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Fullkrug è la risposta del Milan ai problemi di Allegri (ma non basta)

Fullkrug è la risposta del Milan ai problemi di Allegri (ma non basta)

Il Milan ha scelto l’attaccante che deve rinforzare la rosa di Allegri. Arriva Fullkrug con formula di prestito low cost come troppe volte in passato nelle decisioni di mercato dei rossoneri

Un passato da buon attaccante con numeri non fenomenali. E anche di un giocatore alle prese da un paio di stagioni con qualche problema fisico di troppo che ha reso difficile il decollo in Premier League. Ma anche scintille di un talento che gli ha consentito di arrivare alla maglia della nazionale tedesca (14 gol in una trentina di presenze), facendosi largo nel panorama internazionale e toccando il meglio della sua carriera con il Borussia Dortmund.

Niclas Fullkrug è l’attaccante scelto dal Milan per aiutare Max Allegri nel momento centrale di una stagione che ha detto due cose: la prima è che i rossoneri sono pienamente in linea con i progetti aziendali di ritorno in Champions League tanto da aver accarezzato per qualche settimana anche la vetta della classifica e la seconda è che c’è bisogno di rimpolpare una rosa che in estate è stata lasciata volutamente scarna.

Un difensore centrale, un esterno e un attaccante. Questa è la lista della spesa di Tare che, causa infortunio a lungo termine del messicano Jimenez, ha scelto come priorità proprio la punta da affiancare a Pulisic e Leao (titolari) e Nkunku. L’operazione che porta Fullkrug a Milanello è nel solco della recente tradizione milanista: poca spesa sperando in tanta resa. Arriva in prestito secco, sul diritto di riscatto si discute ma la verità è che a giugno si apre tutto un altro mondo, con stipendio light: 1,3 milioni di euro netti per sei mesi di disturbo.

Un traghettatore, insomma. Allegri non cercava un titolare e aveva bisogno di non trovarsi nella situazione d’emergenza numerica vissuta in troppe partite autunnali visto che Leao e Pulisic sono venuti a mancare tante volte alternativamente. Fullkrug deve essere la risposta a questa esigenza e nulla più. Basterà? Detto che le prestazioni negative di De Winter segnalano come urgenza anche dotare la rosa di un difensore centrale affidabile, il ragionamento legato all’attaccante tedesco 32enne (quasi) ex West Ham porta a concludere che a Casa Milan non ci sia la sensazione che il campionato possa regalare emozioni superiori alla qualificazione alla Champions League.

E poi c’è la certificazione che Cardinale non andrà oltre il budget di una stagione senza ricavi europei, corretta a luglio da una massiccia campagna di cessioni, e che il capitolo dell’attaccante è delicato per il club rossonero. Quando sono stati spesi soldi, come per Gimenez (35 milioni di euro) e Nkunku (oltre 40), è andata male mentre per paradosso il massimo risultato è stato ottenuto con i leasing di vecchi arnesi dell’area di rigore come Ibrahimovic e Giroud.

Il calcio moderno chiederebbe, però, un investimento coraggioso su un profilo di alto livello che costa non meno di 50 milioni di euro. Molti tifosi rimpiangono Hojlund, finito al Napoli proprio per quella cifra dopo lungo e infruttuoso corteggiamento da parte di Tare: la verità è che il Milan non ha speso molto meno per Nkunku ma alla fine la differenza l’ha fatta soprattutto il palcoscenico che a Milanello potevano offrire al danese: non la Champions League ma solo la Serie A. Hojlund è andato al Napoli e il Milan ha ricominciato il giro della giostra per cercare l’attaccante del presente e del futuro.

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