
Ritratto della Famiglia Berlusconi nel primissimo dopoguerra. Rosa Bossi, Antonietta, Silvio e Luigi Berlusconi

Milano: Liceo Classico Sant’Ambrogio dei Padri Salesiani, classe V ginnasio. Silvio Berlusconi è il terzo in piedi da sinistra.

Berlusconi durante l’ultimo anno del Liceo Classico

Silvio Berlusconi suona la chitarra in quartetto. Al pianoforte Fedele Confalonieri.

Un giovane Silvio Berlusconi cantante sulle navi da crociera della “Costa”

Silvio Berlusconi in un ritratto del 1972.

Nei primi anni ’80 durante una conferenza stampa a Canale 5.

Nei primi anni ’80 con il figlio Piersilvio.

1982: alla Scala con Carla Fracci

1990: Silvio Berlusconi con Bettino Craxi ed il figlio Bobo.

Con Christophe Riboud, il Padre Jean, e Jerome Seydoux , Silvio Berlusconi presenta ai francesi l’emittente televisiva “La Cinq”. 22 novembre 1985.

Silvio Berlusconi con l’amico di sempre Fedele Confalonieri

Con l’Avvocato Agnelli in tribuna allo Stadio

Leonardo Bongiorno, figlio di Mike, in braccio a Silvio Berlusconi.

Con il Senatore Giulio Andreotti nel 1985

Berlusconi e Agnelli sulla barca a vela “Extra Beat”, il 36 metri di proprietà dell’Avvocato.

Con Nils Liedholm negli anni del Milan degli inglesi Hateley e Wilkins poco dopo aver rilevato la squadra.

In panchina con Arrigo Sacchi nel 1990.

Con il nuovo allenatore del Milan Fabio Capello nel 1992.

Il Milan degli Olandesi festeggia con il Presidente Berlusconi la vittoria nella finale di Coppa Campioni il 23 maggio 1990. Di fianco a lui a destra Carlo Ancelotti, futuro allenatore.

Vienna, 23 maggio 1990 Silvio Berlusconi alza al cielo la Coppa dei Campioni vinta dal Milan nella finale contro il Benfica per 1-0 con rete di Rijkaard.

Berlusconi festeggia lo scudetto del Milan conquistato nel 1996 con Franco Baresi, suo figlio Piersilvio Berlusconi, suo fratello Paolo e l’allenatore rossonero Fabio Capello.

Con Adriano Galliani alla premiazione per la vittoria del Milan nel Campionato 1991-1992

Con Carlo Ancelotti a S.Siro durante il Trofeo Luigi Berlusconi.

Con il bomber del Milan Andriy Shevchenko in occasione della festa per l’addio al calcio di Demetrio Albertini.

Alla convention di Forza Italia a Roma nel 1994.

Al primo congresso nazionale di Forza Italia ad Assago.

1994: Umberto Bossi ai tempi del primo governo Berlusconi

Berlusconi subito dopo l’esperienza del primo Governo del 1994.

Silvio Berlusconi, Lamberto Dini.

Con l’allora leader del Pds Massimo D’Alema

Alla parata militare del 2 giugno con il leader di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti

Berlusconi nel 1993, poco prima dell’ingresso in politica.

Silvio Berlusconi a Porta a Porta mostra ai telespettatori il suo “contratto con gli Italiani”.

Silvio Berlusconi succede a Romano Prodi alla guida del Governo l’8 maggio 2008.

Roma, 40° anniversario delle relazioni Italia-Cina. Berlusconi e il premier cinese Wen Jiabao al teatro dell’Opera il 7 ottobre 2010.

Il Presidente del Consiglio Berlusconi accolto all’aeroporto di Shanghai in occasione di un viaggio in Cina

Berlusconi incontra Papa Giovanni Paolo II nell’aula Paolo VI in occasione del conferimento al Pontefice della Laurea honoris causa in Giurisprudenza

Berlusconi stringe la mano al nuovo Pontefice Benedetto XVI. Anno 2005.

New York. Silvio Berlusconi arriva al gala in suo onore sulla portaerei-museo “USS Intrepid” dopo il conferimento dell’”Intrepid Freedom Award” per la leadership nella lotta al terrorismo. 2006.

Berlusconi ij edicola poco dopo aver votato alle Europee

Palazzo Madama: l’ex presidente brasiliano Lula incontra con Berlusconi i giocatori brasiliani del Milan Kaka, Dida, Emerson, Pato, Ronaldinho. Con loro anche il connazionale Leonardo.

Alla stazione Centrale di Milano con Gianni Letta e il sindaco Letizia Moratti in occasione dell’inaugurazione dell’Alta Velocità Milano-Roma

Barcellona, finale di Champions League 2008/2009. Con Berlusconi il cantante Andrea Bocelli, Il Principe William, Juan Carlos di Spagna e Michel Platini.

Alla festa dei giovani del PDL Berlusconi incontra la campionessa olimpica di nuoto Federica Pellegrini. Con loro Giorgia Meloni

In un drammatico fermo immagine Silvio Berlusconi dopo l’aggressione subita a Milano durante un comizio per il tesseramento al Pdl. E’il 13 dicembre 2009.

