Le mosse del governo contro il caro prezzi
Lunedì il consiglio dei ministri con al centro le mosse per aiutare le famiglie nella spesa (ma con poche risorse a disposizione)
Benzina, energia e potere d’acquisto delle famiglie. Questi i temi su cui il governo sta lavorando e che inizieranno a trovare risposte a partire dal Cdm di settimana prossima. Ipotesi confermata anche dallo stesso ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine di un convegno della Cna: “I provvedimenti sul caro-benzina pensiamo di poterli configurare già nel prossimo Consiglio dei ministri comunque dopo il confronto con i sindacati”. Le misure che si andranno a considerare nel prossimo Cdm molto probabilmente riguarderanno bonus già esistenti e saranno destinati ad aiutare esclusivamente le famiglie più in difficoltà.
Per contrastare il caro carburanti l’idea è dunque quella di concedere un bonus ai nuclei familiari più disagiati. Si parla di circa 80 euro al mese. Cifra che potrebbe essere caricata direttamente sulla carta “Dedicata a te” che ha visto destinatari ben 1,3 milioni di famiglie, questa estate, con un Isee fino a 15.000 euro che hanno avuto a disposizione 382,50 euro per l’acquisto degli alimentari. A questi ora, potrebbero aggiungersi anche gli 80 euro, per la categoria dei carburanti. Da sottolineare che la platea dei beneficiari, così come la somma da destinare è stata ridotta a causa delle poche risorse che il governo ha a disposizione (prima si parlava di un bonus da 150 euro). Sui tempi di erogazione, la procedura dovrebbe invece essere abbastanza celere. Il provvedimento dovrebbe infatti entrare in vigore rapidamente: ci si attende il caricamento delle somme già a inizio ottobre, in modo da poter iniziare a tamponare la situazione dei carburanti.
Per quanto riguarda il caro energia,settimana prossima sono attese due riunioni del Consiglio dei ministri. La prima, lunedì 25 settembre. Da questa dovrebbe derivare un nuovo decreto energia, nel quale sarà contenuto anche il bonus benzina. La seconda, giovedì, che dovrebbe invece finire all’interno della nota di aggiornamento del Def. Da ricordare come le agevolazioni energetiche per i nuclei più poveri, dopo essere state prorogate, vedono la loro scadenza alla fine di settembre. Questo implica che le soluzioni del governo devono arrivare non oltre la data del 30 settembre.
Sindacati divisi
Come preannunciato i primi ad essere sentiti dal governo, in vista del Consiglio dei ministri di lunedì sono stati i sindacati, che non si sono mostrati compatti rispetto alle soluzioni proposte dal governo per cercare di aiutare le famiglie italiane a contrastare il caro prezzi. Da una parte abbiamo la Uil e Cgil che non sono soddisfatti di quanto proposto dall’Esecutivo. "Stiamo combattendo con un aumento generalizzato di costi e, le misure che si prospettano, non sono per noi sufficienti. Le nostre richieste sono: la decontribuzione e gli aumenti contrattuali, il rinnovo dei contratti per il pubblico impiego, rendere strutturale l'abbassamento del cuneo fiscale e rivalutare le pensioni”, dichiara la segretaria confederale dell'Unione italiana del lavoro (Uil), Ivana Verone al termine dell’incontro. Per la Uil importante è prestare attenzione ai prezzi e dare a Mister prezzi “potere sanzionatorio, perché se non si attuano sanzioni il risultato non sarà dei migliori". Sulla stessa linea anche la Cgil che giudica l’incontro con il governo “insoddisfacente”. "Non è appellandosi al buon cuore delle imprese e attraverso protocolli non vincolanti, volontari e generici che si affronta un problema di inflazione da profitti che sta impoverendo milioni di persone con reddito fisso”, spiega il segretario del sindacato, Christian Ferrari.
Più positivo invece il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che reputa importante questo incontro soprattutto se si trasformerà “in un cammino partecipato, condiviso nella prospettiva di definire una intesa trilaterale: governo, associazioni datoriali, sindacati per contrastare e contenere l'inflazione, combattere il carovita e in questo modo salvaguardare il potere di acquisto di salari e retribuzioni e pensioni". Proprio per questo è stato chiesto al governo di ragionare su una cabina di regia nazionale, aperta alle parti sociali e “c'è una prima disponibilità di allargare la partecipazione delle associazioni datoriali e sindacali in questo comitato, che è ormai attivo e che mi pare che si chiami comitato controllo prezzi", ha aggiunto il leader della Cisl.