“Io sono il Libanese”, arriva il prequel di “Romanzo criminale”
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“Io sono il Libanese”, arriva il prequel di “Romanzo criminale”

Giancarlo De Cataldo torna a parlare della banda della Magliana con un romanzo sulle origini del Libanese

Nel 2002 il giudice scrittore Giancarlo De Cataldo pubblicava Romanzo criminale , romanzo che ha fatto conoscere a tutti le vicende della banda della Magliana, l’organizzazione criminale che operò a Roma e in Italia tra gli anni Settanta e Ottanta. In poco tempo quella storia ha generato uno stuolo di appassionati, grazie anche alla trasposizione cinematografica di Michele Placido e alla seguitissima serie tv . A dieci anni di distanza, De Cataldo torna sull’argomento con Io sono il Libanese , una sorta di prequel che racconta le origini del carismatico boss della banda.

Il romanzo inizia in carcere. Pietro Proietti, 25 anni, è dentro per una storia di armi; cresciuto sulla strada, progetta di riscattarsi diventando il re degli affari criminali di Roma. Il suo soprannome è il Libanese, ma ancora non è abbastanza conosciuto e temuto per dire di essere qualcuno. In galera però comincia ad avere qualche dubbio circa il suo sogno, pensando che forse sarebbe meglio sistemarsi con una donna e un lavoro onesto. Ma l’occasione arriva improvvisa, quando sventa l’assassinio del nipote di un pezzo grosso della camorra. Sa che con questo gesto si è guadagnato un favore dal boss, un’opportunità d’oro per riprendere i suoi disegni.

Una volta uscito di prigione il Libanese inizia la sua faticosa scalata, ma conosce anche Giada, una ragazza dei quartieri alti che vuole fare la rivoluzione. I due si incontrano, si amano, si scontrano e si perdono. Al Libanese tocca decidersi, stare dentro o fuori, qualunque strada scelga.  

Giancarlo De Cataldo rispolvera gli ingredienti che gli hanno assicurato il successo, e non si fatica a credere che anche questo romanzo possa raccogliere altrettanti consensi, o perlomeno rinfiammare la “Magliana mania”.

Ecco un assaggio delle prime pagine di Io sono il Libanese.

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Andrea Bressa