«Questo uomo, Putin, io, tutto il mondo vuole la fine di questa guerra». Con queste parole Donald Trump ha accolto nello Studio Ovale il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con il quale si è concesso in una breve conferenza stampa prima di procedere ad un incontro bilaterale con Zelensky.
Trump ha subito messo a freno le speranze degli europei, dichiarando che «non penso ci sia bisogno di un cessate il fuoco. Non penso ci sarà un cessate il fuoco. Possiamo lavorare a un accordo di pace mentre continuano a combattere», di fatto sposando la posizione del Presidente Putin riguardo all’irrilevanza di ottenere un cessate il fuoco prima di cominciare a trattare la fine definitiva della guerra. Tale posizione era stata invece fortemente perorata dagli europei e dall’Ucraina
Trump ha continuato: «Se tutto andrà bene oggi, ci sarà un trilaterale». Il piano americano appare quindi chiaro, dopo aver ascoltato la posizione russa e aver ottenuto alcune concessioni, in particolare per quanto riguarda le garanzie di sicurezza all’Ucraina, oggi Trump conta di fare lo stesso con l’Ucraina, da questo punto di vista il messaggio pubblicato questa mattina sembra essere chiarificatore: «Nessuna possibilità di riottenere la Crimea e nessuna adesione alla Nato da parte dell’Ucraina».
Una volta ottenute queste concessioni da parte dell’Ucraina, ecco quindi che il tanto agognato trilaterale Putin-Trump- Zelensky sarà finalmente possibile. Alla domanda sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina, sulle quali la Russia sembra aver dato un’apertura, Trump ha risposto: «Ci sarà molto aiuto in materia di sicurezza. Ci sarà molto aiuto. Andrà tutto bene. Loro sono la prima linea di difesa perché sono lì. Sono l’Europa. Ma anche noi li aiuteremo. Saremo coinvolti».
Alla domanda se il presidente americano fosse disposto a inviare forze di pace americane in Ucraina, Trump ha risposto che «lavoreremo con tutti e faremo in modo che tutto vada per il meglio. Lavoreremo con la Russia. Lavoreremo con l’Ucraina. Faremo in modo che funzioni».
Terminata la conferenza stampa, Trump e Zelensky hanno continuato il loro incontro privatamente, cui ha fatto seguito una riunione più ampia con tutti i leader europei giunti a Washington, fra i quali Emmanuel Macron, Freidrich Merz, Giorgia Meloni, Keir Starmer, Ursula von der Leyen, il Presidente finlandese Alexander Stubb e il Segretario generale della Nato Mark Rutte.
All’inizio dell’incontro con i leader europei Trump ha quindi ufficializzato che nel prossimo futuro verrà organizzato l’incontro trilaterale con Putin e Zelensky, durante il quale verranno trattate le questioni territoriali. Dopo le dichiarazioni ai giornalisti è seguito l’incontro a porte chiuse con i leader europei, durante il quale il Presidente americano ha chiamato Vladimir Putin per informarlo dei progressi. Il Presidente russo ha quindi fatto sapere di essere pronto a tenere un incontro bilaterale con Volodymyr Zelensky, cui farà seguito subito dopo un trilaterale con Trump.
Non è ancora chiaro il ruolo che la cosiddetta “Coalizione dei volenterosi” assumerebbe in un’eventuale accordo di pace, considerato che la Russia ha fino ad ora sempre rifiutato il dispiegamento di truppe occidentali in Ucraina. È tuttavia possibile affermare che la soluzione che al momento sembra essere fra le più accreditate vede i Paesi europei estendere all’Ucraina garanzie di sicurezza simile a quelle dell’articolo 5 della Nato (quello relativo alla difesa collettiva).
Questa proposta era stata posta in essere già lo scorso anno dalla premier italiana Giorgia Meloni, che aveva più volte dichiarato che una soluzione percorribile sarebbe stata quella di fornire all’Ucraina garanzie ispirate al noto articolo 5 dell’Alleanza Atlantica. Il Segretario della Nato Rutte ha fatto sapere che nei prossimi 10 giorni verranno formalizzate le garanzie di sicurezza per l’Ucraina.
Difficilmente la presenza di soldati occidentali in Ucraina verrà accettata dalla Russia, che fin dal 24 febbraio 2022 ha sempre richiesto la “neutralizzazione” dell’Ucraina, forse, dunque, un accordo potrà essere raggiunto garantendo aiuto diretto occidentale in caso di una nuova aggressione russa, senza tuttavia dispiegare soldati europei direttamente su suolo ucraino. Per quanto riguarda la questione territoriale, invece, tutto è stato rimandato all’incontro bilaterale Putin-Zelensky.
