
Valeria Solesin in una foto tratta da Facebook.

Il presidente del consiglio Matteo Renzi rende omaggio a Valeria Solesin, Venezia, 23 novembre 2015.

Il premier Matteo Renzi arriva a Venezia per rendere omaggio alla salma di Valeria Solesin, la ricercatrice morta negli attentati di Parigi, 23 novembre 2015.

Il premier Matteo Renzi a Venezia per rendere omaggio alla salma di Valeria Solesin, la ricercatrice morta negli attentati di Parigi, 23 novembre 2015.

Il premier Matteo Renzi arriva a Venezia per rendere omaggio alla salma di Valeria Solesin, la ricercatrice morta negli attentati di Parigi, 23 novembre 2015.

Il sindaco Luigi Brugnaro accoglie il premier Matteo Renzi, arrivato a Venezia per rendere omaggio alla salma di Valeria Solesin, la ricercatrice morta negli attentati di Parigi, 23 novembre 2015.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, al suo arrivo a Venezia per rendere omaggio alla salma di Valeria Solesin saluta il sindaco Luigi Brugnaro, 23 novembre 2015.

Il presidente del consiglio Matteo Renzi parla con i genitori e il fratello di Valeria Solesin, 23 novembre 2015.

Il presidente del consiglio Matteo Renzi parla con i genitori, il fratello e il fidanzato di Valeria Solesin, la ragazza veneziana uccisa negli attentati di Parigi, nella camera ardente allestita nella sede del Municipio , Venezia, 23 novembre 2015.

Il presidente del consiglio Matteo Renzi lascia un messaggio sul libro delle firme nella camera ardente di Valeria Solesin, la ragazza veneziana uccisa negli attentati di Parigi, 23 novembre 2015.

Il messaggio lasciato sul libro delle firme dal presidente del consiglio Matteo Renzi nella camera ardente di Valeria Solesin, la ragazza veneziana uccisa negli attentati di Parigi, 23 novembre 2015.

Una suora prega inginocchiata accanto alla bara di Valeria Solesin, la ragazza veneziana uccisa nell’attentato al Bataclan di Parigi, 22 novembre 2015.

L’omaggio dei veneziani a Valeria Solesin, 22 novembre 2015.

Mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, rende omaggio alla salma di Valeria Solesin, 22 novembre

Stefano Fassina, dopo aver reso omaggio alla salma di Valeria Solesin, 22 novembre 2015.

La bara con il corpo di Valeria Solesin, la ragazza veneziana uccisa nell’attentato al Bataclan di Parigi, nell’androne di Ca’ Farsetti, sede del Municipio di Venezia, dove è stata allestita la camera ardente, 22 novembre 2015.

Il sindaco Luigi Brugnaro attende la bara con il corpo di Valeria Solesin, 22 novembre 2015.

La bara con il corpo di Valeria Solesin, la ragazza veneziana uccisa nell’attentato al Bataclan di Parigi, traspordata dal motoscafo al pontile di Ca’ Farsetti, sede del Municipio di Venezia, dove è stata allestita la camera ardente, 22 novembre 2015.

I genitori di Valeria Solesin

Andrea Ravagnani, il fidanzato di di Valeria Solesin

Andrea Ravagnani, il fidanzato di di Valeria Solesin

Veneziani in fila per accedere alla camera ardente di Valeria Solesin, la ricercatrice morta a Parigi, allestita a Ca’ Farsetti, sede del Comune di Venezia, 23 novembre 2015.

Andrea Ravagnani, il fidanzato di Valeria Solesin, in fila, insieme a tanti altri veneziani, per accedere alla camera ardente della ricercatrice morta negli attentati di Parigi, Venezia, 23 novembre 2015.
Arrivano silenziosi, qualcuno con un fiore, qualcuno lasciando un pensiero nel libro delle condoglianze, qualcun altro assorto per una preghiera o un segno di croce. Una partecipazione quasi tutta di gente comune e di autorità, un lento pellegrinaggio alla camera ardente di Valeria Solesin, uccisa a 28 anni dai terroristi a Parigi.
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Le vittime della strage di Parigi

La ricerca degli scomparsi viaggia sui social network
Le vittime della strage di Parigi

Thomas Ayad era un produttore discografico, si trovava al Bataclan per lavoro
Le vittime della strage di Parigi

Stephane Albertini gestiva, con Pierre Innocenti, il ristorante Chez Livio. Erano insieme al concerto al Bataclan
Le vittime della strage di Parigi

Precilia Correia, 35 anni, era impiegata in un negozio Fnac. È morta al Bataclan
Le vittime della strage di Parigi

Loudovic Boumbas è l’eroe della Belle Equipe. Si è lanciato sull’attentatore, nel tentativo inutile di fermarlo.
Le vittime della strage di Parigi

