Tondelli, Lo scrittore giovane
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Il mestiere di scrivere: libri che raccontano una passione

Si può parlare della scrittura in tanti modi: raccontando gli autori o spiegando le tecniche narrative, interrogandosi sulla critica o intervistando chi lo fa tutti i giorni. Una lista di libri per raccontare il mestiere più amato

Claudio Giunta, Come non scrivere

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Come non scrivere (Utet, 2018) nasce dall’esperienza di Claudio Giunta, professore di letteratura italiana che spesso si è trovato a spiegare ai suoi studenti cosa sia meglio fare – o non fare – quando si scrive un testo non narrativo. Il saggio, scorrevole e dallo stile volutamente diretto e veloce, parte da un assunto: insegnare a scrivere è impossibile, quello che è possibile fare è insegnare quali errori è meglio evitare. Dopo un capitolo introduttivo su questioni come le condizioni ideali per mettersi a scrivere (ovviamente individuali), la scelta dell’argomento, e l’impostazione del file, iniziano i consigli di scrittura veri e propri, suddivisi in macro-capitoli tematici che toccano tutti gli aspetti possibili della scrittura. Si passa dunque dall’attacco del testo, a sintassi e punteggiatura, al discorso, più generico, sullo stile. Giunta è ironico e utilizza una miriade di esempi ora autorevoli ora divertenti a supporto delle sue spiegazioni. Come non scrivere, agile senza rinunciare alla precisione, è una lettura utile e molto godibile, adatta sia a studenti alle prese con tesi o articoli accademici, sia ad aspiranti giornalisti e blogger.

Claudio Giunta
Come non scrivere
Uter, 2018
328 pp., 16 euro

Massimo Carlotto, Luca D’Andrea, Maurizio De Giovanni, Tre passi nel buio

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Cosa rende la letteratura poliziesca così appetibile, da appassionare ormai da decenni i lettori forti così come quelli occasionali? Per scoprirlo Luca Briasco a deciso di intervistare per Minimum Fax tre esponenti d’eccezione del genere: Massimo Carlotto, Luca D’Andrea e Maurizio De Giovanni. Assemblate come un flusso di coscienza in cui la presenza dell’intervistatore è intuibile solamente da una serie di punti di sospensione che interrompono di tanto in tanto i paragrafi, le tre interviste danno forma a quella che può essere considerata un’unica e consequenziale riflessione sul genere. Carlotto, dunque, ragiona sul destino del noir Mediterraneo e sul significato della serialità; D’Andrea, racconta i meccanismi del suo processo creativo e su quella che si diverte a ribattezzare a “sindrome di Carosone”; e infine De Giovanni torna sul concetto di serialità e sulla genesi delle opere e la costruzione dei personaggi.

Massimo Carlotto, Luca D’Andrea, Maurizio De Giovanni
Tre passi nel buio
Minimum Fax, 2018
106 pp., 13 euro

Sandra Petrignani, La corsara

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In questo intima biografia di Natalia Ginsburg, candidata al Premio Strega 2018, Sandra Petrignani racconta la vita della grande intellettuale con affetto e delicatezza. Anche quando si tratta di raccontare i risvolti più profondi della vita di un personaggio pubblico che ha sempre proposto un’immagine di sé sobria e austera, Petrignani tratta sempre la persona – prima ancora che scrittrice – con rispetto. Il racconto della vita di Ginsburg prende dunque forma attraverso i ricordi di chi ha avuto a che fare con lei, e attraverso la storia delle case che ha attraversato e che formano, con le loro stanze e la loro ubicazione geografica una sorta di mappa dell’anima. Natalia Ginzburg viene quindi raccontata su più piani: quello più personale dei suoi amori, quello della sua carriera di scrittrice e animatrice culturale, e quello di donna che, volente o nolente, ha avuto la sua vita intrinsecamente legata alla storia d’Italia. Questi piani si intersecano, si sovrappongono, rimandando al lettore un nitido ma delicato ritratto a tutto tondo.

Sandra Petrignani
La corsara
Neri Pozza, 2018
459 pp., 18 euro

Serena Bedini, Racconto & storytelling

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Racconto & storytelling, di Serena Bedini (Franco Cesati, 2018), muove dalla riflessione sull’evoluzione dell’arte del narrare nella nostra contemporaneità. In particolare, Bedini si sofferma sulle caratteristiche che legano il racconto breve allo storytelling, che sia politico o aziendale. Nell’ultimo decennio abbondante abbiamo infatti assistito a un ritorno massivo del racconto personale e della necessità di rappresentarsi agli altri e di fruire altre rappresentazioni. Da questo punto di vista, come l’autore di racconti cesella la propria lingua e il proprio immaginario per rappresentare una situazione e affascinare il lettore in poche pagine, così il pubblicitario e il politico sono chiamati a trovare un’immagine dalla potenza narrativa forte, capace di coinvolgere il loro target di riferimento e, più in generale, restare facilmente impressa in mente. Racconto & storytelling parte dunque dall’analisi dei generi narrativi e degli elementi che compongono il racconto, per continuare con le tipologie di storytelling, il new journalism e il personal storytelling.

