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I romanzi stranieri più belli del 2017

Quattordici libri per orientarsi nella letteratura straniera pubblicata nel 2017: un mondo inquieto e ricco di risvolti sorprendenti

Ora tocca ai romanzi (e ai racconti) stranieri del 2017.
Come si è detto quando abbiamo proposto le nostre selezioni per la narrativa italiana, non abbiamo nessuna pretesa di stilare una classifica dei migliori.
Questi sono semplicemente alcuni dei libri di autori esteri che sono piaciuti ad alcuni di noi. Scelte dunque molto personali, senza tenere conto di classifiche e di criteri, di rispetto dei generi. Eccoli:

I ROMANZI STRANIERI SCELTI DA ANDREA BRESSA

La ferrovia sotterranea, di Colson Whitehead, Sur
Romanzo che si è aggiudicato nel 2017 il Premio Pulitzer per la narrativa e il National Book Award, i due più importanti riconoscimenti statunitensi. Anche Obama lo aveva apprezzato molto, inserendolo ufficialmente nelle sue letture per l'estate 2016. Una storia ambientata nell'America della prima metà dell'Ottocento. Due schiavi neri tentano un'epica fuga verso Nord e la libertà, attraverso una misteriosa ferrovia sotterranea.

Il cuore degli uomini, di Nickolas Butler, Marsilio
L'autore del successo editoriale Shotgun Lovesongs riconferma la sua abilità di narratore con questo romanzo che parla ancora di amicizia. I protagonisti sono Nelson e Jonathan. Si conoscono fin da ragazzini, quando negli anni Sessanta frequentavano il campo scout di Chippewa, in Winsconsin. Trent'anni dopo si incontrano di nuovo, nello stesso campo, dove Nelson è diventato capo scout e Jonathan accompagna suo figlio Trevor. Qui ripercorrono con la memoria il proprio passato e la loro amicizia, sopravvissuta agli ostacoli della vita, alle difficoltà della famiglia e agli orrori della guerra in Vietnam.

Challenger, di Guillem Lopez, Eris
Piccolo capolavoro di narrativa contemporanea, che sposa realismo e fantascienza in un intreccio originalissimo. Il 28 gennaio 1986 la navetta spaziale Challenger esplode in diretta tv sui cieli della Florida, a pochi istanti dal decollo. È questo l'anello di congiunzione di 72 storie apparentemente slegate fra loro. Una trama di interconnessioni fra realtà e il mondo dell'impossibile.


I ROMANZI STRANIERI SCELTI DA MATILDE QUARTI

La fine dei vandalismi, Tom Drury, NN Editore
Il romanzo corale dell'americano Tom Drury, autore pubblicato per la prima volta in Italia dall'indipendente NNE, racconta le vite tenere e disastrate degli abitanti di un'area rurale del Midwest. I personaggi di Drury sono impegnati in piccoli problemi locali e drammi personali, e tuttavia, nei loro gesti e nelle loro storie, si avverte l'eco della grande storia americana.

Tutto è possibile, Elizabeth Strout, Einaudi
Il Premio Pulitzer Elizabeth Strout, torna a indagare i meandri dell'animo umano in un nuovo libro, direttamente collegato al precedente Mi chiamo Lucy Barton, ma indipendente a livello di trama. Strout racconta i traumi e le difficoltà di personaggi, che, nonostante tutto, riescono a raggiungere brevi "stati di grazia".

Non più tranquilli, Chinua Achebe, La nave di Teseo
Achebe, dimenticato dall'editoria italiana per troppo tempo, è sicuramente uno dei migliori interpreti del Novecento nigeriano. Scritto dopo il best-seller Le cose crollano, Non più tranquilli racconta una storia di disillusione e scontri generazionali, in cui giovane protagonista Obi Okonkwo cerca di mantenere saldi i suoi ideali in un paese affossato dalla corruzione post-coloniale.


I ROMANZI STRANIERI SCELTI DA MICHELE LAURO

Babilonia, di Yasmina Reza, Adelphi
Sofisticata commedia noir, indugia sulla decadenza borghese dall'interno di un condominio parigino, microcosmo di una quotidiana Babilonia dove ciascuno vive in mezzo agli altri ma "in esilio da sé stesso".
Al passaggio dei sessant'anni, l'idea stessa del futuro si sgretola insieme agli stereotipi della modernità, i valori che la nostra epoca ha svuotato di senso: tolleranza, memoria, cultura, la coppia, la famiglia. Con il consueto humour a condire l'indagine introspettiva, Yasmina Reza illumina i tratti di quella misteriosa follia che, distratti dalle convenzioni sociali, continuiamo a chiamare normalità.
La recensione.

ll Ministero della suprema felicità, di Arundhati Roy, Guanda
Ambientazioni magiche e verosimili, magiche e terribili pennellano una gigantesca metafora della metropoli contemporanea, scissa fra il mondo di sopra - cavalcavia e salotti, centri commerciali e fast food - e il mondo di sotto - baraccopoli, discariche, paludi e dormitori.
Il ritorno al romanzo dell'autrice del Dio delle piccole cose ha le sembianze di una fiaba senza tempo, combattente e psichedelica. Un antidoto ai pregiudizi. Un inno alla diversità come estrema risorsa per il genere umano. Dolcissima e amarissima, crocevia di dilemmi universali, contiene tutta la speranza e tutto il dolore del mondo: il poema epico della modernità.
La recensione

