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Accordo dell’Unione per gli e-Fuel, obbligatori e disponibili. Inizia l’aviazione

Accordo dell’Unione per gli e-Fuel, obbligatori e disponibili. Inizia l’aviazione

Accordo Consiglio-Parlamento Ue su Refuel-Eu, l’aviazione apripista dei carburanti ecologici. Disponibilità e percentuali d’uso saranno obbligatori e sempre maggiori per legge.

Nella giornata di ieri Parlamento europeo e Consiglio hanno espresso un accordo per stabilire una quota minima di carburanti sostenibili per l’aviazione che dovranno essere a disposizione degli operatori negli aeroporti dell’Unione. Un primo piccolo passo – stavolta sensato – al fine di ridurre le emissioni e garantire la neutralità climatica in Europa entro il 2050. Secondo il provvedimento dal 2025 almeno il 2% del carburante per aviazione sarà «green», quota che crescerà ogni quinquennio: 6% nel 2030; 20% nel 2035;34% nel 2040; 42% nel 2045; 70% nel 2050.

Il motivo di tale percorso progressivo, che potrebbe apparire lento, è però necessario perché i costruttori di motori adeguino le unità già in servizio – quindi acquistate dai costruttori di aeroplani – man mano che saranno previste le maggiori manutenzioni. Soltanto alcuni modelli di turbofan, infatti, possono oggi impiegare Saf (uno dei carburanti di origine vegetale) in percentuale del 100%, cioè al posto del cherosene raffinato e additivato per abbassare il punto di congelamento a -40 / -45°C (Jet-A con additivi), caratteristica necessaria per poter volare in alta quota. I ministri Gilberto Pichetto Fratin e Adolfo Urso, rispettivamente dei dicasteri Ambiente e Sicurezza energetica, e delle Imprese e Made in Italy, hanno accolto con l’accordo e sperano che un provvedimento simile possa essere adottato anche per il settore automotive. In altre parole, che presto almeno una parte degli impianti di rifornimento europei possa disporre di e-fuel e prodotti similari. Pichetto ha commentato: «Questo lascia ben sperare che l’Ue sia finalmente pronta ad accogliere i biocarburanti sostenibili anche nel settore auto e van, come chiesto dall’Italia. L’intesa è un elemento in più per evidenziare, come ha già riconosciuto il G7 di Sapporo, che i biocarburanti contribuiscono a raggiungere in modo veloce ed efficace gli obiettivi di decarbonizzazione in un settore difficile come quello della mobilità».

Tecnicamente, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo politico sulla cosiddetta proposta ReFuel-Eu per l’aviazione, stabilendo le condizioni per codificare norme volte a contribuire alla decarbonizzazione del settore dell’aviazione, richiedendo ai fornitori di carburante di miscelare carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF) con cherosene in quantità crescenti a partire dal 2025. Tale misura, da sola, ridurrebbe le emissioni di CO2 degli aeromobili di circa due terzi entro il 2050 e fornirebbe benefici per il clima e la qualità dell’aria riducendo anche le emissioni nocive che non siano l’anidride carbonica. L’azione era tra le proposte di emendamento del pacchetto Fit for 55, in cui i legislatori hanno concordato norme aggiornate sullo scambio di quote di emissione nei settori aereo e marittimo, nonché l’implementazione accelerata dell’infrastruttura per i combustibili alternativi. Meno furba è la parte della norma che impone agli operatori aerei in partenza dagli aeroporti dell’Unione di rifornirsi solo con il carburante necessario per il volo al fine di evitare le emissioni legate al sovrappeso o alla rilocalizzazione delle emissioni di carbonio causate dal trasporto deliberato di carburante in eccesso per evitare il rifornimento con SAF. Ma la quantità minima che deve essere imbarcata è prevista per legge dalle regole internazionali, e quanto un comandante decide di imbarcare dipende anche dall’aspettativa di incontrare traffico aereo sostenuto, che si traduce in tempi di attesa in decollo e avvicinamenti più lunghi. Nessun vettore, infatti, che il carburante lo paga, hai interessi a riempire i serbatoi con un peso addizionale; tuttavia, nei nostri cieli le “richieste di priorità per emergenza carburante” non sono poi così rare.

Infine, la legislazione richiederebbe agli aeroporti di garantire la disponibilità di SAF e l’idoneità alla sua distribuzione nelle loro infrastrutture di rifornimento, operazione che in taluni casi comporta un adeguamento degli impianti con relativi investimenti. Secondo quanto previsto dalla Ue, il mandato “di miscelazione” imposto dalla Ue copre i biocarburanti, i carburanti a base di carbonio riciclato e i carburanti sintetici per l’aviazione (e-carburanti) in linea con la direttiva sulle energie rinnovabili, ma esclude le colture alimentari e foraggere, a sostegno degli obiettivi di sostenibilità.

Poiché si applicherà in tutta l’Unione, il mandato garantirà condizioni di parità all’interno del mercato interno, fornirà certezza giuridica ai produttori di carburante e contribuirà ad accelerare la produzione dei Saf su larga scala in tutto il continente. I legislatori si aspettano inoltre che le norme garantiscano la sicurezza energetica riducendo la dipendenza dai prodotti energetici di paesi terzi e creando posti di lavoro nel settore energetico. L’accordo richiede ora l’adozione formale da parte del Parlamento e del Consiglio. Una volta concluso tale processo, la Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea pubblicherà la normativa, segnandone l’immediata entrata in vigore.

Quale sarà l’effetto reale sull’inquinamento? Poco nel breveperiodo, poiché le emissioni del trasporto aereo in Europa sono aumentate in media del 5% su base annuafino al 2019 e del 11% nel quadrante Asia-Pacifico. Molto invece nel medio e lungo periodo, poiché per raggiungere la neutralità climatica, l’Unione deve ridurre le emissioni dei trasporti del 90% entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990. E Refuel-Eu Aviation aiuterà quindi l’aviazione a contribuire al raggiungimento di tale obiettivo.

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