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Migranti, accordo nella UE con nuove regole su sbarchi e rimpatri

Migranti, accordo nella UE con nuove regole su sbarchi e rimpatri

Intesa dopo lo scontro, il governo italiano ottiene di non diventare un centro di immigrazione per tutta l’Europa. Critico Orban

L’Unione Europea ha trovato l’accordo sulla gestione dei migranti scrivendo nuove regole per il controllo degli arrivi e la gestione dell’asilo. L’intesa è stata trovata nel corso del Consiglio Affari Interni; i 27 pesi si sono messi d’accordo per approvare i due pacchetti legislativi sulle procedure di frontiera e sulla gestione dell’asilo. Per l’approvazione definitiva si dovrà trovare una posizione comune con il co-legislatore, il Parlamento Europeo.

L’intesa si basa su tre punti fondamentali: ogni Paese avrà una quota obbligatoria di ricollocamenti ma potrà scegliere di pagare per ciascuno migrante non accolto, alimentando un fondo che verrà utilizzato per i rimpatri. Le procedure per la richiesta di asilo saranno accelerate e, infine, le procedure di espulsione saranno attivabili anche verso paesi terzi e non solo verso i paesi da cui i migranti provengono. Un questione sulla quale il governo italiano si era molto speso e che ha visto il ministro Piantedosi riuscire a trovare una maggioranza favorevole.

“L’Italia ha ottenuto il consenso su tutte le proposte avanzate nel corso del Consiglio odierno. In primis, abbiamo scongiurato l’ipotesi che l’Italia e tutti gli Stati membri di primo ingresso venissero pagati per mantenere i migranti irregolari nei propri territori: l’Italia non sarà il centro di raccolta degli immigrati per conto dell’Europa” il commento del ministro dell’Interno al termine del vertice: “Siamo riusciti ad ottenere un quadro giuridico di riferimento per possibili intese con Paesi terzi sicuri e abbiamo altresí evitato che venissero poste delle limitazioni che avrebbero escluso alcuni Paesi”. Critico Viktor Orban, premier ungherese, contrario all’intesa: “Bruxelles abusa del suo potere. Vogliono ricollocare i migranti in Ungheria con la forza. Questo è inaccettabile”.

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