Lo scatto perfetto giunge quando meno lo si aspetta e, nel caso dell’omicidio di Garlasco arrivano diciotto anni dopo: alcune immagini scattate il 13 agosto 2007 da una fotografa dilettante immortalano Andrea Sempio che passa due volte davanti alla villetta di Garlasco nelle ore successive all’omicidio di Chiara Poggi, quando nessuno lì presente al di fuori delle forze dell’ordine, forse, era a conoscenza della tragedia. Nelle ultime ore il canale Bugalalla Crime, curato dalla youtuber e streamer Francesca Bugamelli, ha diffuso quelle fotografie, mostrando anche i sopralluoghi effettuati dai carabinieri.
Il pomeriggio congelato negli scatti
Le immagini coprono un arco temporale preciso, tra le 15:38 e le 16:14, catturando volti e immortalando movimenti: alle 15:53 compare Andrea Sempio, al volante della Daewoo di famiglia. Un minuto dopo arrivano le cugine di Chiara, le gemelle Stefania e Paola Cappa, quest’ultima con una stampella, che scendono dalla Smart.
Poco dopo, tra le 16:04 e le 16:14, sulla scena appare Maria Rosa Poggi, madre delle gemelle e zia della vittima. L’ultimo scatto significativo, alle 16:13, ritrae nuovamente Sempio insieme al padre Giuseppe mentre i carabinieri iniziano a delimitare l’area con il nastro per isolare la scena del crimine.
La difesa e il valore dei metadati
Per i legali di Sempio, quelle foto sono una conferma: l’avvocato Angela Taccia ha evidenziato che i metadati degli scatti, che certificano con precisione l’orario di ogni immagine, coincidono con quanto dichiarato dal suo assistito nei verbali alle autorità. Secondo la difesa, le fotografie confermano, quindi, che Sempio si trovava effettivamente davanti alla villetta negli orari da lui indicati.
Nel frattempo, la Procura di Pavia e i carabinieri del Ris hanno acquisito tutti gli scatti in formato originale, convocando la fotografa che li aveva realizzati all’epoca, e il materiale è ora nel fascicolo delle nuove indagini.
Le discrepanze che pesano
Eppure, la narrazione non è perfettamente lineare. Nei verbali, Sempio aveva parlato di una folla, di «una moltitudine di persone» davanti alla villetta, mentre, secondo Bugamelli, le fotografie raccontano un contesto diverso: poche presenze, nessuna calca. Una discrepanza sottolineata che incide sulla coerenza complessiva della versione dei fatti e potrebbe assumere rilevanza nelle valutazioni investigative in corso.
Gli scatti realizzati dalla fotografa dilettante mai notata dagli investigatori nei pressi della scena del crimine sono comparsi per caso, come impronte e DNA, forse perché dimenticate per diciotto anni o conservate in un hard disk danneggiato finalmente recuperato. Foto nate dall’impulso di documentare quanto stava accadendo in via Pascoli quel pomeriggio, che restituiscono un volto, quello più riconoscibile e impresso nella memoria collettiva, di Andrea Sempio.







