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Ciro Grillo, condannati tutti gli imputati per stupro di gruppo: 8 anni di carcere al figlio del fondatore del M5S

Ciro Grillo, condannati tutti gli imputati per stupro di gruppo: 8 anni di carcere al figlio del fondatore del M5S

Giunge a conclusione l’ultimo atto del processo di primo grado ai danni di Ciro Grillo. Il tribunale di Tempio Pausania condanna Ciro Grillo, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta a otto anni, Francesco Corsiglia a 6 anni e 6 mesi

Colpevoli. La sentenza nel processo di primo grado che ha visto imputato Ciro Grillo, figlio di Beppe Grillo fondatore del Movimento 5 Stelle, insieme a tre suoi amici genovesi, giunge oggi a una conclusione. Tutti gli imputati sono stati ritenuti colpevoli dello stupro di gruppo ai danni di una ragazza conosciuta in Sardegna, questo il verdetto dell’udienza tenutasi oggi presso il Tribunale di Tempio Pausania, dopo un rinvio dovuto a un grave lutto familiare che ha colpito il presidente del collegio giudicante. Ciro Grillo, Vittorio Lauria ed Edoardo Capitta sono stati condannati a otto anni, mentre Francesco Corsiglia a sei anni e 6 mesi.

I fatti

La vicenda risale alla notte tra il 16 e 17 luglio 2019, quando una studentessa italo-norvegese di 19 anni ha denunciato di essere stata vittima di violenza sessuale di gruppo da parte di Ciro Grillo e dei suoi tre amici, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, nella villa della famiglia Grillo a Porto Cervo, in Costa Smeralda.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, la serata era iniziata al Billionaire di Porto Cervo, dove i sei giovani, i quattro imputati e le due ragazze, avevano trascorso la prima parte della nottata consumando alcol. Successivamente, il gruppo si era spostato nella villa privata dei Grillo, dove si è consumata la violenza.

La denuncia è stata presentata alcuni giorni dopo i fatti ai Carabinieri di Milano, dopo che la giovane aveva fatto ritorno a casa e aveva discusso l’accaduto con la madre. Oltre alla presunta violenza principale, gli imputati sono stati accusati anche di aver scattato foto a sfondo sessuale senza consenso a danno dell’amica della vittima mentre dormiva.

Le posizioni di accusa e difesa

Il procuratore di Tempio Pausania Gregorio Capasso ha richiesto la condanna di tutti e quattro gli imputati a nove anni di reclusione con attenuanti generiche. Nelle sue requisitorie, il magistrato ha sottolineato come le due ragazze si trovassero in una condizione di “inferiorità psicofisica” a causa dell’eccessivo consumo di alcol, rendendo impossibile un valido consenso.

Capasso ha evidenziato quella che definisce “la vera chiave di lettura” del processo: l’inattendibilità degli imputati, che avrebbero “adattato la loro versione a seconda delle indagini”, mentre la presunta vittima “ha sempre ripetuto le stesse cose” mantenendo coerenza nelle sue dichiarazioni.

La difesa di Grillo ha sempre sostenuto l’innocenza dei quattro giovani, affermando che i rapporti sessuali sono stati consensuali e contestando l’attendibilità della presunta vittima. Gli avvocati hanno tentato di smontare la ricostruzione oraria degli eventi e hanno messo in dubbio la credibilità del racconto della ragazza.

Francesco Corsiglia, l’unico degli imputati ad ammettere un rapporto sessuale con la presunta vittima, ha sempre sostenuto che fosse consenziente, negando qualsiasi forma di abuso collettivo. Le difese hanno richiesto l’assoluzione piena di tutti gli imputati.

Il rinvio

Il dibattimento, iniziato nel marzo 2022, si è protratto per oltre tre anni, sviluppandosi prevalentemente a porte chiuse. Un momento particolare del procedimento è stato il rinvio dell’udienza decisiva del 3 settembre 2025 a causa della tragica morte del figlio del presidente del collegio Marco Contu.

La sentenza

Il verdetto del Tribunale di Tempio Pausania, arriva dopo sei anni dai fatti contestati e rappresenta la conclusione del dibattimento di primo grado. La decisione del collegio giudicante, composto dai magistrati Marco Contu (presidente), Alessandro Cossu e Marcella Pinna, è arrivata dopo ore di consultazioni finali in camera di consiglio.

Assenti alla sentenza sia i quattro imputati, Ciro Grillo incluso, che la vittima dello stupro. Seppur solo di primo grado, la sentenza costituirà un precedente importante per la valutazione giuridica di casi simili, in particolare per quanto riguarda la definizione del consenso in presenza di alterazione dovuta all’alcol.

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