Exit West, di Mohsin Hamid, Einaudi
Nadia e Saeed s’incontrano per caso, fumano erba, ascoltano canzoni, s'innamorano. Intanto la loro città diventa ostaggio della barbarie - i fuochi, i rastrellamenti, i droni. Qualcuno ha parlato di porte girevoli che schiudono misteriosi altrove: Nadia e Saeed si mettono in coda.
L'autore del Fondamentalista riluttantericama la finta distopia di un mondo già preda della catastrofe, in cui le persone continuano però ad avere pensieri, desideri, illusioni, sentimenti umani. Ecco perché, specie quando la transitorietà rinsalda il valore della speranza, siamo tutti "migranti attraverso il tempo".
La recensione


ROMANZI E RACCONTI STRANIERI SCELTI DA LUIGI GAVAZZI

Tra loro, di Richard Ford, Feltrinelli
Due memoir, scritti distanza di oltre trent'anni uno dall'altro. Sono dedicati al padre e alla madre; al loro ricordo da vivi, mediato però dal pensiero e dall'esperienza della loro morte.
Una scrittura senza orpelli che scava nei cuori del lettori e invita a riflettere sui propri genitori - vivi o morti che siano - su come siamo riusciti a conoscerli in vita e soprattutto a ricordarli in vita dopo che se ne sono andati: ma a ricordarli con attenzione, nei dettagli, correggendo impressioni cui solo il tempo può rendere giustizia. Com'era la felicità dei nostri genitori? Cosa desideravano? Cosa abbiamo capito della loro vita? Per molti di noi, una lettura così densa di esperienza personale da essere diventata rilettura - ripetuta - indispensabile.

I Rifugiati, di Viet Thanh Nguyen, Neri Pozza
I protagonisti di questi bellissimi racconti dell'autore de Il Simpatizzante, il romanzo pubblicato nel 2015, che nel 2016 gli valse il premio Pulitzer, sono i vietnamiti fuggiti da Saigon negli anni '70 della disfatta del regime sconfitto dal Nord comunista e dagli insorti Vietcong. In un certo senso sono coloro che nel romanzo rimasero sullo sfondo, quasi comparse.
Qui, invecchiati e estranei al nuovo paese, vengono in primo piano e più che parlare, mostrano, attraverso le parole dei narratori dei racconti, i loro corpi, le loro tristezze. L'adattamento alla nuova vita, così specifica e così universale. Non si avverte la voce così forte e piena di identità che si interroga del narratore de Il Simpatizzante; qui i narratori hanno voci flebili quasi prive di identità. Son solo le storie a dire, anzi a suggerire.

Come siamo diventati nordcoreani, di Krys Lee, Codice edizioni
Primo romanzo (dopo una apprezzata raccolta di racconti) di questa giovane scrittrice coreana-americana, che scrive in inglese ma ora vive in Corea del Sud.
Qui ci sono tre protagonisti: tre ragazzi che da luoghi diversi arrivano in una regione dell'oriente cinese al confine con la Corea del Nord, dove abitano i Joseonjok la minoranza cinese-coreana.
Il romanzo è narrato a capitoli alternati dai tre protagonisti: Yongju, che fugge dalla Corea del Nord, Danny, cristiano omosessuale di etnia joseonjok emigrato negli Stati Uniti e Danny, e Jangmi, una giovane donna nordcoreano che è riuscita a fuggire dal regime e che intende raggiungere l'altra Corea, Seul.


I ROMANZI STRANIERI SCELTI DA ANTONELLA SBRICCOLI

4 3 2 1, di Paul Auster, Einaudi
Quante vite potremmo vivere se non fossimo ingabbiati nella nostra? Archibald 'Archie' Ferguson, nato da una famiglia russo-ebraica nel New Jersey nel 1947, ne vive quattro.
Ogni volta,una decisione, o un evento casuale, lo portano a prendere una strada diversa. Quando accade, come nella vita, Archie non sa che quel momento sarà per lui cruciale e non potrà più tornare indietro. In ogni Ferguson c’è un pezzo di Paul Auster e della storia del Novecento. Ne scaturisce un romanzo enorme, autobiografico, ma elevato come una potenza “alla quarta”, raccontato con la maestria di un grandissimo scrittore.

Tutto è possibile, di Elizabeth Strout, Einaudi
I libri scritti da Elizabeth Strout non deludono mai. Anche il seguito di Mi chiamo Lucy Barton riesce a toccare nel profondo il lettore, facendolo sentire vicino ai protagonisti della storia. Una storia all’apparenza banale, fatta di persone semplici e delle loro vite comuni, con la provincia americana sullo sfondo. Persone lontane da noi, che la Strout avvicina in punta dei piedi, delicatamente. Ce le fa conoscere piano piano, fino a farcele sentire così affini per sentimenti, sensazioni ed esperienze da farci credere che, scrivendo, tutto è davvero possibile.

Tutto questo ti darò, di Dolores Redondo (Dea Planeta)
Thriller, storia d’amore, saga familiare, viaggio, critica sociale, atto di affetto nei confronti della Galizia e delle sue antiche tradizioni: questo e molto di più è Tutto questo ti darò della scrittrice spagnola Dolores Redondo. Un romanzo di 540 pagine da cui ogni lettore può prendere quello che si avvicina di più al suo modo di vedere il mondo, lasciandosi catturare da una trama ricchissima, in cui a farla da protagonisti sono tre uomini che si completano a vicenda.

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