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Gli infortuni sono una tassa per la Serie A: oltre cento milioni bruciati in infermeria

Gli infortuni sono una tassa per la Serie A: oltre cento milioni bruciati in infermeria

Uno studio mette in evidenza il costo economico del moltiplicarsi degli infortuni nel calcio moderno. La Serie A ha bruciato l’anno scorso oltre cento milioni di euro a causa dei guai fisici dei suoi giocatori

Gli infortuni dei calciatori in un calendario stressato dalla moltiplicazioni di partite e tornei è costato nella scorsa stagione ai club della Serie A oltre cento milioni di euro. Un conto salato da 103 milioni in giornate trascorse in infermeria e non sul campo di gioco, spesso protagonisti (e vittime) i giocatori più importanti e pagati della squadra che sono anche quelli maggiormente colpiti dal susseguirsi di convocazioni e impegni.

Un bilancio che dovrebbe far riflettere visto che si tramuta in perdita secca e immediata oltre che nella maggiore difficoltà a raggiungere i risultati sportivi programmati. L’effetto boomerang è doppio perché nel calcio del Duemila larga parte del fatturato delle società dipende dalla costanza nel raggiungimento degli obiettivi pianificati: vittoria di un trofeo, qualificazione alle manifestazioni europee o permanenza nella massima serie.

A stimare l’impatto dell’elemento infortuni è la quinta edizione dell’Howden’s 2024/25 Men’s European Football Injury Index, report che mette in fila i dati di tutti i principali campionati del Vecchio Continente e traccia la mappa delle conseguenze degli infortuni fornendo una chiave di lettura economica spesso sottovalutata.

Serie A, la classifica del costo degli infortuni squadra per squadra nella stagione 2025/2025

L’ultimo campionato di Serie A, concluso con la vittoria del Napoli in volata sull’Inter, ha fatto segnare una ripresa del numero degli infortuni dopo due stagioni in calo. L’aumento è stato del 24% perché i ko fisici conteggiati hanno toccato quota 858 con un impatto economico distribuito in modo disomogeneo tra i club, riflettendo differenze significative nel valore delle rose, nella gestione dei carichi di lavoro e nella severità degli infortuni.

Chi ci ha perso di più è stata la Juventus che ha dovuto sostenere un costo stimato in 16,75 milioni di euro 16,24% del totale della Serie A). Sul podio altre due grandi con rose importanti ma costrette anche ad un tour de force tra impegni internazionali, locali e convocazioni dei calciatori nelle rispettive selezioni: Milan (13,01 milioni) e Inter (10,93 milioni).

Non tutti gli stop per problemi fisici sono, ovviamente, uguali. Nella ricaduta in termini economici pesa la durata media della gestione dell’infortunio: nella scorsa stagione la Juventus ha presentato una media di 24 giorni di episodio, superiore a quella di Inter (13 giorni) e Milan (20 giorni). I rossoneri hanno avuto numero elevato di eventi: 58. L’Empoli, pur avendo registrato il numero di infortuni più contenuto (28), alla pari di Verona e Fiorentina, si è distinta per la gravità media più elevata dell’intero campionato (42 giorni di stop).

Gli infortuni sono una tassa per la Serie A: oltre cento milioni bruciati in infermeria
tratto da Howden’s 2024/25 Men’s European Football Injury Index

Infortuni nel campionati europei: un costo da 676 milioni di euro

Allargando la visuale all’Europa e ai principali tornei (oltre alla Serie A sono stati presi in considerazione Premier League, Liga, Bundesliga e Ligue1) gli infortuni registrati nell’ultima stagione sono stati 4.456 in lieve aumento rispetto all’anno precedente. Il costo complessivo per i club è sceso a 676,14 milioni, in calo rispetto al record di 836,62 milioni di euro del 2023/2024.

La Bundesliga è stato il campionato con il maggior numero di infortuni (1.197), mentre la Premier League (957) ha riportato il più alto impatto economico, con un costo complessivo pari a 285,7 milioni di euro. Il costo rilevato per La Liga è pari a 118 milioni (957 infortuni), mentre La Serie A ha registrato 858 infortuni per un costo totale di 103,1 milioni seguita solo dalla Ligue1 (483 infortuni, 58,4 milioni).

Juventus, in cinque anni “spesi” 97 milioni di euro per colpa degli infortuni

Il report Howden’s 2024/25 Men’s European Football Injury Index mette in fila anche i numeri degli ultimi cinque anni e consente di scoprire come il conto degli infortuni impatti in maniera significativa sugli esercizi economici delle società. La Juventus è il club che ha sostenuto il costo complessivo più elevato dal 2020 al 2025: quasi cento milioni di euro (97,71) con una media di 19,54 milioni di euro a stagione e nonostante un miglioramento nel numero dei casi a partire dal 2021/2022 ha registrato la maggior quantità di episodi in tre delle ultime cinque stagioni, chiudendo al 4° posto nel 2020/21 e nel 2021/22, e al 7° posto nel 2022/23. In questi tre campionati, la squadra ha subito in media 40 infortuni in più rispetto alla media di lega.

Il Milan ha conquistato lo scudetto nel maggio 2022 e lo ha fatto pur avendo dovuto convivere nel corso del campionato con il quarto numero più alto di infortuni (55). Nell’ultimo quinquennio emerge il caso virtuoso della Lazio che, a fronte di una forte variabilità nel numero di infortuni stagionali, ha chiuso cinque campionati con piazzamenti costanti nella parte alta della classifica.

Boom di infortuni muscolari (ma sono quelli che costano meno)

Gli infortuni muscolari sono i più frequenti (318 casi), ma presentano una gravità media limitata (15 giorni) e un costo medio relativamente contenuto (0,08 milioni di euro). Al contrario, gli infortuni al ginocchio risultano i più gravi e onerosi, con una gravità media di 54 giorni e un costo medio per singolo infortunio di 0,39 milioni di euro, pur a fronte di un numero di casi inferiore.

La fascia d’età 26 – 30 anni concentra il maggior numero di infortuni (325) e il costo economico più elevato (50,95 milioni di euro). I giocatori over 30 seguono con 33,26 milioni di euro, caratterizzati da stop mediamente più lunghi. Gli under 21, pur registrando una gravità media elevata (29 giorni), hanno un impatto economico complessivo molto limitato, pari a 0,9 milioni di euro.

James Burrows, Head of Sport di Howden: “Il report di quest’anno mette in evidenza le crescenti richieste fisiche cui sono sottoposti i giocatori dei principali campionati. Abbiamo osservato un’evoluzione, nell’edizione di quest’anno, sia nel numero di infortuni sia nei costi associati, un aspetto che riflette il dibattito in corso sulla necessità di rafforzare la tutela dei giocatori all’interno del calcio. Auspichiamo che il report possa rappresentare una risorsa utile per giocatori, club e organismi di governo del calcio, aiutandoli ad affrontare queste discussioni e a prendere decisioni informate sul futuro del gioco”.

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