Da Dubai ad Abu Dhabi in 12 minuti con Hyperloop One
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Da Dubai ad Abu Dhabi in 12 minuti con Hyperloop One

Dal 2020 le principali città degli Emirati Arabi saranno collegate con il sistema ideato dalla SpaceX. L’Europa è dietro l’angolo

Per capire meglio il tipo di rivoluzione che porterà Hyperloop bisogna fare un esempio vicino al nostro vivere quotidiano. Pensate alla distanza che oggi intercorre tra Milano e Parma: circa 130 km, 1 ora e 30 minuti in auto (senza traffico), poco più di 1 ora in treno. Il percorso è più o meno quello tra Dubai e Abu Dhabi, le principali città degli Emirati Arabi Uniti. Da ognuna delle due metropoli, dal 2020, si potrà prendere un mezzo in grado di trasportare persone e relativi bagagli alla velocità di 800 km/h, permettendo di raggiungere destinazioni lontane in tempi brevissimi. Così, in soli 23 minuti si viaggerà da Dubai a Doha, in 12 minuti fino ad Abu Dhabi e in 48 a Riyadh, ben 1.000 chilometri dal luogo di partenza.

Come funziona

Sarà possibile con le capsule realizzate da Hyperloop One, una delle due società (l’altra è la Hyperloop Transportation Technologies) che ha raccolto l’invito di Elon Musk a concretizzare il progetto Hyperloop pensato dalla sua SpaceX (si, la stessa che ci porterà su Marte): una serie di cabine mono e biposto che viaggiano all’interno di tubi sopraelevati, simili alle conduttore del gas, posizionati a qualche metro da terra. Dentro, un movimento simile a quello della lievitazione magnetica, consentirà alle capsule di muoversi senza mai toccare le superfici dei canali, di fatto galleggiando a mezz’aria. Il vantaggio? Senza la necessità di appoggiarsi su binari o strade, la velocità raggiungibile è molto più elevata del normale: secondo Musk si può arrivare fino a 1.220 km/h, anche se una statistica più plausibile parla di 800 km/h, in ogni caso qualcosa di inimmaginabile con le tecnologie attuali.


Obiettivo "2021"

Sembra solo un sogno futuristico e invece Hyperloop sta per diventare sempre più realtà. Oggi, Hyperloop One ha ufficializzato un accordo con la Dubai’s Roads & Transport Authority, società che si occupa di pianificare e progettare i lavori di ammodernamento della mobilità urbana della città. Tra questi vi è anche un bel salto nel futuro, come ha spiegato Shervin Pishevar, direttore esecutivo di Hyperloop: “La scelta di Dubai si spiega con la volontà di rendere la metropoli la prima a entrare nella nuova era dei trasporti”. Non a caso, tra cinque anni negli Emirati Arabi Uniti si svolgerà “UAE Vision 2021, un appuntamento globale al quale sono attesi i leader socio-economico-politici di tutto il mondo, per discutere di temi quali innovazione, salute, sostenibilità, educazione e molto altro. Quale modo migliore di farlo se non spostandosi da una zona all’altra con i pod (le cabine) di Hyperloop?

Viaggio costoso, ma smart

Non sappiamo quanto costerà effettuare un viaggio tramite l’innovativo sistema (scommettiamo non poco) ma sicuramente ci sarà di mezzo tanta tecnologia anche per semplificare la vita ai clienti. Ad esempio, la tratta potrà essere prenotata tramite un’applicazione sullo smartphone, mentre le procedure di imbarco e discesa saranno simili a quelle in vigore negli aeroporti: uno shuttle (a quanto pare senza pilota) porterà le persone da un luogo di ritrovo alla base di partenza e le accoglierà all’arrivo per lasciarle in un luogo esterno, in pratica un vero e proprio terminal.

Le città coinvolte

Come detto, tutto partirà da Dubai per toccare Abu Dhabi, Doha e Riyadh ma dietro l’angolo c’è già l’Europa. Qualche mese fa, Hyperloop One ha lanciato la sua “challenge”, una sorta di candidatura delle città più promettenti nelle quali verrà costruita l’infrastruttura di trasporto. Per l’Europa sono in ballo due percorsi: Stoccolma – Helsinki e Ginevra – San Gallo. Per la prima tratta, c’è già l’accordo con la FS Links Ab, che dovrebbe ridurre il viaggio dalle odierne 16 ore a circa 30 minuti. Il progetto svizzero prevede invece la realizzazione di una linea di spostamento in tubi per cargo merci tra le principali zone del paese. Dopo il 2030 si penserà ai passeggeri.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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