
Cape Canaveral: ore 11,38 del 28 gennaio 1986.

72 secondi dopo il lancio: si inizia a notare il fumo generato dal cedimento degli “o-rings” dei razzi propulsori.

Il momento dell’esplosione: il Challenger ricadrà a pezzi nell’oceano ad oltre 300km/h

Un frammento dello Shuttle dove si legge ancora chiaramente parte della scritta “Challenger”

Frammento di un razzo propulsore recuperato nei giorni successivi alla tragedia.

Christa McAuliffe, insegnante volontaria sul Challenger, morta nella tragedia del 28 gennaio 1986

L’astronauta Judith Resnik, membro dell’equipaggio del Challenger durante l’addestramento assieme a Christa McAuliff.

L’equipaggio poco prima dell’imbarco la mattina del 28 gennaio 1986.

Bruce McCandless durante la famosa passeggiata spaziale senza vincoli realizzata proprio durante una missione dello Shuttle Challenger nel 1984.

Il primissimo prototipo dello Shuttle, l’”Enterprise” presentato il 17 settembre 1976 al cospetto degli attori della serie tv “Star Trek”.

Il Challenger durante la missione inaugurale del 7 aprile 1983
Kennedy Space Center, Cape Canaveral (Florida), 28 gennaio 1986
Il nono lancio dello Shuttle Challenger coincise con una mattinata freddissima, di molto sotto la media della mite Florida. Sarà proprio la bassa temperatura dell’aria ad essere determinante in una delle più gravi tragedie della storia aerospaziale. Alcuni tra gli ingegneri della Nasa avevano avvertito i superiori riguardo ad un grave problema strutturale legato agli O-rings, gli anelli di congiunzione dei razzi propulsori alla navicella: il freddo li rendeva friabili ma gli avvertimenti rimasero inascoltati.
Alle 11:38 lo Shuttle Challenger, inaugurato due anni prima, si staccava da terra. Dopo 73 secondi, quando lo shuttle ancora agganciato ai razzi si trova a circa 17mila metri di quota, l’esplosione. Di fronte a migliaia di spettatori tra cui i parenti degli astronauti lo Shuttle si disintegra lasciando una frastagliata scia bianca e precipitando in mare ad oltre 300km/h.
L’oceano inghiottì l’equipaggio e i sogni aerospaziali di un decennio tra il 1976 (quando fu presentato il primo Space Shuttle Columbia) e il 1986, estrema propaggine della corsa allo spazio nata negli anni della Guerra Fredda.
Dopo l’incidente e i risultati delle indagini della commissione nominata da Reagan, tutti i voli degli Shuttle furono sospesi e le strutture rivedute. Il Discovery, lo Shuttle che sostituì il Challenger, riprese le missioni nel 1988. Il 1 febbraio 2003 il Columbia si disintegra in fase di rientro uccidendo l’intero equipaggio. Dopo una breve ripresa delle attività, lo Shuttle viene messo definitivamente fuori servizio nel 2011.
Space Shuttle Challenger: l’esplosione dopo il decollo
