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Italia, contro Israele vittoria e pass spareggi (ma a marzo servirà di più)

Italia, contro Israele vittoria e pass spareggi (ma a marzo servirà di più)

L’Italia batte Israele in un clima surreale e si garantisce il pass per gli spareggi per il Mondiale 2026. Donnarumma e Retegui le buone notizie per Gattuso, ma per gli azzurri è stato un passo indietro

E adesso iniziano i 168 giorni più difficili per il calcio italiano. Da qui al 31 marzo 2026, data della finale spareggio che porta al Mondiale 2026, serata che gli azzurri progettano di trascorrere in campo per prendere il pass che porta alla fase finale. Cinque mesi e una manciata di giorni per preparare il doppio impegno che non si può sbagliare: la vittoria in una Udine blindata contro Israele (3-0) consegna a Gattuso il via libera per i playoff, diventati obiettivo massimo visto che la Norvegia non ha lasciato aperto nemmeno uno spiraglio dopo averci maltrattato ad Oslo in giugno.

Non è stata una grande Italia. Anzi. La peggiore dell’era Gattuso e il sospetto è che non sia stata solo colpa della prestazione attenta e più che dignitosa di un avversario che qualche giorno fa era stato asfaltato da Haaland e compagni. Squadra a lungo sotto ritmo, confusa nelle linee di gioco e tecnicamente spesso imprecisa. Primo tempo rivedibile, parte finale della ripresa decisamente meglio.

Il ct temeva l’incrocio israeliano perché storicamente la nazionale soffre il secondo impegno ravvicinato, di sicuro non ha aiutato il clima gelido dentro il Friuli (fischi all’inno di Israele) e infuocato all’esterno. Non è stata la cornice ideale per offrire il meglio e il meglio non si è visto.

Italia, le buone notizie oltre la vittoria: Donnarumma e Retegui

Il lato positivo della medaglia, oltre alla vittoria che blinda il passaggio agli spareggi, è dato dal riscatto di Gigio Donnarumma che a Tallin era incappato in un errore grave: un paio di parate hanno risolto problemi difensivi ed evitato ulteriori guai. E poi Mateo Retegui, che si è procurato il rigore del vantaggio e ha preteso di tirarlo dopo il blackout contro l’Estonia e poi si è ripetuto con un gol alla Del Piero: sono 11 in 24 presenze, 5 con Gattuso che dai suoi attaccanti ne ha avuto in dono 12 su un totale di 16. Dato interessante, da consolidare da qui al Mondiale.

Per Rino il bilancio è un filotto pieno: tutti successi. E’ chiaro che già da novembre il livello si alzerà e dovrà crescere anche la qualità della nazionale e la sfida a San Siro contro la Norvegia, di fatto ininfluente per la qualificazione diretta al Mondiale, servirà per accrescere l’autostima di un gruppo che ha bisogno di costruirsi una corazza prima di tuffarsi nel purgatorio degli spareggi.

Italia, tutti i dubbi dopo la vittoria con Israele

Da rivedere anche l’assetto tattico perché l’Italia ha dato il meglio, fino a questo momento, con il modulo ultra offensivo con doppio centravanti ed esterni che assaltano l’area di rigore avversaria. E’ un caso che contro Israele, cambiando spartito, ci sia stata meno fluidità? Non c’è tempo per rispondere a questa domanda, ma c’è la certezza che difficilmente Gattuso potrà riproporre la versione ‘avanti tutta’ quando sarà chiamato a giocarsi il dentro o fuori.

Il tempo è un fattore fondamentale al pari della solidità mentale. Gli spareggi fanno paura ed evocano il fantasma di due cocenti delusioni, prima di tutto Gattuso dovrà lavorare sulla testa dei suoi giocatori. A novembre la prova generale. A marzo non ci sarà rete di protezione.

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