Stufa di perdere sempre la stessa partita, l’Inter ha deciso di cambiare copione a Pisa e di vincere per una volta una sfida “sporca”. Era già successo a Verona, a dir la verità, e lì era servita anche una notevole dose di buona sorte con l’autorete a tempo quasi scaduto senza la quale i ragazzi di Chivu avrebbero lasciato al Bentegodi due punti preziosi. A Pisa, invece, l’Inter ha fatto tutto il contrario di quanto messo in campo nel derby e a Madrid: ha rischiato più dell’avversario, creato meno (prima della doppietta di Lautaro Martinez la statistica degli xGoal premiava i padroni di casa), giocato sotto ritmo e vinto.
Alla Allegri, di corto muso, anche se il risultato alla fine è stato anche più rassicurante del prevedibile mentre a partita ancora aperta si prendeva nota delle difficoltà ad aggirare la feroce organizzazione imposta da Gilardino ai suoi, la solidità fisica di Nzola, le ripartenza in contropiede a campo aperto e qualche imprecisione e sbandata di troppo sparsa qua e là per tutti i reparti.
E’ possibile che le fatiche fisiche e psicologiche delle battaglie contro Milan e Atletico Madrid abbiano inciso sulla prestazione dell’Inter, una delle peggiori della stagione. Chi osserva il bicchiere e lo trova mezzo pieno segnala che quello che contava era portare a casa i tre punti, tenendo la scia del Milan e contatto strettissimo con la vetta della classifica. I critici avranno riempito il block notes di appunti su quello che non è andato in vista di una settimana di riflessioni.
Qualche spunto in libertà: come per tutte le squadre avere un attaccante che segna fa differenza e a Pisa Chivu ha avuto da Lautaro Martinez una doppietta salvifica. Chi non gli vuole bene dirà che sono i soliti gol in provincia, ma è vero anche che alla fine portano punti esattamente come tutti gli altri. Osservato speciale era Luis Henrique e non si può dire che abbia superato l’esame, dal che discende che l’Inter ha un problema di non poco conto a destra.
Così così Sucic, insolitamente imprecisi Bastoni, Acerbi e Dimarco, a intermittenza Calhanoglu e Barella. Male Thuram. Insomma, tutti i presupposti per riempire come minimo la casella dei pareggi (ancora zero in stagione) e invece Chivu torna a Milano con una vittoria che restituisce punti, morale e classifica a una truppa che ha bisogno di tirare il fiato. La settimana della Coppa Italia può essere un’occasione da non perdere.