Nel cerchio Massimo Tartaglia ripreso dalle telecamere nell’atto dell’aggressione a Silvio Berlusconi il 13 dicembre 2009.

Palazzo Chigi: premiazione del progetto “Campus Menti” per le giovani eccellenze istituito dal Ministero della Gioventù e l’Università “La Sapienza”.

Silvio Berlusconi festeggia i 96 anni della madre Rosa Bossi.

14 settembre 2002: Silvio Berlusconi attraversa il picchetto d’onore di Camp David in compagnia del presidente degli Stati Uniti George H.W. Bush.

La stretta di mano tra Putin e George Bush al vertice Nato presso l’aeroporto militare di Pratica di Mare, Il 28 maggio 2002

A Roma il 7 aprile 2005 in compagnia di tre presidenti Usa: George Bush Sr., Bill Clinton e George H.W. Bush.

Con Barack Obama di fronte al Palazzo del Governo della città abruzzese sconvolta dal sisma del 6 aprile 2009.

A Sochi con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin il 28 agosto 2005.

Roma, 5 maggio 2011. Silvio Berlusconi e Hillary Clinton, attuale candidata alla Casa Bianca.

La stretta di mano con il presidente russo Boris Yeltsin al Cremlino il 14 ottobre 1994 durante il primo mandato del leader di Forza Italia

In Cina con Wen Jiabao nel 2003.

24 marzo 2006, Bruxelles. Berlusconi scherza con Jacques Chirac.

Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy

Il Primo Ministro Britannico Tony Blair con Berlusconi a Villa Madama.

A Berlino con la cancelliera tedesca Angela Merkel

Con il presidente russo Medvedev in visita alla Galleria Vittorio Emanuele II a Milano nel luglio 2010.

Roma, 2009. Berlusconi consola i parenti dei miitari italiani vittime di un attentato a Kabul durante la missione in Afghanistan.

Berlusconi torna in televisione per un dibattito politico dopo 9 anni di assenza. La trasmissione è “Ballarò” condotta da Giovanni Floris.

Silvio Berlusconi ospite di Michele Santoro a “Servizio Pubblico”.

A confronto con Marco Travaglio durante la trasmissione “Servizio Pubblico” in onda su LA7.

Berlusconi scherza con i cuochi del Policlinico “S.Matteo” di Pavia in occasione della posa della prima pietra del nuovo dipartimento di emergenza dell’ospedale

Silvio Berlusconi, Francois Mitterrand e Bill Clinton durante il summit del G7 nel luglio del 1994 a Castel dell’Ovo, Napoli.

Foto di gruppo al G8 del 2001 a Genova.

Al G8 de L’Aquila, Berlusconi incontra il Presidente Usa Barack Obama. E’l’ 8 luglio 2009.

Il gruppo del G8 del 2009 a L’Aquila.

Con i bambini presenti alla Festa della Polizia di Stato.

Milano, 9 aprile 2006. Alle urne sotto lo sguardo della madre Rosa Bossi in Berlusconi.

Con Francesco Cossiga e Mario Segni.

Con il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi

Con il Presidente Giorgio Napolitano nel 2006.

Il giuramento di Berlusconi, capo del nuovo Governo l’ 8 maggio 2008 di fronte al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

A Bruxelles nel dicembre 2008 assieme ai giovani del Ppe.

Berlusconi portato in trionfo dai suoi sostenitori

In vacanza a Portofino con la figlia Marina nel 2001.

