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Economia

Fca, se Marchionne perde la bussola

Il mercato finanziario guarda con sospetto ad una strategia che rinvia il lancio di Alfa Romeo e sembra aver rinunciato al matrimonio con GM

“In questo momento Fca sembra stia attraversando una fase di opacità nelle strategie industriali e commerciali”. Non usa mezzi termini l’economista Giuseppe Berta, grande esperto di automotive, per giudicare le ultime notizie che giungono dal quartiere generale di Fiat Chrysler. A fronte infatti di stime finanziarie riviste al rialzo, bisogna fare i conti con l’annuncio di un rinvio del completamento del piano prodotti di Alfa Romeo dal 2018 al 2020. “Intendiamoci – spiega Berta – nessuno mette in dubbio le capacità gestionali di Sergio Marchionne per quel che concerne gli aspetti finanziari”. E su questo fronte infatti, è di ieri appunto la conferma di un aggiustamento verso l’alto delle stime di bilancio per il 2018, complice anche il grande rafforzamento del dollaro che ha fatto impennare i ricavi nell’area Nafta dalla quale provengono il 65% dei ricavi e il 90% degli utili del gruppo.

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In particolare una nota di Fca prevede in 136 miliardi di euro il giro d’affari complessivo per il 2018 con un utile netto oscillante tra i 4,7 e i 5,5 miliardi di euro. Eppure, queste buone notizie non sono state in grado di far infiammare gli analisti finanziari, tra i quali serpeggiano non poche perplessità proprio sulle future strategie del gruppo. “Innanzitutto – continua Berta – il possibile matrimonio con Gm sul quale Marchionne tanto aveva puntato sembra ormai definitivamente sfumato. Un colpo durissimo questo, visto che lo stesso ad di Fca tempo fa aveva sostenuto che se non ci fosse stato un consolidamento del gruppo, si sarebbe potuto puntare solo alla sopravvivenza”: Una sopravvivenza brillante, verrebbe da dire ricordando i dati finanziari sopra citati, ma sempre di sopravvivenza parliamo. Una circostanza che come detto, di certo non può entusiasmare gli osservatori esterni.

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Sui quali ha poi avuto un effetto particolarmente negativo l’ulteriore posticipo dei piani di rilancio di Alfa Romeo. “Purtroppo – chiosa Berta – è una storia che si ripete da dieci anni, con annunci che puntualmente vengono smentiti dai fatti. Tra l’altro voglio ricordare che la nuova Giulia, unico modello finora reso pubblico, è stata lanciata ben sette mesi fa, e nel frattempo non è né entrata in produzione né tantomeno è stata messa in vendita”. Uno scenario dunque quanto mai intricato reso se possibile ancora più confuso dai risultati particolarmente negativi sul mercato sudamericano. A questo proposito tra l’altro, mentre nel caso degli Usa come abbiamo visto la forza del dollaro rinvigorisce i dati finanziari, il crollo del real brasiliano potrebbe assestare un ulteriore mazzata ai bilanci già negativi della situazione in America Latina. “Insomma, - conclude Berta – gli analisti finanziari, e non solo loro, non riescono a capire dove stia andando attualmente Fca che, per quanto mi riguarda, è come se fosse a metà di un guado, posizione dalla quale attualmente non si vede neanche un approdo possibile”.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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