
Bruxelles, 23 marzo 2016, una donna porta un mazzo di fiori all’ingresso della metropolitana di Maalbeek

Bruxelles, contiunua in Piazza della Borsa l’omaggio alle vittime degli attentati del 22 marzo

Bruxelles, 23 marzo 2016, i passeggeri evacuati dall’aeroporto dopo gli attacchi terroristici hanno trascorso la notte in un centro sportivo

Bruxelles, contiunua in Piazza della Borsa l’omaggio alle vittime degli attentati del 22 marzo

Bruxelles, 23 marzo 2016, militari armati all’ingresso della stazione centrale)

Bruxelles, 23 marzo 2013: il trasporto delle salme delle vittime dell’attentato alla stazione del metro di Maalbeek

Bruxelles, 23 marzo 2016, i giornali il giorno dopo gli attentati

Bruxelles, 23 marzo 2016, i giornali il giorno dopo gli attentati

Bruxelles, 23 marzo 2016, un agente vicino alla fermata della metropolitana di Maalbeek

Bruxelles, 23 marzo 2013: il trasporto delle salme delle vittime dell’attentato alla stazione del metro di Maalbeek
La città si è fermata per un minuto, a mezzogiorno, per ricordare le vittime degli attentati di ieri. L’iniziativa ha riguardato scuole, uffici, negozi, e anche le sedi comunitarie.
Alla Commissione europea, il presidente Jean-Claude Juncker e l’intero collegio dei commissari, che come ogni mercoledì si riunisce per l’appuntamento settimanale dell’esecutivo, hanno partecipato al momento di ricordo, assieme al primo ministro francese Manuel Valls e al ministro degli Esteri belga Dider Reynders.
Anche davanti alla Borsa, dove da ieri si ritrovano centinaia di persone per uno spontaneo e commosso omaggio collettivo alle vittime delle bombe di Zaventem e della metropolitana, la folla si è raccolta per un minuto.
Bruxelles, “colpita al cuore” come ha detto ieri il primo ministro Charles Michel, vuole tornare a vivere e il giorno dopo le terribili stragi dell’aeroporto e della metropolitana nel quartiere europeo prova un ritorno almeno parziale alla normalità.
Il governo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, con le bandiere a mezz’asta, ma questo non ha bloccato la vita cittadina: in teoria, le scuole e gli uffici sono aperti, così come negozi, bar e ristoranti.
Lo shock ha però convinto molte persone a rimanere a casa, e anche i turisti, presenti numerosi a pochi giorni da Pasqua, sono alle prese con una città in lutto, con i principali musei che restano ancora chiusi.
I mezzi del trasporto pubblico circolano solo in parte, e anche il traffico automobilistico è molto ridotto.
Nella zona europea, che è anche quella in cui ieri una bomba ha provocato una ventina di morti e oltre un centinaio di feriti, lo spiegamento di forze è notevole, e ci sono ancora molte strade chiuse al traffico; un ampio perimetro di sicurezza è stato stabilito anche oggi attorno alla fermata Maalbeek del metrò, a 24 ore dall’esplosione assassina.
Minuto di silenzio a Bruxelles dopo gli attentati del 22 marzo