Serena Bedini
Racconto & storytelling
Franco Cesati, 2018
125 pp., 12 euro

Enrico Franceschini, Vivere per scrivere

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Meglio di un libro che parla di libri c’è solo un libro su scrittori che parlano di libri. Enrico Franceschini, nel suo lavoro di giornalista culturale, ne ha incontrati tanti, da Martin Amis e Ian McEwan a figure più pop come J.K. Rowling e J.J. Abrams (vi ricordate il suo La nave di Teseo? L’esperimento letterario più discusso del 2014!). Quaranta di queste interviste, tutte incentrate sulla scrittura e sulla lettura, sono andate a comporre Vivere per scrivere (Laterza, 2018), un canto d’amore per la letteratura e per le piccole idiosincrasie che sempre l’accompagnano. Franceschini sa fare le domande giuste ai suoi interlocutori e le conversazioni che nascono sono spiritose e veloci, ma, soprattutto, fanno venire l’irrefrenabile voglia di mettersi a fare una di quelle liste che hanno reso famoso Nick Hornby. Una lista di libri da recuperare, una di autori a cui dare una seconda chance, una terza di consigli per aspiranti scrittori e avanti così, fino all’ultima pagina dell’agenda.

Enrico Franceschini
Vivere per scrivere
Laterza, 2018
16 euro

 Roberto Carnero, Lo scrittore giovane

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Lo scorrevole saggio di Roberto Carnero si concentra, come annuncia il sottotitolo Pier Vittorio Tondelli e la nuova narrativa italiana, sull’esperienza editoriale di Tondelli, letta in relazione al più ampio fenomeno della letteratura giovanile italiana. Se è vero che sono sempre esistiti scrittori capaci di produrre capolavori fin dalla più giovane età, quella di cui si parla nello Scrittore giovane è una nuova categoria, che a partire dagli anni Ottanta viene in parte costruita dalle case editrici con un sapiente lavoro di marketing e in parte risponde a un’esigenza narrativa già presente: si tratta di giovani che parlano ai giovani, con un codice linguistico specifico e delle problematiche ben delineate. L’opera di Tondelli, che ha magistralmente raccontato il difficile passaggio dall’adolescenza all’età adulta, viene dunque accostata alla realtà editoriale di riferimento e all’opera di scouting condotta successivamente dallo stesso scrittore.

Roberto Carnero
Lo scrittore giovane
Bompiani, 2018
240 pp, 11 euro

 Giacomo Raccis, La trama

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“Il racconto comincia con la storia stessa dell’umanità” scrive Roland Barthes nel 1966 e mai è stato così vero come in questa nostra epoca di storytelling commerciale e narrazioni personali sui social network. La trama, di Giacomo Raccis, è un agile volumetto didattico (nell’introduzione viene definito dall’autore “prontuario”) utile a capire come si costruiscono le storie e, soprattutto, come si sono evolute nel corso dei secoli. Di lettura godibile a prescindere dall’intento manualistico, il saggio indaga il rapporto tra le trame romanzesche e i sistemi sociali e culturali in cui si inseriscono, ne indaga le strategie di costruzione, e offre una precisa panoramica (e dei validi consigli di lettura) a partire dal primo romanzo occidentale, l’opera picaresca Lazarillo de Tormes, per arrivare al Duemila, superando dunque Calvino e Perec per abbracciare autori come – tra gli altri – Carrère, Roth, e De Lillo.

Giacomo Raccis
La trama
Carocci, 2018
125 pp., 12 euro

Alberto Casadei, Biologia della letteratura

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In questo saggio denso e rigoroso il critico e accademico Alberto Casadei analizza gli oggetti artistici, e in particolar modo la letteratura, come l’esito di un insieme di fattori sociali, individuali, e storici, che si manifestano mediante il processo di stilizzazione. Assistiamo dunque al tentavo di indagare il “come” uno stimolo sensitivo venga rielaborato in determinate forme, mediante il felice connubio di biologia e materia umanistica. L’elaborazione stilistica diviene dunque in Biologia della letteratura il punto di partenza per uno studio critico, in cui la letteratura si unisce alle neuroscienze, e che inizia soffermandosi sull’epica di Gilgamesh, per concludersi con il Cloud, la nuvola informatica di tutte le informazioni in cui gli utenti del Web sono immersi.

Alberto Casadei
Biologia della letteratura
ilSaggiatore, 2018
245 pp., 23 euro

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Matilde Quarti