Roman Didier, giocatore di rugby
Le vittime della strage di Parigi

Fanny Minot, montatrice televisiva, Canal+, era al Bataclan
Le vittime della strage di Parigi

Marie Mosser, era al Bataclan. Lavorava alla Mercury Records, divisione della Universal France; tra gli altri si occupava di The Vamps
Le vittime della strage di Parigi

Kheireddine Sahbi, violinista algerino, studiava musica a Parigi
Le vittime della strage di Parigi

Noemi Gonzales, cittadina americana, morta a PArigi negli attentati
Le vittime della strage di Parigi

Mohamed Amine Benmbarek, marocchino, morto a PArigi l’11 novemnre 2015
Le vittime della strage di Parigi

Asta Diakite, 30 anni, era la cugina del calciatore Lassana Diarra, morta negli attentati mentre lui giocava con la nazionale francese
Le vittime della strage di Parigi

Michelle Gil Jaimes, messicana, uccisa al bar La Belle Equipe
Le vittime della strage di Parigi

Djamila Houd lavorava in un atelier di moda
Le vittime della strage di Parigi

Ciprian Calciu e Maria Lacramioara, cittadini romeni
Le vittime della strage di Parigi

Valeria Solesin in una foto postata su Twitter.
Le vittime della strage di Parigi

Valeria Solesin in una foto postata su Twitter (#Recherceparis), tra i dispersi negli attacchi del 13 novembre a Parigi. Roma, 14 novembre 2015.
Le vittime della strage di Parigi

Guillaume B. Decherf, giornalista di Les Inrockuptibles: era al concerto del Bataclan per lavoro
Le vittime della strage di Parigi

Valentin Ribet, avvocato, morto negli attentati di Parigi il 13 novembre 2015
Le vittime della strage di Parigi

Le sorelle tunisine Halima e Houda Saadi, sul sito della radio Mosaique Fm che ha dato la notizia della loro morte negli attentati di Parigi
“Ciao Valeria, grazie per la tua testimonianza di cittadina e giovane donna”. È la frase che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha voluto lasciare nel libro degli ospiti all’ingresso della camera ardente. Il premier ha incontrato i genitori e il fratello di Valeria, che ha definito “un esempio di forza e dignità”.
La bara di legno chiaro è adagiata su un tappeto nell’androne del Municipio di Venezia, a Ca’ Farsetti, ai lati fanno servizio d’onore i vigili urbani. Accanto al feretro i genitori di Valeria, papà Alberto e mamma Luciana, raccolti in un dolore dignitoso e schivo, con gli occhi, talvolta, persi nel vuoto. A metà giornata mamma e papà sono stati raggiunti dal figlio Dario e dal fidanzato della giovane vittima, Andrea Ravagnani. Sul feretro spiccano i fiori bianchi, molti altri sono adagiati davanti.
Il padre: “Non sono capace di odiare”
Non sono una persona capace di odiare. È inutile ragionare su come sono andate le cose. Io non ho voluto sapere”. Lo ha detto Alberto Solesin, il papà di Valeria. “Ho visto tante ricostruzioni sul colloquio che Andrea, il fidanzato di Valeria, ha avuto coi carabinieri. Io sono stato con lui tanti giorni a Parigi, non gli ho chiesto nulla e non voglio sapere. Sapere di come sono andate le cose quella sera non cambia nulla nel destino di mia figlia e degli altri 131 sfortunati morti quella notte”.
“Vogliamo testimoniare un impegno nel senso della solidarietà, del coraggio, della voglia di andare avanti migliorando noi stessi e il mondo che ci circonda, una cosa che mia figlia aveva molto presente” ha aggiunto Alberto Solesin, parlando con i cronisti. “Il funerale sarà una cerimonia civile. Una benedizione a me va benissimo, ma se un Imam vuole esprimersi per me va bene lo stesso, perche’ parlare di gente di ogni credo significa credere in valori che non sono divisivi”.
I fiori della città di Parigi
A rendere omaggio a Valeria anche un mazzo di fiori della città di Parigi e di Emergency. C’è chi ha lasciato anche un orsetto piccolo di peluche. Già prima che la camera ardente fosse aperta, una folla di un centinaio di persone si era raccolta sull’area antistante il Comune per accompagnare il feretro nel suo ultimo viaggio. Tra i primi a portare conforto ai genitori di Valeria, il sindaco della città lagunare, Luigi Brugnaro, visibilmente commosso, che ha preceduto la presenza di centinaia di persone e del Patriarca, monsignor Francesco Moraglia. È il segno della partecipazione e della pietà di fronte ad una morte che ha lasciato attonita non solo Venezia, ma anche tutto il paese. “Cerchiamo di dare conforto, se di conforto si può parlare” dice un ragazzo. “Valeria è stata portata via in maniera barbara. Mi stringe il cuore” aggiunge una signora che chiede ai giornalisti di “avere rispetto davanti a quei familiari affranti”.