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Verso la finale di Champions, ecco perché il Psg è difficile da battere

Verso la finale di Champions, ecco perché il Psg è difficile da battere

E’ finita l’epoca di Messi, Neymar e Mbappé e delle spese folli sul mercato, con l’arrivo del tecnico spagnolo Louis Enrique è cambiata la mentalità del club francese che ora punta su calciatori giovani e motivati. E sabato sfida l’Inter nella finale di Champions

Umiltà, concentrazione, applicazione. E poi velocità e coraggio. Sono le caratteristiche del Psg di Luis Enrique che sabato sfida l’Inter nella finale di Champions League a Monaco di Baviera. Per i francesi non è mai facile rinunciare alle manie di grandezza, ma non sempre la “grandeur” nel calcio porta i risultati che ti aspetti. L’addio di Kylian Mbappé, l’enfant prodige del calcio francese, sembrava una tragedia insuperabile per il club parigino e invece nella prima stagione in cui Mbappé gioca nel Real Madrid con l’obiettivo dichiarato di vincere la Champions League, è la sua ex squadra a conquistare la finale. Il Psg ha già vinto il campionato francese e la coppa di Francia ma il suo cammino in Europa non è stato splendente. Anzi all’inizio della stagione sono arrivate le sconfitte con Arsena, Bayern e Atletico Madrid tanto da costringere i francesi a una specie di spareggio con il Manchester City alla penultima giornata del girone per agganciare i play-off nei quali è stato facile superare il Brest. La vera impresa di Luis Enrique è stata la doppia sfida con il Liverpool, che aveva chiuso la fase preliminare della Champions davanti a tutti. Nonostante l’immeritata sconfitta a Parigi dopo una partita dominata, i parigini sono andati a vincere ad Anfield superando poi nei quarti l’Aston Villa e in semifinale l’Arsenal. E’ una squadra costruita su giocatori giovani e velocissimi, ma non è che Luis Enrique non abbia a disposizione campioni, basterebbe ricordare Gigio Donnarumma, probabilmente il portiere più forte del mondo. Così come gli esterni Hakimi e Mendes che se la vedranno con Dimarco e Dumfries. Il Psg è una squadra dotata di grande ritmo a centrocampo con giocatori molto reattivi come Fabian Ruiz, Vitinha e Joao Neves. E in avanti l’Inter dovrà fare attenzione alla velocità di Dembelè, tornato ad altissimi livelli e del georgiano ex Napoli Kvaratskhelia che è arrivato a gennaio e si è integrato perfettamente. Luis Enrique è sempre alla ricerca della verticalità e cerca di arrivarci con i velocissimi esterni o con il movimento delle punte, ma il Psg è una squadra che cerca molto spesso anche la conclusione dalla distanza avendo tiratori formidabile come Fabian Ruiz. E’ una squadra che corre molto il Psg e ha un’età media molto bassa: 23,6 contro i 29,1 dell’Inter di Simone Inzaghi. Sono tante le variabili che possono incidere sul risultato di una finale, ma la concentrazione resta la dote più importante. Si vince soprattutto con la testa.

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