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Siria, tregua tra il regime e le forze druse ad As-Suwayda dopo giorni di scontri

Siria, tregua tra il regime e le forze druse ad As-Suwayda dopo giorni di scontri

Aerei da guerra israeliani hanno bombardato il quartier generale delle forze armate siriane a Damasco, in un’escalation del coinvolgimento israeliano nel conflitto settario che vede protagonista la comunità drusa, divisa tra Siria e Israele. Il raid nella capitale rappresenta un’escalation significativa nelle tensioni tra i due Paesi, ed è tra le sfide più gravi per il nuovo governo siriano, guidato Ahmed al-Sharaa e da ex combattenti jihadisti saliti al potere dopo la caduta del regime alla fine dell’anno scorso. Fino a 3.000 miliziani del Partito Islamico del Turkestan (TIP) – una formazione jihadista a guida uigura affiliata ad al-Qaeda – sono stati assorbiti nelle fila del nuovo esercito siriano, attualmente operante sotto il controllo diretto del presidente al-Sharaa.

Nell’arco della settimana, Israele ha lanciato una serie di attacchi aerei mirati contro carri armati, convogli e posizioni dell’esercito siriano nel sud del Paese, intervenendo direttamente nelle violenze scoppiate tra le comunità druse e beduine locali. Secondo attivisti e leader della minoranza drusa in Siria, la situazione si è aggravata dopo l’ingresso delle forze governative nella provincia di Sweida. Israele sostiene di agire per proteggere la popolazione drusa siriana, che mantiene stretti legami con la comunità drusa israeliana.

L’esercito israeliano ha dichiarato che il comando militare colpito a Damasco è il centro operativo da cui il regime organizza e dirige le operazioni nella zona di Sweida. In parallelo, Tel Aviv ha rafforzato la presenza militare lungo il confine settentrionale, dispiegando nuove truppe con l’obiettivo – si legge in una nota – di «continuare ad agire, in difesa e in attacco, per garantire la sicurezza dei civili israeliani». Dalla fine del regime di Assad, Israele mantiene una presenza militare nel sud della Siria, giustificandola con la necessità di prevenire infiltrazioni e attacchi transfrontalieri. Da parte sua, il nuovo governo siriano ha condannato i raid come una «palese violazione della sovranità nazionale». Le tensioni hanno raggiunto un punto critico lunedì scorso, quando scontri armati sono esplosi tra miliziani drusi e tribù beduine sunnite a Sweida – a circa 90 chilometri da Damasco – dopo il rapimento e la rapina ai danni di un commerciante druso. Il conflitto, inizialmente circoscritto, si è rapidamente esteso in tutta la provincia. In risposta, l’esercito siriano ha avviato un’operazione militare per ristabilire l’ordine.

Nel frattempo, una fonte del ministero dell’Interno siriano ha riferito all’agenzia di stampa Sana che sarebbe stato raggiunto un «accordo di cessate il fuoco per la città di Sweida» e che «posti di blocco di sicurezza» sarebbero stati istituiti in diverse aree urbane. Da Gerusalemme, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha lanciato un appello alla comunità drusa in Israele: «Stiamo agendo per proteggere i nostri fratelli drusi e per eliminare le bande armate del regime», ha dichiarato in un messaggio ufficiale. Ha inoltre invitato i drusi israeliani alla prudenza: «Siete cittadini di Israele. Non varcate il confine. State rischiando la vita», riferendosi ai tentativi di alcuni di attraversare la frontiera per unirsi ai combattimenti.

Un alto ufficiale dell’esercito israeliano ha infine confermato che unità precedentemente dislocate nella Striscia di Gaza saranno ridistribuite al confine con la Siria. Durante un briefing con la stampa, il funzionario ha spiegato che «alcuni reparti si stanno preparando per essere schierati nel nord», nell’ambito delle operazioni volte a difendere la minoranza drusa siriana. Mentre scriviamo lo sceicco Yosef Jarboua, portavoce della guida spirituale della comunità drusa in Siria, ha annunciato il raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco tra le autorità di Damasco e le forze druse attive nella provincia meridionale di As-Suwayda.

Secondo Jarboua, l’intesa prevede il reintegro amministrativo e militare della provincia all’interno dell’ordinamento statale siriano. In linea con tale accordo, il Ministero dell’Interno ha reso noto che reparti del regime hanno cominciato a erigere posti di blocco agli ingressi principali della città, nel tentativo di ristabilire il pieno controllo governativo sull’area. La tregua giunge dopo giorni di intensi combattimenti che, stando a fonti locali, avrebbero causato almeno 248 vittime. Durante la fase più critica dello scontro, miliziani fedeli ad Ahmad al-Sharaa – sarebbero entrati per la prima volta nella città di As-Suwayda, approfittando del momentaneo crollo dell’autorità del regime nella zona. Nelle ultime 24 ore sono circolati video particolarmente scioccanti che mostrano i miliziani siriani mentre umiliano pubblicamente dignitari religiosi drusi e civili catturati. In una delle registrazioni, si vedono alcuni sceicchi costretti a radersi i baffi, tra insulti e derisioni.

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