al PD nominato al MEF dal premier Giovanni Conte.
Chi è Roberto Gualtieri
In politica da sempre è un politico sui generis. Europeista convinto (anche se preme per rivedere i termini del patto di stabilità e in materia economica auspica maggiore flessibilità in tema di aiuti di Stato alle banche) dal 2009 siede a Strasburgo in qualità di presidente della commissione Problemi economici e monetari dell'Europarlamento ed è sempre stato apprezzato per la precisione delle sue competenze e ascoltato sia da alleati sia da rivali di partito. Uomo di fiducia di Moscovici, uno che ha sempre bacchettato e tenuto al guinzaglio il nostro paese. E che ora, probabilmente, lo potrà fare in maniera diretta, senza nemmeno dover chiedere.
La militanza comunista e l'arrivo in Europa
La sua storia politica inizia nel 1985 quando diventa tesserato del Partito Comunista italiano.
Tra il 2001 e il 2006 però si colloca la vera gavetta politca di Gualtieri che diventa capo della segreteria romana del PD. Nel 2007 viene eletto all'Assemblea nazionale del Partito Democratico in quota D'Alema e nel 2009 arriva in Europa.
Sebbene in Italia il suo nome non sia tra i più noti l'Europa ne riconosce meriti e virtù e spesso è stato grazie alla sua opinione e credibilità che non sono state aperte procedure d'infrazione nei confronti del nostro paese.
Gualtieri è professore di Storia contemporanea alla Sapienza e preferisce libri e trattati a social network e proclami di piazza e per questo risulta essere meno carismatico di altri colleghi politici e all'ultima tornata elettorale è stato necessario un ripescaggio per confermare la sua posizione.
E dire che in Europa è una voce solida e accreditata e ha un ruolo di primo piano fra i socialisti nel negoziare il Fiscal compact e il Fondo salvataggi, sempre prendendo posizione per permettere più margini di bilancio e maggiore condivisione dei rischi nell’area euro.
Cosa farà al Mef
Al Mef eredita i cordoni di un borsello impegnativo da un punto di vista economico e politico. Da una parte l'Europa chiede di non sforare il deficit(col rischio di far saltare i vincoli di salvaguardia in materia di Iva) e dall'altro che il pacchetto sviluppo che chiede di essere portato a termine con attenzione alle imprese e alleggerimento fiscale in maniera alternativa alla ricetta salviniana della flat tax.
Si tratta di un impegno non da poco conto. Abituato a lavorare sempre dietro le quinte Gualtieri d'ora in poi siederà su una poltrona di prima fila a Palazzo Chigi e dovrà rendere quotidianmente conto del suo operato sia al Premier Conte sia all'Europa sia all'opinione pubblica.
Impossibile aspettarsi da un fedele a Bruxelles grosse novità o idee rivoluzionarie in campo fiscale ed economico.
Molto bravo a negoziare cercherà di sfruttare la sua influenza a Bruxelles per aiutare l'Italia grazie anche a una profonda conoscenza di regole e paletti. Molto vicino a Mario Draghi Gualtieri ha sempre avuto rapporti stretti con tutti i ministri finanziari europei.
La sua teoria economica e il suo messaggio politico ruotano intorno al ruolo degli investimenti per la crescita economica.
Secondo il neo Ministro per rilanciare l'economia serve investire in lavoro e sviluppo. Solo pochi mesi fa a proposito del lavoro del suo predecessore a Via XX Settembre aveva dichiarato: "Gli investimenti sono al collasso in Italia, bloccati, quindi l’economia è ferma e Roma è in una condizione indicibile". Adesso dovrà dimostrare di essere in condizione di poter far meglio di Tria.