Silvio Berlusconi a Napoli, in visita alla tradizionale pizzeria “Da Fresco”
(Fotostoria a cura di Edoardo Frittoli)
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Il tempo è galantuomo, già. Eppure, la rivalutazione anche da sinistra di Silvio Berlusconi è un’operazione sottotraccia, che corre più nel cuore e nella mente degli italiani, che non sotto i riflettori della politica o sulle pagine dei giornali. Eppure c’è.
– LEGGI ANCHE Fedele Confalonieri:”La mia corsa meravigliosa con Silvio Berlusconi”
Le vicende della storia, l’evoluzione di un’Europa drammaticamente posta di fronte ai propri limiti (che proprio Berlusconi ha per tempo lucidamente elencato), stanno lì a dimostrare soprattutto una cosa, che Berlusconi è un leader. Anzi, è stato per decenni l’unico vero leader italiano, forte di un consenso e di una popolarità che nessun altro politico in Italia ha mai avuto. Di più. È stato il primo leader non politico, tuttavia scelto una, due, tre volte dagli italiani (a differenza di tecnici e opportunisti che di volta in volta, complice il quadro politico e la malandata architettura costituzionale italiana, hanno fatto irruzione sulla scena parlamentare).
Leader è colui che non si adegua al corso degli eventi e neppure all’opinione (presunta) della maggioranza, ma li guida, modificando la storia. Non c’è retorica in questa constatazione.
Allo scoccare degli 80 anni per il “patriarca” Berlusconi, è giusto ricordare i momenti principali nei quali il leader politico è emerso in quanto tale. Ricordo quindi i meriti, non gli errori (che in parte Berlusconi stesso ha riconosciuto).
1 – All’indomani di Tangentopoli e del crollo di un intero sistema fondato in Italia sul pentapartito e sull’accordo tra Dc e Psi contro il Pci poi Pds, da sempre il più forte partito comunista in Occidente, Berlusconi riuscì nel miracolo di impedire ai post-comunisti (post il partito, ma identici gli uomini che lo dirigevano, da Occhetto a D’Alema) di impadronirsi del potere e consegnare l’Italia a una ideologia fallimentare e pericolosa. Il Pci aveva monopolizzato Università, magistratura e media. Berlusconi spezzò quella spirale e scongiurò la deriva, rompendo il giocattolo di Occhetto, la sua “gioiosa macchina da guerra”.
2 – Ci riuscì, Berlusconi, creando un centrodestra bipolare fondato su un linguaggio politico totalmente nuovo. Anche solo immaginare di poter chiamare un partito “Forza Italia” e presentarsi agli elettori con un discorso della “discesa in campo” studiata fin nei minimi dettagli con le tecniche della comunicazione televisiva, prima sarebbe stato impensabile. Ma Berlusconi lo fece. Dietro quella rivoluzione del linguaggio e della comunicazione politica (poi copiata in Italia e nel mondo) c’era un progetto liberale rivoluzionario, che convinse gli italiani e che coincideva con ciò di cui l’Italia aveva (e ha) disperato bisogno. Quel progetto, come sappiamo, non si è mai compiutamente realizzato, anche perché si scatenò subito una campagna giudiziaria che sulla base di false accuse e della complicità di certi media alienò a Berlusconi il favore della Lega e lo costrinse alle dimissioni.
3 – Accanto all’invenzione di un linguaggio e alla portata rivoluzionaria del progetto, Berlusconi riuscì in un altro miracolo, il più difficile: mettere d’accordo Alleanza nazionale, erede del MSI, con la Lega di Bossi, federalista, e con i superstiti del pentapartito e della tradizione centrista. Questo determinò un’altra rivoluzione: la nascita di un sistema politico non più frammentato, ma fondato sul bipolarismo e sulla possibilità di scelta tra due leader e due schieramenti, col risultato di una stabilità di governo che l’Italia mai aveva conosciuto.
4 – In politica estera Berlusconi si è rivelato un gigante. Per la prima volta l’Italia ha avuto un presidente del Consiglio in grado di trattare alla pari con i grandi della Terra, forte della sua personalità e del consenso di cui godeva. Intanto ha impresso all’Italia un cambio di rotta verso il Medio Oriente, bilanciando la tradizionale simpatia dei governi del pentapartito verso la parte palestinese con una ritrovata, fortissima amicizia con Israele. Poi, si è posto come reale mediatore tra Occidente e Russia realizzando l’impresa di Pratica di Mare, che significa l’associazione di Mosca alla Nato. E battendo i pugni sui tavoli delle trattative a Bruxelles, ha imposto a partner-avversari come Parigi e Berlino di tenere finalmente in considerazioni gli interessi e il volere dell’Italia. E poi, ha firmato la pace con la Libia del Colonnello Gheddafi, la nostra ex colonia, riuscendo laddove perfino la Francia non era riuscita con l’Algeria, aprendo così un mercato importantissimo per il nostro paese non solo in Libia ma in tutto il Mediterraneo.
5 – Il rapporto strettissimo con i leader mondiali (da Bush a Putin, da Erdogan a Netanyahu, da Blair a Mubarak) ha proiettato l’Italia ai vertici della politica internazionale. Inoltre, Berlusconi è stato il primo leader a denunciare, sull’onda della grande crisi finanziaria e poi economica, i limiti strutturali della costruzione europea. Non da anti-europeista come si è voluto far credere, ma da convinto fautore di un’Europa forte e protagonista, che non fosse solo una Unione economica, ma anche politica e bancaria. In molte occasioni, il suo decisionismo è stato cruciale. Ricordo soltanto la nomina di Barroso presidente della Commissione Europea, oppure la soluzione della crisi dei visti tra la Libia e la UE. Ricordo la sottile e poco conosciuta opera (purtroppo non riuscita) di persuasione dell’amico americano perché non scatenasse la guerra in Iraq.
6 – Come tutti i leader, è dovuto soccombere più volte non perché sfiduciato dagli italiani, ma perché incalzato e braccato da poteri non elettivi, a cominciare da settori della magistratura per finire con gruppi editoriali.
7 – Nei momenti più importanti la sua leadership è stata un bene per l’Italia. Basti pensare all’inizio traumatico della grande crisi, quando il suo intervento è servito a salvaguardare i risparmi degli italiani, e la straordinaria capacità di risposta di fronte a emergenze come il terremoto dell’Aquila. La prova della sua genialità è stata quella di aver trasformato il set devastato e dolente del terremoto nel vertice più drammaticamente vicino al dolore della gente in tutta la storia dei G8 e dei summit internazionali.
