5 grandi libri rifiutati dagli editori
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5 grandi libri rifiutati dagli editori

Da George Orwell a Marcel Proust, cinque storie di classici inizialmente incompresi e scartati

Non tutti gli scrittori sono nati con la camicia. Molti di essi, prima di assaporare il successo, hanno dovuto sopportare rifiuti e delusioni nella lotta per giungere alla pubblicazione. È davvero lunga la lista dei grandi nomi della letteratura che si sono visti sbattere la porta in faccia a causa del giudizio affrettato di un editore.

La fattoria degli animali – George Orwell
La casa editrice Faber e Faber tentò di addolcire la pillola recapitando allo scrittore britannico una lettera intrisa di uno humour decisamente indigesto: “I vostri maiali sono molto più intelligenti di tutti gli altri animali, e quindi i più adatti a governare la fattoria. La fattoria degli animali non avrebbe potuto nemmeno esistere senza di loro. Dunque non abbiamo bisogno di più comunismo, ma di più maiali dotati di spirito”.

L'amante di Lady Chatterley – David Herbert Lawrence
Molto più lapidario invece il rifiuto di Lady Chatterley: “Per il vostro bene, non pubblicate questo libro”. Il romanzo, destinato a suscitare un enorme scandalo, venne poi edito per la prima volta in Italia nel 1928, ma si dovettero attendere più di trent’anni prima di vederlo sbarcare in Inghilterra.

Il diario di Anna Frank – Anna Frank
Il giudizio frettoloso degli editori non risparmiò nemmeno una delle testimonianze più note e commoventi della Shoah. Prima di poter essere pubblicato, Il diario di Anna Frank andò incontro a ben quindici rifiuti. Nella lettera di risposta, uno degli esaminatori si limitò ad affermare con sufficienza che “questa ragazza non ha, perlomeno dal mio punto di vista, un sentimento o una percezione della realtà tali da elevare il romanzo al di sopra della banale curiosità”.

Il Gattopardo – Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Anche in Italia non mancarono errori di questo tipo. Si pensi ad esempio al gran rifiuto che Elio Vittorini oppose nei confronti del Gattopardo, giudicato un romanzo “vecchiotto, da fine Ottocento” per “modi, tono, linguaggio e impostazione narrativa”.

Alla ricerca del tempo perduto – Marcel Proust
Naturalmente ci furono anche molti ravvedimenti. Quando nel 1913 Proust riuscì dopo mille difficoltà a pubblicare Alla ricerca del tempo perduto, il premio Nobel per la letteratura André Gide, che aveva precedentemente stroncato il romanzo, gli indirizzò una lettera di scuse dal tono supplicante: “Avere rifiutato questo libro rimarrà uno dei rimpianti, dei rimorsi cocenti della mia vita. Non me lo perdonerò mai”.

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- La Fattoria degli Animali – George Orwell
- L'amante di Lady Chatterley – David Herbert Lawrence
- Il diario di Anna Frank – Anna Frank
- Il Gattopardo – Giuseppe Tomasi di Lampedusa
- Alla ricerca del tempo perduto – Marcel Proust

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Filippo Ferrari