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Tare e Allegri: Furlani sta ricostruendo (bene) il Milan

Tare e Allegri: Furlani sta ricostruendo (bene) il Milan

Ufficiale: Massimiliano Allegri sarà il tecnico del Milan. Si chiude la settimana aperta dall’annuncio di Tare come ds, Furlani dimostra di aver imparato dagli errori commessi

Massimiliano Allegri è il nuovo allenatore del Milan. L’ufficialità ha coronato la prima settimana del club rossonero dopo la fine di una stagione fallimentare. Giornate intense in cui il management di RedBird ha preso atto degli errori commessi nei mesi scorsi, dalla cacciata di Paolo Maldini nel giugno 2023, e ha fatto quello che si può definire un ravvedimento operoso.

Prima l’annuncio del direttore sportivo, Igli Tare, poi la scelta di un profilo tecnico autorevole, affidabile e cui sarà chiesto di rimettere in carreggiata una squadra da ricostruire nella testa e nelle idee tattiche dopo dodici mesi di grande confusione.

Allegri arriva al Milan con un contratto biennale e opzione per il prolungamento e con uno stipendio da 5 milioni più bonus (durata non uffficializzata dai rossoneri). Modalità e cifre in linea con il mercato degli allenatori. Basta scelte low cost e scommesse: anche questo è stato un errore metabolizzato da Giorgio Furlani che un anno fa era finito nel caos della candidatura Lopetegui, poi trasformata a furor di popolo nella chiamata di Fonseca. Uno sbaglio via l’altro. Il Milan ha cambiato rotta e modo di agire; più della contestazione durissima dei tifosi, ha potuto l’impatto sui conti economici delle cattive performance in campo.

Non sempre spendere tanto è sinonimo di buttare via i soldi. Anzi. Nel caso della scelta dell’allenatore, l’architetto della stagione, molto spesso equivale a investire sui ricavi del futuro. La rapidità con cui Tare ha agito sul fronte allenatore indica anche che nel suo accordo con la proprietà c’è la possibilità di lavorare con la corretta autonomia di cui un direttore sportivo deve godere. È una buona notizia per i tifosi del Milan: da oggi sanno di avere una società che funziona in modo più tradizionale ma, forse, più adatto per le abitudini del calcio italiano.

Il ritorno di allegri su una panchina di un grande club di serie A porta con sé anche la suggestione della voglia di rivincita che il livornese non può non avere dopo il brutto epilogo della sua storia con la Juventus. È un caso del destino che abbia firmato il contratto con il Milan nelle ore in cui il suo carnefice, Cristiano Giuntoli, ha visto sgretolarsi sotto i piedi il rapporto con i bianconeri. Come se tutti i tasselli del puzzle fossero tornati improvvisamente al loro posto.

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